Case, un fondo per aiutare gli under 35: a giugno il bando

IN CITTÀ. Contributi fino a 200 euro per tre anni a chi sottoscrive un contratto d’affitto a canone concordato. Carnevali: «Una promessa mantenuta, così favoriamo l’emancipazione dei giovani e rendiamo la città più attrattiva».

Bergamo

Rendere più attrattiva la città, provando a pescare anche tra i residenti attualmente fuori dal capoluogo, e favorire l’emancipazione dei ragazzi che non riescono ad uscire dal proprio nucleo familiare di origine, specie per motivi economici. Sono due, entrambi particolarmente ambiziosi, gli obiettivi del bando «Fondo Abitare under 35» presentato dall’amministrazione comunale.

Obiettivo della campagna elettorale

A un mese esatto dal primo anno alla guida della città (il provvedimento è stato approvato in via definitiva il 9 maggio scorso), la Giunta Carnevali ha messo a terra uno degli obiettivi che l’allora candidata sindaca si era prefissata in campagna elettorale nella primavera del 2024, vale a dire creare un fondo rivolto a giovani lavoratori, giovani coppie e famiglie su base Isee per aiutarli a pagare l’affitto. Sul piatto, almeno per il primo anno, non ci sarà il milione di euro promesso in campagna elettorale: al momento la disponibilità delle casse comunali si ferma infatti a un tetto di spesa di 240mila euro per la stipula dei primi cento contratti.

Dal 3 giugno come accedere al progetto

A partire dal 3 giugno (e fino al 1° dicembre 2025) i giovani under 35 avranno la possibilità di chiedere un contributo mensile da 150 a 200 euro, della durata di tre anni, per sostenere le spese d’affitto. Ad alcune condizioni: che siano residenti in città (o che affitteranno casa nel capoluogo, portandovi la residenza entro 30 giorni), e che sottoscrivano un contratto a canone concordato dopo l’inizio del bando.

Dal 3 giugno (e fino al 1° dicembre 2025) i giovani under 35 avranno la possibilità di chiedere un contributo mensile da 150 a 200 euro, della durata di tre anni, per sostenere le spese d’affitto

«Attrattività ed emancipazione sono concetti molto importanti per noi e non a caso rappresentano uno dei punti programmatici di rilievo di questa amministrazione – ha confermato la sindaca Elena Carnevali –: offrire ai giovani l’opportunità di costruire una vita autonoma e dignitosa in città. Negli ultimi anni Bergamo ha saputo rafforzare la propria attrattività, anche sul mercato immobiliare. Questo ha generato benefici anche sul valore dei beni in un contesto urbano sempre più dinamico e vitale».

«I giovani tra i 18 e i 35 anni sono 24.350»

A beneficiare della misura saranno, come detto, i giovani che sottoscriveranno un nuovo contratto di locazione, anche se in questo momento vivono fuori città. E questo proprio per rispondere ai due obiettivi, ovvero favorire l’uscita dei ragazzi dalla famiglia di origine e attrarre nuovi residenti

Il bando, ha ricordato la sindaca, si pone anche come strumento di contrasto per provare a superare le crisi demografica e di natalità attualmente in atto, strizzando l’occhio alla cosiddetta popolazione di fascia grigia che non può accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma che difficilmente riesce trovare una collocazione anche in un contesto di mercato libero. «In mancanza di normative nazionali strutturali a sostegno del diritto alla casa, le amministrazioni hanno il compito, pur con le limitate risorse a disposizione, di porre in essere iniziative finalizzate a dare risposte concrete – ha detto ancora Carnevali –. L’auspicio è di confermare questa misura per tutto il mandato». Nonostante la crisi demografica, i numeri parlano chiaro: la città continua a crescere ed è arrivata a toccare quota 122mila residenti. I giovani tra i 18 e i 35 anni sono 24.350, mentre i contratti a canone concordato sono in tutto 6.500. Ma la platea alla quale si rivolge il bando è del tutto teorica. A beneficiare della misura saranno, come detto, i giovani che sottoscriveranno un nuovo contratto di locazione, anche se in questo momento vivono fuori città. E questo proprio per rispondere ai due obiettivi, ovvero favorire l’uscita dei ragazzi dalla famiglia di origine e attrarre nuovi residenti.

Potranno presentare domanda anche coloro che, al momento della richiesta, non hanno ancora sottoscritto un contratto, ma potrebbero essere beneficiari della misura. In questo caso il contributo verrà riconosciuto una volta concluso l’iter amministrativo con la registrazione

«Il diritto alla casa è un tema che richiede un’attenzione importante – ha detto Claudia Lenzini, assessore alle Politiche della casa –. La prospettiva di questo bando è di dare fiducia ai giovani; la sua struttura mette in evidenza la volontà dell’amministrazione di valorizzare e sostenere progetti di vita che consentano loro di potersi rendere più autonomi e di poter scegliere la nostra città come luogo di residenza che, conseguentemente diviene più attrattiva». Potranno presentare domanda anche coloro che, al momento della richiesta, non hanno ancora sottoscritto un contratto, ma potrebbero essere beneficiari della misura. In questo caso il contributo verrà riconosciuto una volta concluso l’iter amministrativo con la registrazione. Sono esclusi i contratti di locazione stipulati a libero mercato, quelli relativi agli alloggi di edilizia sociale pubblica o con finalità turistiche, i contratti di sublocazione e quelli relativi ad abitazioni di pregio.

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