Comincia la scuola per 150mila studenti

LA PRIMA CAMPANELLA. Gli auguri di Cubelli a ragazzi e personale. Pesa il calo-nascite: solo nelle statali persi oltre 8mila iscritti in quattro anni. Tra le novità, cambia la Maturità.

Comincia un nuovo anno scolastico per oltre 150mila studenti delle scuole bergamasche, tra statali e paritarie. Nelle pubbliche sono 124.614 gli alunni al via e se in verità per 7.572 bambini dell’infanzia la prima campanella è già suonata lo scorso 5 settembre, oggi tornano sui banchi oltre 117mila giovani, tra elementari (41.642), medie (28.887) e superiori (46.513) pubbliche. Non sono invece ancora disponibili i numeri degli iscritti all’anno scolastico 2025/26 nelle scuole paritarie, che nel 2024/25 erano 28.370. Il che porta il totale degli studenti sopra quota 150mila.

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Guardando ai dati disponibili, ovvero solo quelli delle statali, è chiaro il trend legato al calo demografico. A settembre 2021, infatti, gli alunni, di tutti gli ordini e gradi, che si apprestavano ad iniziare l’anno erano 133.082. Ora sono meno di 125mila. In quattro anni, quindi, la scuola pubblica in Bergamasca ha «perso» oltre 8mila alunni (8.468, per l’esattezza). Il calo più significativo si vede negli iscritti alla primaria: se a settembre 2022 erano 44.824, quest’anno sono 41.642, ovvero oltre 3.000 (3.182 per la precisione) bambini in meno nel giro di tre anni. È invece in costante aumento il numero degli alunni con disabilità: in tre anni, sul totale di tutte le scuole pubbliche, sono aumentati dell’11%, con la maggior incidenza alle medie (quasi il 7% sul totale degli iscritti alle scuole secondarie di primo grado).

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Con il rientro a scuola, è il dirigente dell’Ufficio scolastico di Bergamo, Vincenzo Cubelli, a mandare un augurio di «buona ripresa» a tutti gli studenti e il personale: «Desidero rivolgere al personale scolastico tutto l’auspicio di buon lavoro. A tutte le ragazze e i ragazzi, impegnati nel mestiere di crescere, auguro che la scuola sia luogo di sviluppo personale, di nutrimento culturale e di incontro dialettico con i propri coetanei e con gli adulti».

Cellulari vietati alle superiori

Quello che inizia è un anno scolastico ricco di novità dal punto di vista educativo e formativo. Con l’inizio delle lezioni, entra ufficialmente in vigore il divieto di utilizzare i cellulari alle scuole superiori, sia durante le attività in aula che nei momenti di pausa. Una misura già adottata lo scorso anno alle medie. Nelle ultime settimane, gli istituti bergamaschi di secondo grado hanno aggiornato i propri regolamenti, adottando un approccio condiviso che privilegia un patto educativo di corresponsabilità con gli studenti, puntando sulla sensibilizzazione al rispetto delle norme piuttosto che su soluzioni punitive come il «sequestro» dei dispositivi personali.

Ogni scuola, nell’ambito della propria autonomia, è chiamata a stabilire le sanzioni da applicare in caso di violazioni e le modalità più adeguate per gestire la custodia dei cellulari. L’obiettivo indicato dal ministero è garantire la tutela della salute dei giovani e migliorare la qualità degli apprendimenti. Sono previste, comunque, alcune eccezioni: l’uso dei cellulari sarà consentito nel caso di piani educativi individualizzati o personalizzati, destinati a supportare studenti con disabilità o difficoltà specifiche dell’apprendimento.

Maturità e voto in condotta

Gli studenti delle superiori dovranno affrontare un’altra novità: un esame di Maturità rinnovato. Restano le due prove scritte, mentre il colloquio verterà su quattro discipline principali dei percorsi di studi - individuate con decreto del ministro - e sarà integrato da una valutazione del percorso formativo complessivo, che terrà conto anche dell’educazione civica e della formazione scuola-lavoro, con l’obiettivo di valorizzare non solo le conoscenze, ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti.

Il colloquio non sarà valido se lo studente sceglierà deliberatamente il silenzio

Inoltre, il colloquio non sarà valido se lo studente sceglierà deliberatamente il silenzio come è successo in diversi casi nell’ultimo Esame di Stato. Il decreto prevede poi che l’elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, per gli studenti che riportino almeno sei decimi in condotta, sia oggetto di integrazione dello scrutinio finale. Si rafforza, così, il legame tra responsabilità civica e percorso formativo. Questa misura si inserisce all’interno della più ampia riforma del voto di condotta che prevede che con il cinque scatterà automaticamente la bocciatura.

Programmi e percorsi 4+2

A cambiare sono anche i programmi didattici: all’infanzia più spazio alla narrazione e al gioco; alla primaria il ritorno del corsivo, delle poesie a memoria e l’introduzione dell’informatica. Rafforzati anche i percorsi Stem, la lettura dei classici e la geografia politica e fisica.

La filiera tecnologico-professionale entra a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione.

Inoltre, da quest’anno scolastico, la filiera tecnologico-professionale, ossia il cosiddetto 4+2, da sperimentale diventa ordinamentale ed entra a pieno titolo nel sistema nazionale di istruzione e formazione. La misura si pone l’obiettivo di rafforzare il collegamento tra Istituti tecnici e professionali (che arrivano al diploma in quattro anni e non più in cinque) e gli Its Academy (due anni di eventuale specializzazione) delineando un percorso formativo capace di rispondere ai talenti degli studenti e ai fabbisogni del sistema produttivo, favorendo la ricerca e l’innovazione tecnologica. In Bergamasca sono sette le scuole con il percorso 4+2 attivo, di queste, due sono le new entry: all’Einaudi di Dalmine e al Sonzogni di Nembro.

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