
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 11 Luglio 2025
Montelungo, tante false partenze e l’incognita cantieri
IL PROGETTO. Già nel 1993 si immaginava una destinazione universitaria. Nel 2004 i primi fondi.
Un cantiere non facile quello della Montelungo, dall’iter travagliato e sostanzialmente fermo dal 2017 quando si era messo mano alle prime demolizioni. In mezzo il bando andato deserto tra il 2022 e il 2023, un complesso equilibrio economico e societario e il timore che bastasse tanto così a far fallire l’operazione, tra accordi di programma, cambi in corsa e persino scoperte archeologiche. Per farla breve, archivio alla mano, l’inaugurazione del nuovo polo universitario era prevista per il 2020 (così si sosteneva nell’aprile 2017) e invece siamo ancora al punto di partenza.
Dal giugno 1998 il compendio Montelungo-Colleoni (perché si tratta di due edifici distinti), caserma cittadina dai tempi degli austriaci, è chiuso, ma già nel 1993 si ipotizza una sua destinazione universitaria. Una possibilità presente in un emendamento dell’allora deputato Dc Renato Ravasio che prevedeva il passaggio dell’immobile dal Demanio al Comune a un prezzo del 90% inferiore a quello dell’Ufficio tecnico erariale, con il vincolo di ospitare l’università. Che però decide di puntare su Sant’Agostino.
Il tentativo del 2004
Nel 2004 il Credito Bergamasco stanzia 1,5 milioni di euro per riprogettare il complesso e farne un moderno centro d’arti figurative in connessione con la Carrara e la Gamec, ma pure quella volta non se ne fa niente. Eppure con il passare degli anni quel comparto non ha perso la sua centralità, anzi in quello che di fatto è una progressiva estensione del centro in direzione Santa Caterina e che passa dal rilancio di via Tasso tramite il (riuscitissimo) recupero dell’ex albergo, dal recupero in atto del Principe di Napoli, dalla trasformazione del palasport nella nuova Gamec e anche delle vicine ex Canossiane, ha sempre più un ruolo da pivot.
Un cantiere sfidante ma anche complesso, l’auspicio è che i lavori non impattino troppo su una parte della città già abbastanza massacrata da interventi vari. Ma soprattutto che dopo false partenze in serie questa volta ci sia un arrivo certo.
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