
(Foto di Foto Bedolis)
LA NOVITÀ. I manufatti saranno posizionati a Boccaleone e San Tomaso dopo la fine dei lavori. Scongiurata l’ipotesi di realizzarne di 7-8 metri. Rfi: «L’altezza dipenderà anche dal contesto».
Passaggi a livello chiusi per sempre e strade costeggiate da barriere antirumore che, secondo quanto è stato paventato in fase di progetto, avrebbero potuto ergersi fino a 7-9 metri di altezza. A San Tomaso e Boccaleone il tema è quantomai sentito: i manufatti saranno posizionati una volta chiusi i cantieri del raddoppio ferroviario Bergamo-Ponte e del treno per Orio, vale a dire non prima della fine del 2026 (a meno di proroghe, visto che entrambi i progetti sono finanziati dal Pnrr). Da tempo i residenti chiedono rassicurazioni sulle loro dimensioni, che vorrebbero molto meno impattanti. Una novità in tal senso arriva dall’ultimo incontro tra Palazzo Frizzoni e i tecnici di Rfi e Italferr: uno spiraglio sembra essersi aperto e la conferma arriva dall’assessore comunale all’Ambiente Oriana Ruzzini, che si sta occupando della vicenda per conto del Comune: «La novità rispetto all’allarme iniziale, per cui si era parlato dell’installazione di barriere alte addirittura fino a nove metri, è rappresentata dal fatto che ci è stato assicurato che si procederà innanzitutto con la posa di una barriera di tre metri in cemento, un manufatto di sicurezza anti deragliamento», spiega l’assessore.
Per la parte fonoassorbente vera e propria si dovrà aspettare l’attivazione delle due linee ferroviarie, previa una verifica dell’effettivo impatto acustico. Per gli abitanti di San Tomaso e Boccaleone, che vedono dunque allontanarsi lo spauracchio delle barriere da 7-9 metri almeno per i prossimi due anni, è una prima, buona notizia.
«Nei tratti più prossimi alle abitazioni – spiega l’assessore comunale al Verde Oriana Ruzzini – le barriere saranno presumibilmente trasparenti, anche se quel tipo di protezioni, rispetto alle barriere opache, è un po’ meno efficace dal punto di vista dell’isolamento rispetto al rumore».
«Questa notizia ha rincuorato sia l’amministrazione comunale sia i residenti, in particolare quelli di Boccaleone, con i quali abbiamo condiviso questa tematica – dice ancora l’assessore Ruzzini –. Questo vuol dire che non si tratterà per forza di barriere così impattanti, com’era stato ventilato in precedenza. Il Comune si fa interprete delle istanze dei residenti affinché i progetti siano coerenti e condivisi e non calati sul territorio». La questione sarà ripresa in mano e affrontata dunque soltanto dopo il 2026 e valutata caso per caso a seconda degli esiti dei rilievi fonometrici. Anche l’esatta ubicazione delle barriere sarà decisa in fase di progetto. L’altezza non è tuttavia l’unica variabile che sta a cuore ai residenti. «Nei tratti più prossimi alle abitazioni – spiega l’assessore – le barriere saranno presumibilmente trasparenti, anche se quel tipo di protezioni, rispetto alle barriere opache, è un po’ meno efficace dal punto di vista dell’isolamento rispetto al rumore». Sopportare qualche decibel in più per beneficiare di un’estetica migliore; questo sembra il compromesso che alla fine si potrebbe raggiungere, anche se – a onor del vero – il progressivo impiego dei nuovi convogli sulle linee ferroviarie per Brescia e Milano ha già notevolmente abbattuto i picchi di rumore.
Conferme, in questo senso, arrivano anche da Rfi: «Gli ultimi aspetti progettuali relativi alle barriere antirumore del raddoppio di linea Bergamo-Ponte San Pietro e della nuova linea per Orio al Serio si stanno ancora definendo, ma non ci saranno modifiche rilevanti rispetto a quanto riportato nel progetto definitivo – fa sapere l’azienda in una nota –. L’altezza delle barriere antirumore, determinata sulla base dei rilievi condotti sui ricettori, conformemente ai vincoli normativi e al Manuale di progettazione di Rete ferroviaria italiana, è variabile in relazione al contesto circostante». Tradotto, servirà capire quale sarà l’impatto sui quartieri per determinare le misure.
Chi le barriere le teme da vent’anni è chi vive lungo la ferrovia nel tratto cittadino della linea Bergamo-Treviglio, raddoppiata nel 2005. Da allora i manufatti non sono ancora stati installati. «Su due edifici di via Sardegna, cui Rfi ha espropriato una parte dei giardini condominiali, c’è molta attenzione da parte del Comune – tiene a precisare l’assessore Ruzzini –. Insieme ai nostri uffici abbiamo voluto portare a Rfi l’attenzione anche su questo tema. L’azienda che avrebbe dovuto eseguire il lavoro è in forte ritardo». Sull’argomento Rfi fa sapere che «l’appalto per l’installazione delle barriere è in corso e l’avanzamento sarà determinato dalla prioritizzazione (la “precedenza”, ndr) dei molteplici cantieri, con particolare riguardo al Pnrr, nel nodo di Bergamo e linee afferenti».
Rfi sa sapere che l’appalto per l’installazione delle barriere è in corso e l’avanzamento sarà determinato dalla precedenza dei molteplici cantieri, con particolare riguardo al Pnrr, nel nodo di Bergamo.
Qualche dubbio su tempi e modi di realizzazione delle barriere (a oggi il Comune non è a conoscenza dell’altezza esatta di questi manufatti), viene espresso da Palazzo Frizzoni: «È auspicabile che qualora le barriere venissero costruite siano alte solo tre metri, in modo tale da salvaguardare i condomini adiacenti da un impatto eccessivo – dice ancora l’assessore Ruzzini –. I condomini non vogliono le barriere, anche perché di fatto già oggi l’impatto è assolutamente risibile. E noi, come amministrazione ci facciamo senz’altro portatori delle loro istanze. Del resto, non avrebbe senso costruirne di più alte. Come ci è stato garantito per Boccaleone l’auspicio è che, anche in questo caso, vengano posizionate innanzitutto barriere non più alte di tre metri».
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