Scomparsa a Malaga: in campo anche l’Interpol per Roberta

OSIO SOTTO. Le ricerche delle 36enne si sono estese a livello internazionale. Il legale della famiglia: «L’ambasciata solleciterà la polizia spagnola».

Da martedì 5 dicembre anche l’Interpol è in campo per le ricerche a livello internazionale di Roberta Cortesi, la donna di 36 anni, di Osio Sotto, sparita dallo scorso 25 novembre da Malaga, dove da due anni lavorava come cameriera in un ristorante.

Martedì il legale della madre Eliana Pedruzzi e la sorella Alessandra, l’avvocato Luca Gambirasio, ha avuto un dialogo telefonico con l’ambasciata italiana a Madrid per fare il punto sulle indagini: «Non c’è stato ancora nessun contatto, invece, da parte della polizia spagnola e questo un po’ mi stupisce e mi spiace. L’ambasciata ha garantito che si sta muovendo in tal senso. C’è anche da parte loro allerta e apprensione per le sorti della signora Cortesi».

Sempre martedì il legale e i familiari della 36enne hanno integrato la denuncia di scomparsa di giovedì scorso con ulteriori elementi: «Qui in Italia i carabinieri della stazione di Osio Sotto si stanno dimostrando molto efficienti, ma con la distanza che c’è non possono fare più di tanto – aggiunge il legale –: non si capisce come la signora Cortesi possa essere scomparsa da un giorno all’altro senza più lasciare traccia».

Diversi aspetti da chiarire

I parenti temono il peggio: gli aspetti poco chiari nelle ore successive alla scomparsa di Roberta sono diversi. Il ristorante dove lavorava aveva ricevuto martedì 28 una telefonata di una donna che si era spacciata per Roberta: diceva che non si sarebbe presentata al lavoro perché aveva perso il cellulare.

Il titolare, non vedendola né avendo sue notizie da domenica – sabato invece aveva lavorato regolarmente (alle 12,20 aveva inviato l’ultimo Whatsapp alla madre a Osio Sotto) – l’aveva liquidata dicendole, vista l’assenza, di non farsi più vedere. Familiari e legale sono riusciti a risalire al tabulato delle chiamate ricevute dal ristorante e quella di martedì scorso è giunta da un altro ristorante, a 11 chilometri di distanza, sempre a Malaga: contattato, il titolare ha prima detto di ricordarsi della chiamata, salvo poi smentire e sostenere di non sapere nulla di Roberta. Per i familiari e il legale è stato un tentativo di depistaggio.

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