
(Foto di Bedolis)
TRASPORTI. Il Comune ha avviato l’iter per averne quaranta nuove: otto già ottenute, avanti per altre 32. La categoria: «Dopo l’anno della Capitale, -25% di flussi».
Alla proposta di aumentare le licenze, i tassisti bergamaschi rispondono lamentando un calo del lavoro e della clientela. Il termine di paragone è il 2023, l’anno della Capitale italiana della Cultura, quando in città sono arrivate diverse decine di migliaia di persone, con picchi di presenze nei weekend o durante le feste. In molti hanno scelto il taxi per muoversi nel capoluogo orobico, per raggiungere hotel, ristoranti, musei o i tanti eventi previsti dal programma. Terminato l’anno della Capitale, segnalano però i tassisti, il flusso di visitatori è andato via via normalizzandosi e con esso anche il numero di chiamate a Radio Taxi.
«Il 2023 è stato un anno di grande movimento – riflette Massimiliano Manzoni, presidente del Consorzio dei tassisti bergamaschi (Cotabe) –. E anche nel 2024 s’è beneficiato dell’onda lunga della Capitale. Ma già da quest’anno, con i flussi che sono andati fisiologicamente a normalizzarsi, il lavoro è sceso di circa il 25% rispetto agli ultimi due anni. Anche in questo periodo estivo, solitamente molto intenso, non stiamo lavorando molto». In città sono operativi 49 tassisti. E, secondo il presidente Manzoni, «sono più che sufficienti nella quotidianità, anche perché negli ultimi mesi sono arrivate otto nuove licenze. Certo, quando ci sono eventi speciali la richiesta di taxi aumenta ma ciò è limitato a pochi giorni». Traccia un’analisi simile anche Massimo Cocchiara, già presidente del Cotabe e ora rappresentante di categoria in Confartiginato.
«I dati di adesso sono in linea con quelli del pre Covid – riferisce –. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato molto, ora invece meno. La clientela è cambiata e dagli hotel arrivano molte meno chiamate. In più vanno considerate le otto nuove licenze e la presenza dei colleghi di Milano che gravitano sull’aeroporto. Il calo del lavoro è significativo e il numero di tassisti in città è più che sufficiente». Proprio l’aumento delle licenze è una delle questioni all’attenzione del Comune, che alla fine del 2024 aveva approvato la graduatoria finale del concorso straordinario per l’assegnazione di otto nuove licenze taxi. Tra i nuovi veicoli, ci sono diversi mezzi completamente elettrici e alcuni anche attrezzati per il trasporto di persone con gravi disabilità motorie in linea con gli obiettivi indicato nel bando di Palazzo Frizzoni, ovvero la sostenibilità ambientale, l’accessibilità del servizio e l’apertura al turismo internazionale. «Avevamo chiesto alla Regione 40 nuove licenze, in relazione al forte sviluppo turistico della città – riferisce l’assessore alla Mobilità, Marco Berlanda –. Il decreto Salvini del 2023 ce ne ha sbloccate 8. Rimane la nostra richiesta per altre 32, in modo da rispondere ai bisogni dell’utenza. Come Comune abbiamo fatto la nostra parte, siamo in attesa della risposta della Regione».
«Sono convinto che chi di competenza abbia fatto tutte le valutazioni necessarie.Mi chiedo però se una proposta del genere sia ben accetta anche dai tassisti locali»
Al momento nella Bergamasca ci sono 62 tassisti, di cui 49 in città. Stando ai dati diffusi dalla Regione, ammonta a 5.900 il contingente unificato delle licenze taxi del bacino di traffico del sistema aeroportuale lombardo, comprensivo delle «flotte» incrementate dai Comuni di Bergamo e Milano. Autisti che lavorano anche allo scalo di Orio al Serio. Proprio sul tema dei taxi e della richiesta di Palazzo Frizzoni interviene l’assessore regionale alla Mobilità, Franco Lucente. «Il Comune di Bergamo ha incrementato il numero delle proprie licenze taxi tramite un concorso straordinario per il rilascio, in attuazione di quanto stabilito dal cosiddetto “Decreto Asset”, entro il limite del 20% del contingente previgente – spiega l’assessore –. Una norma statale prevalente rispetto alla competenza regionale stabilita dal Regolamento Regionale n. 2/2014 che disciplina il servizio taxi nel bacino aeroportuale lombardo. Regione Lombardia si è limitata a prendere atto dell’incremento del contingente bergamasco». In merito all’aumento delle licenze, prosegue Lucente, «sono convinto che chi di competenza abbia fatto tutte le valutazioni necessarie. Mi chiedo però se una proposta del genere sia ben accetta anche dai tassisti locali». E sulla possibilità di implementare le licenze i rappresentanti dei tassisti esprimono tutta la loro perplessità. «Il lavoro è calato – concludono – e i mezzi ora a disposizione sono congrui rispetto alla domanda della clientela».
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