
(Foto di Bedolis)
LA TRAGEDIA. Si era allontanata da casa mercoledì pomeriggio. La scomparsa denunciata ai carabinieri dai familiari. Sopralluoghi sul tetto della vecchia fabbrica: le indagini sono ancora aperte.
La chiamata ai soccorsi, l’ingresso a piedi all’ex Reggiani dal varco del cantiere della T2 in fase di realizzazione. Poi la drammatica scoperta, che subito ha suscitato grande sgomento, fin dai primi che, arrivati nella serata di giovedì 26 giugno in via Tito Legrenzi, si sono trovati di fronte il corpo senza vita di una ragazza. Giovanissima, 14 anni, originaria dell’Europa dell’Est, abitava alle porte di Bergamo con la nonna e uno zio. Dalla casa dei familiari si era allontanata mercoledì pomeriggio, tanto che giovedì, dopo la denuncia di scomparsa ai carabinieri, sui social era stato diffuso un post con una sua fotografia: «Se qualcuno dovesse vederla, chiamate le forze dell’ordine». Purtroppo, però, quando la chiamata al numero unico delle emergenze è arrivata, per lei non c’era più nulla da fare.
Mancavano pochi minuti alle 21 quando l’area della ex Reggiani è stata illuminata dai lampeggianti blu dell’ambulanza, dell’auto medica e poi di numerose volanti della Polizia, che subito hanno blindato ogni accesso alla vecchia fabbrica in degrado da anni, e all’interno della quale non mancano di introdursi senzatetto «ma anche ragazzi che fanno parkour», dice un adolescente che vive di fronte, attirato dal trambusto e dalle sirene. «Ho visto che c’era movimento e sono uscito: due ragazzi stavano aspettando i soccorritori al varco del cantiere, hanno mostrato loro che era aperto e li hanno guidati, a piedi, verso la ex Reggiani», dice un residente, ancora ignaro, alle 21 e qualche minuto di ieri, della tragedia consumatasi tra la fabbrica abbandonata e l’area che confina con il cantiere della Teb.
Per ora tutte le ipotesi restano aperte: sembra che la 14enne avesse lividi sul corpo quando è stata trovata, il che potrebbe essere compatibile con una caduta dall’alto, forse proprio dal tetto della vecchia fabbrica, su cui si sono concentrate le prime attenzioni degli inquirenti.
L’ipotesi al momento prevalente sembra essere quella di un gesto volontario, ma sono in corso gli accertamenti per chiarire nel dettaglio i fatti e i contorni della vicenda.
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