(Foto di Bedolis)
L’OPERA. In largo Barozzi il cantiere anti-allagamenti. Con via Statuto chiusa code in via XXIV Maggio e dintorni. I residenti: «Assediati». Rota: «Intervento finito a inizio 2026».
Il problema, ripetono i residenti, non sono i lavori - ritenuti da tutti «giusti e necessari» - ma il loro prolungarsi ormai da un anno. Il cantiere di costruzione della nuova vasca di laminazione di largo Barozzi sta mettendo in crisi il quartiere di Santa Lucia. «Il disagio è sotto gli occhi di tutti, i lavori sono infiniti e non se ne vede la fine. Il traffico c’è, anche se ormai mi sembra che sia impazzito in tutta la città. I lavori sono da fare, ma intanto purtroppo i cittadini ne pagano le conseguenze», commenta Marco Beretta, un residente.
La strada bloccata in via Statuto per la realizzazione del grande impianto di raccolta delle acque meteoriche infatti costringe chi vive nell’area e si sposta in auto a compiere deviazioni più lunghe, soprattutto per arrivare a Longuelo e Loreto. Con la conseguenza che in orario di punta, sia al mattino sia alla sera, le code si riversano sulle due vie di ricongiunzione con via Broseta, ovvero via XXIV Maggio e via IV Novembre. «Per evitare gli incolonnamenti ormai viaggio con lo scooter. Per chi si sposta in auto ormai Bergamo è diventata invivibile», aggiunge un residente. «Amo Santa Lucia, ma la situazione in via Statuto è diventata terribile. Abitando in via Chiesa posso confermare il disagio. Via XXIV Maggio è un disastro. In più il semaforo all’incrocio con via IV Novembre è lunghissimo», sottolinea un’altra residente, Marie Nozza Zambetti.
Una situazione, quella della circolazione, che per molti residenti oltre ad essere peggiorata dalla lentezza delle lavorazioni nelle ultime settimane ha ricevuto il colpo di grazia con il restringimento della carreggiata in via Statuto, dovuto all’allargamento del marciapiede per la creazione di un nuovo tratto di pista ciclabile. Iniziativa lodevole secondo molti cittadini, nell’ottica di una città più sostenibile, ma che non ha fatto breccia nel cuore di tutti. L’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota, che proprio nei giorni scorsi ha visitato il cantiere, fa il punto: «Lo scavo è abbondantemente finito e la platea di fondazione è stata terminata. È in corso la costruzione delle pareti interne della vasca in cemento armato, a cui seguiranno la soletta di copertura e la parte impiantistica. La previsione è di concludere i lavori nei primi mesi del 2026, e comunque entro la primavera, anche perché c’è il tema delle scadenze dei finanziamenti», precisa Rota, che aggiunge: «I lavori stanno andando avanti secondo i tempi stabiliti. È un cantiere complicato perché collocato in un ambito urbanizzato. Ci rendiamo conto che ci sono delle criticità e comprendiamo le lamentele – prosegue l’assessore –. Il nostro impegno è affinché l’opera si concluda il prima possibile».
Quella di largo Barozzi, ricorda Rota, è la prima di una serie di opere pubbliche sul contrasto al rischio idraulico che l’amministrazione intende consegnare alla città da qui ai prossimi anni. «La prossima a partire sarà il nuovo scolmatore di via Tremana. In primavera comincerà la prima fase dei lavori, mentre nel periodo estivo, con la chiusura delle scuole, si interverrà occupando la sede stradale».
A ruota, poi, si proseguirà nell’iter autorizzativo della vasca «V2» di Astino: «È già finanziata, si procederà con l’accensione di un mutuo. Al momento siamo in attesa di risposte dalla Regione sulla Valutazione d’impatto ambientale», spiega l’assessore. L’ultima vasca a partire dovrebbe essere quella di via Goisis, sulla quale un progetto c’è, ma mancano le coperture: «La inseriremo nel Piano triennale delle opere pubbliche del 2026. Nel frattempo dovremo trovare le risorse».
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