Addio al cavalier Bosatelli, la famiglia ringrazia i bergamaschi: «Travolti dall’affetto: è stata la sua stella»

Il ringraziamento Il figlio e la moglie dell’imprenditore scomparso a 88 anni: «Ora guardiamo avanti come ci ha insegnato».

«L’affetto della città e delle tantissime persone che ci sono state accanto, ci ha sopraffatto. Non ci aspettavamo un calore e un affetto così grandi». Fabio, primogenito di Domenico Bosatelli e Giovanna Terzi, la moglie dell’imprenditore morto lunedì notte a 88 anni nella sua abitazione di Cenate Sotto, sono ancora provati dall’enorme dimostrazione d’affetto che li ha benevolmente travolti dopo la notizia della scomparsa del patron di Gewiss e Chorus Life. «Abbiamo ricevuto una pila di telegrammi alta 30 centimetri – racconta Fabio Bosatelli – e migliaia di mail e di messaggi. Risponderemo a tutti, senza biglietti tristi listati a lutto, che al papà non piacerebbero, ma con un’immagine della costellazione del Sagittario e la scritta “Oltre le stelle”, che è anche il titolo del suo libro».

Un riferimento caro a Domenico Bosatelli, che ha sempre fatto dei sogni e del «guardare in alto» la sua ragione di vita, sia in ambito lavorativo sia sociale.

Un riferimento caro a Domenico Bosatelli, che ha sempre fatto dei sogni e del «guardare in alto» la sua ragione di vita, sia in ambito lavorativo sia sociale. «È un po’ come se la stella che lui ha tanto seguito nella sua vita – è l’immagine che regala il figlio Fabio –, fosse scesa a prenderlo per portarlo con sé, infondendo in tutte le persone che gli sono state vicino, dalla famiglia ai collaboratori, un’energia e una forza che ci hanno dato ancora di più il senso di appartenenza e d’orgoglio, oltre che il desiderio di dare continuità a quello che lui ha fatto».

Dopo i funerali in Duomo («Ci dispiace non essere riusciti a salutare e ringraziare tutti», dicono i familiari), il feretro con Domenico Bosatelli è stato trasportato prima nel cantiere di Chorus Life, poi nella sede della Gewiss a Cenate Sotto, che per volontà del suo fondatore ha continuato a lavorare, anche dopo la notizia della sua scomparsa.

«Sicuramente mio marito ci sgriderebbe per tutto questo – dice la signora Giovanna –, perché avrebbe voluto qualcosa di più “soft”, ma la manifestazione d’affetto nei suoi e nei nostri confronti è stata così grande, che ci è sembrato giusto farlo».

«Sono stati due momenti molto toccanti – dice ancora Fabio Bosatelli – in cui tutte le maestranze hanno voluto essere presenti in segno di riconoscimento. A loro ci sentiamo di dire che questi tre giorni sono stati l’ulteriore conferma che la famiglia c’è; abbiamo tutti le idee chiare e vogliamo guardare avanti, come ci ha insegnato papà». Un messaggio che è arrivato chiaro giovedì mattina nell’area della futura arena in costruzione, il simbolo di Chorus Life. «Sicuramente mio marito ci sgriderebbe per tutto questo – dice la signora Giovanna –, perché avrebbe voluto qualcosa di più “soft”, ma la manifestazione d’affetto nei suoi e nei nostri confronti è stata così grande, che ci è sembrato giusto farlo. Tutti hanno avuto parole di grande considerazione, le tante personalità interpellate dal giornale fino agli ex corridori che hanno gareggiato con i colori della nostra squadra».

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