Addio al fotografo Redento Magri, maestro del bianco e nero

Il lutto. Aveva 84 anni. Era titolare dello studio fotografico Zoom in via Maironi da Ponte. Il ricordo di Merisio.

Si è spento nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni, a quindici giorni dall’incidente stradale nel quale era rimasto gravemente ferito, Redento Magri, 84 anni, fotografo e stampatore noto, nella Bergamasca e non solo, per le sue qualità professionali. Magri era stato investito da una moto la sera del 30 dicembre mentre attraversava via Ruggeri da Stabello, a poche decine di metri dal suo studio fotografico in via Maironi da Ponte. Da subito le sue condizioni erano apparse preoccupanti. Giovedì il decesso in ospedale.

Nato ad Almè, aveva vissuto a Ponteranica prima di trasferirsi a Bergamo, in Valverde. «Era un punto di riferimento per molti fotografi, professionisti e amatori – racconta Luca Merisio che come il padre Pepi si è più volte affidato allo studio Zoom di Magri –. Era un maestro della stampa in bianco e nero. Aveva lavorato per Mario Dondero, Marco Mazzoleni, Giusi Cella, Gege Agazzi, e con mio padre aveva un rapporto fraterno», ricorda Merisio.

Aveva una grande passione per la fotografia, era la sua vita, e in negozio passava ancora le sue giornate, affiancato dalla figlia Rossana. «Andavo spesso a trovarlo con papà, a bere un caffè e a parlare di fotografia. Erano grandi amici. A un certo punto, quando per i troppi impegni non fummo più in grado di stampare nel nostro laboratorio, ci affidammo a lui. Il suo lavoro era apprezzato oltre i confini orobici – continua Merisio –, aveva un occhio particolare per le fotografie di montagna, fece per il Cai delle stampe di foto degli anni Venti bellissime e ricordo il premio vinto a Napoli negli anni Ottanta con scatti fatti in occasione di una gara di moto regolarità».

Redento Magri lascia la moglie Rosa con le figlie Rossana, Alessandra e Mascia. I funerali si terranno nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Valverde, martedì 17 gennaio alle 15.

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