Amministrative, nel 2024 tocca a 164 Comuni della Bergamasca. Ecco chi sono

VERSO IL VOTO. Tornata «pesante» la prossima primavera. Non solo il capoluogo: alle urne due terzi dei municipi.

Sarà presto tempo di rispolverare la tessera elettorale, e non solo per le Europee. Una larga parte dei bergamaschi infatti, nel 2024, dovrà tornare al voto anche per scegliere sindaco e consiglieri comunali del proprio paese o città. Quella che ci aspetta è la tornata «pesante», quella che ogni cinque anni ridefinisce il governo suppergiù dei due terzi dei Comuni orobici. Sono 164 – su 243 – le amministrazioni che andranno al voto il prossimo anno.

Tra queste il capoluogo e altre quattro realtà sopra i 15mila abitanti: Albino, Dalmine, Seriate e Romano di Lombardia. Oltre a decine di Comuni di dimensioni medie, piccole (120 quelli sotto i cinquemila abitanti) o piccolissime: il più «micro» tra i paesi che saranno chiamati alle urne è Cassiglio, con 111 residenti.

I dati sugli abitanti sono quelli aggiornati al censimento del 2021, che ha fissato la nuova «popolazione legale» in vista delle urne.

Verso l’election day

La data del voto non è ancora fissata ufficialmente, ma sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che coinciderà con le elezioni europee, che dovrebbero tenersi in Italia domenica 9 giugno (a livello comunitario, la cornice consentita è tra il 6 e il 9). Da oltre dieci anni infatti nel nostro Paese è norma, quando possibile, l’election day, ovvero la data unica in cui concentrare diverse consultazioni, per contenere i costi ma anche per favorire la partecipazione al voto. Questo significa anche che gli eventuali ballottaggi si terrebbero due settimane dopo, il 23 giugno.

Commissario e vice sindaci

L’elenco dei Comuni bergamaschi al voto che pubblichiamo in questa pagina fotografa il quadro attuale: se nei prossimi mesi altri Comuni vedessero, per qualche ragione, eventuali commissariamenti, la lista si potrebbe allungare.

Intanto, c’è già un paese che arriva al voto guidato non da un sindaco, ma da un commissario: Ambivere, dove ad agosto, a seguito di tensioni con la maggioranza, si è dimesso il primo cittadino Silvano Donadoni. Altre tre realtà si preparano invece alle elezioni vedendo al timone un vice sindaco «facente funzioni»: sono Lenna, Scanzorosciate e Onore, dove il passaggio di testimone è avvenuto dopo l’elezione in consiglio regionale, a febbraio, dei rispettivi (ormai ex) sindaci Jonathan Lobati, Davide Casati e Michele Schiavi.

Ricandidabili e no

Trentacinque sono i Comuni nei quali, stando alle norme vigenti, il sindaco uscente non potrà più candidarsi: tra questi Bergamo, Seriate, Romano, Albino, Treviolo, Castelli Calepio e Bonate Sopra, per limitarci ai più popolosi.

La larga maggioranza dei primi cittadini in carica potrà invece riproporsi, per aver fatto un solo mandato, o due nel caso in cui si tratti di paesi sotto i cinquemila abitanti, dove è consentito anche il terzo «giro» consecutivo.

Terzo mandato

E a proposito di terzo mandato, da tempo è aperta una discussione sulla possibilità di estenderlo a tutti i Comuni, o almeno a quelli fino a quindicimila abitanti (oggi la soglia è fissata a cinquemila). Ad aver chiesto a più riprese un’estensione della possibilità di un terzo mandato è l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni. A oggi però non si hanno notizie di sviluppi concreti in questa direzione. Intanto c’è chi il terzo mandato lo sta già portando a termine: sono ben 17 i sindaci uscenti che si trovano alla guida dei rispettivi paesi ininterrottamente da quasi 15 anni.

I «veterani»

Tra loro c’è una senatrice come Daisy Pirovano, dal 2009 sindaco di Misano Gera d’Adda, ma anche Mariangela Antonioli da Zandobbio, Claudio Salvi da Berbenno, Eleonora Ninkovic da Torre de’ Busi (proprio durante il suo «governo», nel 2018, il paese è tornato, da lecchese, nei confini della provincia di Bergamo), Sergio Capoferri per Adrara San Martino, Gianmario Gatta a Cortenuova, Adriana Dentella a Colzate, Edoardo Marchetti a Pognano, Alberto Maffi a Gandosso, Luciano Trapletti a Berzo San Fermo, Ersilio Gotti a Ubiale Clanezzo, Angelo Vegini a Viadanica, Pietro Visini a Piario, Ivan Beluzzi a Luzzana, Denis Flaccadori a Gaverina Terme, Giuliano Covelli a Songavazzo. Menzione speciale per Giovanni Manzoni, classe 1959, che si avvia a concludere il terzo mandato consecutivo da sindaco di Brumano – 122 abitanti – dopo aver guidato il paese già dal 1990 al 2004, per un totale di quasi trent’anni a capo del municipio.

I sindaci donna uscenti sono 33 su 165 Comuni, un dato in linea con la media orobica del 20% circa di amministrazioni «in rosa».

Il calo delle candidature

In generale, poi, cinque anni fa la tendenza al calo delle liste di aspiranti amministratori si fece notare, con tre paesi – Oneta, Colere e Valleve – in cui non si presentò nessun candidato, e altri 40 Comuni «monolista», in cui dal 2019 non è presente un’opposizione consiliare. Con l’autunno i movimenti pre-elettorali nei paesi e nei gruppi, in vista del voto del prossimo anno, cominceranno a farsi più intensi: si potrà così anche cominciare a pesare la partecipazione e la voglia di mettersi in campo.

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