Antichi manoscritti restituiti alla città: erano in vendita in una libreria toscana

Due lettere «ducali» rilasciate dal Doge di Venezia sono state consegnate agli archivi della biblioteca Mai.

Erano finiti in una libreria antiquaria toscana i due manoscritti di epoca della Serenissima, da ieri custoditi nei preziosi archivi della civica biblioteca Angelo Mai, restituiti alla città dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze. L’antiquario ha subodorato l’interesse culturale e ha chiesto un parere alla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana, che lo ha riconosciuto. «In una delle due lettere ducali, del 23 giugno 1444 – illustra la direttrice della Mai, Elisabetta Manca –, un passaporto di libero transito su pergamena rilasciato dal Doge di Venezia, Francesco Foscari, in favore di Andrea Gritti, si parla in particolare degli abusi dei dazieri nella tratta tra Lovere e la valle Camonica e si autorizza a tenere sotto controllo questi movimenti. Il nobile veneziano sarà protetto dal capitano Marco Zeno, nipote del Doge e capitano in Val Camonica. I documenti interessano la riva bergamasca e bresciana del lago».

Le due ducali fanno parte di cinque fasci risalenti al XV secolo, emessi tra il 1443 e il 1448 dal Doge e inviati ai podestà e ai capitani del territorio «al fine di indirizzare l’azione di governo». Caso vuole che, proprio mentre si lavora alla Capitale della Cultura 2023, facciano riferimento a Bergamo e Brescia, alle quali sono state riconsegnate.

La proprietà dell’esercizio commerciale è risultata estranea ai fatti, così come chi aveva consegnato i manoscritti in conto vendita dopo averli ricevuti in eredità. Lo studio sulle pergamene va avanti da qualche mese: «Il riconoscimento si deve a Francesca Giupponi, responsabile dei fondi manoscritti e archivi storici della Mai – precisa Manca –. In biblioteca si conservano un migliaio di Ducali inviate da Venezia a Bergamo in tre secoli». La seconda missiva, del 4 gennaio 1446, è indirizzata da Foscari al podestà e al capitano Bergamo, «in tema di contribuzione dovuta per le Cernide – continua Manca –, cioè le milizie territoriali della Repubblica di Venezia, costituite da contadini che annualmente svolgevano degli addestramenti militari». L’assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti, esprime «soddisfazione per la tutela del patrimonio delle Sovrintendenze. Aver assegnato questi manoscritti in custodia alla Mai renderà possibile lo studio e la restituzione pubblica di queste preziose pergamene ed è un riconoscimento alla nostra istituzione culturale più antica, alla sua direttrice e al personale».

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