Arriva la Pit’sa, in via Pitentino la pizzeria che combatte i pregiudizi

Nuova apertura Un nuovo progetto imprenditoriale debutta con uno staff composto anche da sette ragazzi con sindrome down.

La pizzeria Pit’sa, che ha aperto i battenti nella giornata di giovedì 1 dicembre in via Pitentino, ha un obiettivo speciale, che non è solo far mangiare bene i suoi clienti. Il locale punta ad un traguardo più ambizioso: «Dimostrare che i ragazzi con la sindrome di down sanno lavorare bene, combattendo ogni pregiudizio e offrendo loro nuove opportunità di lavoro», come spiegano i titolari, Valentina e Giovanni. Nella pizzeria lavoreranno sette ragazzi con la sindrome di down, assunti con un tirocinio di inclusione sociale e con un contratto di tirocinio extra-curriculare valido per sei mesi.

«Questo è un nuovo progetto di imprenditoria. Una possibilità unica per la nostra città, che ha permesso l’inclusione di sette ragazzi con la sindrome di down, tutti maggiorenni, per offrirgli un lavoro che darà loro una retribuzione, dopo un periodo di formazione» ha detto l’assessore alle Politiche sociali, Marcella Messina. «Un progetto che ha ricevuto il sostegno del Comune e il supporto dell’assessore Messina – continuano i proprietari del locale –. Abbiamo il supporto delle associazioni «Coordown» e Aipd, Associazione italiana persone down e dell’agenzia di comunicazione «Brainpull». La nostra pizza è fatta con ingredienti genuini e biologici e fa bene al cuore, il nostro scopo è quello di fare del bene aiutando i ragazzi e dando loro uno stipendio regolare: è importante per la loro inclusione nel mondo del lavoro e come conclusione del percorso formativo che hanno svolto finora».

I ragazzi svolgeranno diverse mansioni in base alle loro capacità e alla loro formazione. «Stare con questi ragazzi ci aiuterà ad avere uno stimolo in più per lavorare meglio. Stiamo cercando di farli diventare più autonomi, gestendo anche le difficoltà a rapportarsi con gli altri. Con questa iniziativa vogliamo aprirci al nuovo, anche se sappiamo che non sarà semplice». I ragazzi raccontano di essere emozionati e «contentissimi di questo nuovo progetto» che li farà sentire più autonomi, togliendoli dalla routine di tutti i giorni. E stando ai primi riscontri anche i clienti sembrano apprezzare, favorevolmente colpiti dal locale e dal progetto di inclusione che porta avanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA