Auguri agli Alpini di Bergamo: cento anni di cuore e aiuto alla comunità - Le foto

La sezione dell’Associazione nazionale Alpini di Bergamo, con il suo motto Berghem de Sass, compie 100 anni, un anniversario importante che viene celebrato oggi, domenica 12 settembre.

La sezione dell’ Associazione nazionale Alpini di Bergamo, con il suo motto Berghem de Sass, compie cento anni, un anniversario importante , che è stato festeggiato nella mattinata di domenica 12 settembre, in piazzale Alpini in centro città. Quest’anno i bergamaschi non hanno potuto assistere alla classica sfilata, accompagnata dalle bande alpine. L’abbraccio è però ideale, ma ben rappresentato dai tricolori comparsi per le strade della città ed anche in provincia .

«È da due anni che non si vedevano così tanti cappelli, tante penne, tanti gagliardetti» ha detto il presidente sezionale Giorgio Sonzogni, visibilmente emozionato, nella mattinata di domenica 12 settembre. È stata una bella festa tra il ricordo dei Caduti, la riconoscenza per quanto gli alpini fanno nelle loro comunità, il richiamo ai valori che le penne nere rappresentano».

Sono le 9,30 quando prende avvio il cerimoniale con l’entrata dei gonfaloni della Provincia e del Comune di Bergamo. Segue l’alzabandiera, mentre la Fanfara Alpina di Scanzorosciate esegue l’Inno di Mameli, davanti ai quasi 278 gagliardetti dei gruppi Ana e i vessilli delle sezione di Brescia, Salò-Monte Suello, Svizzera. «La sezione ha 100 anni, ma non li dimostra per forza ed energia – dice il sindaco Giorgio Gori -. È nata dopo la guerra, per volontà dei reduci. Ora combatte una nuova guerra mettendosi a disposizione nelle emergenze, operando con impegno nelle comunità che sentono la protezione degli alpini».

Alla cerimonia sono presenti i capigruppo dei 278 gruppi alpini attivi in 240 comuni bergamaschi, accompagnati dai gagliardetti portati dagli alfieri; i sindaci e le autorità civili, militari e religiose . «L’adunata - spiega Sonzogni - è occasione per ricordare Alpini, soci e amici che hanno scritto pagine indelebili della storia lunga cento anni, vissuti e interpretati con impegno civico, proprio dello spirito alpino di servizio nelle attività svolte nei gruppi, come baluardo fedele delle contrade, della Patria, della nostra bi-millenaria civiltà cristiana».

Un ringraziamento è rivolto ai «soci fondatori che hanno avuto la felice intuizione, la volontà e la forza di costruire la nostra sezione e di farla vivere, hanno indicato con il loro esempio il sentiero su cui far marciare l’associazione, sentiero che ci ricorda che prima dei diritti vengono i doveri, civici e morali, che sono e rimangono le fondamenta della nostra Repubblica . La nostra sezione è diventata grande grazie a tante persone, tra queste anche la nobildonna Anna Maria Astori che nel 1995 ci ha donato l’edificio in cui si trova la nostra sede in via Gasparini». Quando la sezione nacque cento anni fa i membri si ritrovavano in via Borfuro come riportato sulle pagine nostro quotidiano che segnalò come il trasferimento del comando del 5° Reggimento Alpini da Milano a Bergamo spinse i soci Ana, iscritti alla sede nazionale di Milano, a dare vita a un gruppo proprio. È del 21 giugno 1921 la notizia della costituzione ufficiale della sezione presso la Camera di Commercio, in una riunione in cui venne scelto come primo presidente Ubaldo Riva. In cento anni di vita la sezione e quindi la città ha ospitato per tre volte l’adunata nazionale, nel 1962, 1986 e nel 2010, indimenticabile.

La cerimonia nei gruppi

La cerimonia è stata anticipata sabato da un momento che ha chiamato a raccolta gli Alpini di tutti i gruppi: «Alle 16 - illustra Sonzogni - si è svolta in contemporanea una cerimonia simbolica presso il monumento agli Alpini o ai Caduti in ciascun gruppo, con alzabandiera, deposizione della corona e lettura di un mio messaggio con cui esprimo gratitudine e stima per quanto Alpini e amici degli Alpini fanno e hanno fatto anche durante l’emergenza. La nostra capacità di creare sinergia è stata dimostrata per esempio con quella incredibile realizzazione dell’ospedale da campo. Quello che ha catalizzato le forze è stato il nostro cappello alpino».

La sezione, forte dei suoi 23.774 iscritti (17.061 soci alpini, 6.627 aggregati e 86 amici) di cui 1.277 sono volontari di Protezione civile, continua ad essere la più numerosa in Italia, «reggendo» al decremento inesorabile per l’invecchiamento e la mancanza di ricambio dovuta alla sospensione del servizio militare . «In attesa – così il presidente pensando al futuro - che i nostri governanti trovino la volontà politica e la forza economica di ripristinare l’articolo 52 della Costituzione, vale a dire la naja, noi Alpini continuiamo ad essere galantuomini e a fare gli Alpini».

Tra le prossime iniziative legate al Centenario la pubblicazione di un libro che racconta la storia della sezione, una mostra fotografica con immagini storiche allestita il 24-25-27 settembre nel chiostro di Santa Marta; altro evento celebrativo un francobollo in collaborazione con Poste Italiane .

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