Autostrade, con l’estate scattano i rincari: «Un balzello in più per chi va in vacanza»

LE TARIFFE. Prezzi invariati sul tratto Bergamo-Milano Est, dieci centesimi in più per Agrate. Busi (Adiconsum): «Tanti rinunciano alle ferie». Perria (Federconsumatori): «Tutto aumenta».

A macchia di leopardo, un altro balzello è scattato. Chi fa il pendolare per lavoro se ne sarà accorto già da alcune settimane, chi si muove per le vacanze ne avrà magari consapevolezza in questi giorni di esodo estivo: i pedaggi autostradali sono stati ritoccati all’insù.

Non su tutte le tratte

Giusto un piccolo aggravio, così impercettibile da non scattare su tutte le tratte ma solo in quelle individuate da uno specifico algoritmo. I rincari riguardano Autostrade per l’Italia e sono l’applicazione di una misura già nota a inizio anno, ma magari passata di mente a molti. «Il 30 giugno 2025 sulla rete di Autostrade per l’Italia – ha spiegato la società in una nota – è terminata come previsto l’applicazione dello sconto generalizzato all’utenza, contenuta negli atti convenzionali, che ha comportato una variazione delle tariffe dell’1,31% a partire dal 1° luglio 2025. Tale incremento sarebbe dovuto scattare dal 1° gennaio 2025, ma su richiesta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’applicazione dello sconto era stata confermata per ulteriori 6 mesi per rendere più graduale la sua reintroduzione». In altri termini, l’aumento era stato congelato per un semestre, ma ora si vede a tutti gli effetti.

Le nuove tariffe

Ma qual è il riflesso concreto? Dipende, ed è tutto sommato circoscritto. Confrontando alcuni percorsi noti ai bergamaschi, rincara di 10 centesimi la tratta Bergamo-Agrate, passata da 2,10 a 2,20 euro. Resta invariato, invece, il costo dei tragitti Bergamo-Tangenziale Milano Est o Bergamo-Milano Est, così come, in tema più vacanziero, non scatta un rialzo per la tratta Bergamo-Peschiera del Garda. È il risultato di un complesso meccanismo di calcolo, legato anche agli incrementi pregressi (che erano invece scattati su altri percorsi, stavolta «graziati», e vengono invece riviste tariffe in precedenza rimaste ferme) e al sommarsi di vari coefficienti.

«Tutto rincara»

Vero, era un rialzo previsto. Ma la sua tempistica coincide col periodo estivo, quando l’autostrada diventa «calda» non solo per i lavoratori ma anche per i vacanzieri. «I rincari vanno a colpire chi è in viaggio per le ferie – rileva Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo -. È una piccola voce, certo, ma si somma a tutto il resto, e allora non c’è da stupirsi se si parla di un calo di presenze sulle spiagge. Tutto rincara, è evidente nelle spese di tutti i giorni, e spesso si tratta di aumenti non ben giustificati: il timore adesso è che la questione dei dazi possa diventare una scusa anche per altri aumenti». Permettersi un break al mare o in montagna diventa quasi un privilegio: «È in aumento chi rinuncia alle ferie – nota Busi -, ormai le ferie si trascorrono a casa, magari con qualche toccata e fuga, oppure è frequente che si dimezzi la durata del soggiorno: in pochi possono permettersi le due settimane. C’è un diffuso aumento della fragilità economica». Anche Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo, mette sotto la lente soprattutto il tema del caro-ferie, di cui i rincari autostradali sono solo una voce: «Ormai le vacanze sono diventate un lusso anche a voler andare al risparmio. I costi dei trasporti sono aumentati rispetto allo scorso anno, così come i prezzi dei lettini e ombrelloni al mare. Anche i costi del campeggio hanno subito un incremento. Ormai per riuscire ad andare in vacanza bisogna ridurre i giorni per cercare di contenere i costi, scegliendo i posti e adattandosi a scelte il più possibile low-cost, anche se in questo periodo non è facile. In ogni caso, il rischio è che chi non è disposto a rinunciare alla vacanza poi possa decidere di ricorrere al pagamento tramite finanziamento». Rendendo cioè ancora più precaria la propria situazione pur di concedersi qualche giorno di «pausa».

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