
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 15 Agosto 2025
Autovelox, da settembre censimento o sarà stop. Il Codacons: gli apparecchi rischiano l’oscuramento
DA SAPERE. L’applicazione a servizio degli enti locali per inserire tutti i dati degli autovelox. Dovranno indicare per ciascun dispositivo la conformità, la marca e il modello.
Entro settembre sarà operativa, sul sito istituzionale del ministero delle infrastrutture, una applicazione a servizio degli enti locali, che avranno due mesi di tempo per inserire tutti i dati degli autovelox. Dovranno indicare per ciascun dispositivo la conformità, la marca e il modello.
L’allarme del Codacons
Il Mit interviene dopo l’allarme lanciato dal Codacons che ipotizzava lo stop a tutti gli apparecchi in mandanza di un decreto attuativo.Il ministero non fornisce dettagli sul testo (atteso per il 19 agosto) ma intanto spiega: «per il dicastero di Matteo Salvini si tratta di una straordinaria operazione verità, anche alla luce della totale mancanza di mappature precise degli autovelox». L’obiettivo «è garantire esclusivamente l’efficacia dei dispositivi che aumentano la sicurezza stradale. Non saranno tollerati i dispositivi fuori norma o utili più a fare cassa che a prevenire comportamenti scorretti alla guida».
Tutti gli autovelox installati lungo le strade italiane potrebbero essere spenti, afferma il Codacons, che richiama quanto previsto dal decreto Infrastrutture ed evidenzia «una situazione paradossale venutasi a determinare a causa di ritardi, leggi macchinose e inutili complicazioni burocratiche.
Il decreto, che come noto era finalizzato a garantire maggiore trasparenza circa l’utilizzo degli apparecchi di rilevazione automatica della velocità, stabilisce l’obbligo in capo a Comuni, Province e Regioni, di censire e comunicare al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tutti i dispositivi autovelox presenti sui rispettivi territori, per la pubblicazione nell’apposita sezione del portale telematico istituzionale dello stesso ministero. - spiega il Codacons - Gli enti locali devono comunicare non solo la localizzazione e i dati tecnici di ogni apparecchio, ma anche le informazioni relative alla conformità, al modello e all’omologazione. Una comunicazione che, secondo il decreto, «è condizione necessaria ai fini del legittimo utilizzo delle apparecchiature”: in altre parole, i comuni che non forniranno i dati non potranno più utilizzare gli autovelox sul proprio territorio.
Peccato però che gli enti locali, pur volendo, non possano ad oggi adempiere a tale obbligo: manca infatti il decreto attuativo del Mit che fornisce loro il modulo digitale indispensabile per comunicare i dati richiesti, modulo da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Infrastrutture. Questo significa che il ministero ha tempo fino al prossimo 19 agosto per varare il decreto attuativo, essendo la legge entrata in vigore lo scorso 20 luglio. A partire dalla pubblicazione del modulo digitale, gli enti locali avranno poi 60 giorni di tempo per comunicare al Mit i dati sugli autovelox e chi non lo farà non potrà più utilizzare gli apparecchi di rilevamento della velocità.
«Una situazione assurda e paradossale perché, in assenza del decreto attuativo del Mit, a partire dal prossimo 18 ottobre tutti gli autovelox installati in Italia, indipendentemente dall’omologazione, dovranno essere disattivati, per volere dello stesso ministero», attacca il Codacons.
Oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi».
«Situazione ancor più grave se si considera che il caos autovelox dura oramai da 16 mesi, da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati», ricorda l’associazione.
«Un caos che investe anche le strade delle vacanze percorse questa estate dagli italiani che si stanno spostando in auto per raggiungere le località di villeggiatura: oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi».
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