Bergamo, in via San Bernardino cominciate le demolizioni: nasce «Gres Art»

Sono iniziati i lavori nell’ex area industriale per lo spazio di arte contemporanea. Ci sarà anche un’installazione luminosa del light designer Mario Nanni. Sarà pronto nei primi mesi del 2023.

La metamorfosi ha preso il via: uno dei magazzini dell’ex Gres di via San Bernardino spoglierà i panni dell’edificio abbandonato per diventare spazio dedicato all’arte contemporanea, «Gres Art», in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

Un progetto della Fondazione Pesenti, primo passo del master plan per la rinascita dell’ex polo produttivo che si sviluppa su 62 mila metri quadrati, tra la ferrovia e l’Asse interurbano. Il padiglione culturale sperimenta, in via temporanea, le potenzialità del sito, grazie ad uno schema di convenzione che la Fondazione ha siglato con il Comune di Bergamo, documento che passerà domani in terza Commissione e la prossima settimana in Consiglio comunale.

Intanto i lavori per la rifunzionalizzazione sul padiglione da 3.500 metri quadri hanno preso il via, demolizioni mirate per ricavare un nuovo ingresso e un giardino giapponese con alberi di Prunus x yedoensis (pruno ornamentale) dalle fioriture bianche candide. Si punta ad inaugurare nei primi mesi del 2023, quando, anticipa il progettista Mauro Piantelli dello Studio De8_Architetti, «abbiamo in programma un racconto del progetto, anche attraverso un’installazione luminosa di Mario Nanni, light designer che lavorerà anche sull’illuminazione di Gres Art». Il noto artista della luce (che ha curato l’illuminazione delle Procuratie Vecchie a Venezia recentemente restituite e sta lavorando al museo del Prado) aprirà quindi la stagione del nuovo polo culturale e dell’anno della Capitale 2023 che ha, come leit motiv, la «città illuminata».

Carlo Pesenti: primo passo di un intervento di forte impatto sociale su un’area importante

Piantelli ricorda la filosofia dell’intervento, che vuole mantenere il genius loci dell’ex Gres, pur restituendolo alla città con una nuova fruizione pubblica, spazi per mostre temporanee e un bistrot, attraverso una completa riqualificazione dell’ex magazzino: «Prendiamo le caratteristiche più importanti dell’edificio e proviamo ad innestare piccole azioni volte a trasformarlo ma senza fare tabula rasa, ricordando il trascorso industriale della città che non può essere solo una reminiscenza ornamentale. Si lavora in maniera chirurgica togliendo qualcosa, come le coperture e il pavimento dove sarà ricavato il giardino che manterrà le travi reticolate nelle quali cresceranno gli alberi. È un’azione poetica».

Promotore dell’iniziativa la Fondazione Pesenti, particolarmente sensibile al tema: «Gres Art rappresenta il primo elemento concreto del progetto d’insieme di Gres Hub – afferma il presidente Carlo Pesenti –, ovvero di un intervento di forte impatto sociale di un’area importante della città, con una visione di servizio pensata a favore dei cittadini, con una particolare attenzione verso le giovani generazioni che vivono o gravitano attorno a Bergamo. Bergamo Brescia Capitale della Cultura è l’occasione per accelerare questo intervento di recupero di ex strutture industriali con una bellezza architettonica originale chiamata a diventare centro di cultura e di aggregazione per la città». Come previsto dalla legge regionale in un’ottica di valorizzazione degli edifici dismessi, il Comune di Bergamo ha siglato uno schema di convenzione per l’utilizzo in chiave culturale e per il tempo libero dell’edificio per i prossimi tre anni (rinnovabili per altri due): «La scelta della Fondazione di iniziare la riconversione di quest’area come spazio culturale - conclude l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini - credo sia per la città di Bergamo un ottimo risultato. Un intervento significativo che tra l’altro si va a sommare alla conclusione del lavoro fatto con l’Agenzia del Demanio su Palazzo della Libertà. Capitale della Cultura 2023 si sta dimostrando una leva importante per avviare progetti che poi resteranno alla città».

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