Bonus da 200 euro, l’estensione riguarda 40mila bergamaschi

La misura Il beneficio ampliato a disoccupati, lavoratori autonomi e badanti. La Cisl: «Segnale importante».

Sono lavoratori spesso poco tutelati o valorizzati. Ma a maggior ragione in questo momento di nuova crisi economica, è importante tutelare anche loro: l’ulteriore estensione del bonus «anti-inflazione» da 200 euro dovrebbe interessare circa 40mila persone in Bergamasca, all’interno della più ampia platea di cittadini che hanno un reddito fino ai 35mila euro lordi annui (600mila i bergamaschi in questa fascia). Dopo il primo annuncio, infatti, il governo ha ampliato la platea del decreto «Aiuti»: al bonus una tantum da 200 euro – atteso a luglio per lavoratori dipendenti e pensionati – avranno diritto anche lavoratori autonomi, badanti e colf, disoccupati, lavoratori stagionali, percettori di reddito di cittadinanza. I numeri sono interessanti anche per la Bergamasca, dato che i disoccupati sono circa 15mila, colf e badanti sono 12mila, i lavoratori autonomi circa 8mila (va però escluso chi guadagna più di 35mila euro), i percettori del reddito di cittadinanza circa 5mila. Totale: appunto circa 40mila bergamaschi.

Per i lavoratori dipendenti e per i pensionati il bonus arriverà direttamente tramite la busta paga (o il «cedolino») a luglio, per gli autonomi si sta individuando la soluzione più efficace

Sindacati favorevoli

L’allargamento dei beneficiari del bonus trova il parere favorevole dei sindacati. «Come sindacato, a livello nazionale, nell’incontro del 2 maggio scorso con il governo avevamo espresso la necessità di interventi urgenti per contrastare l’aumento dei costi energetici subito dalle famiglie in questi mesi – ricorda Danilo Mazzola, della segreteria provinciale della Cisl Bergamo -. Una prima risposta è arrivata con l’introduzione del bonus una tantum di 200 euro, per chi ha un reddito da lavoro dipendente o da pensionato sotto 35mila euro. Bonus che sarà riconosciuto anche alle 12mila lavoratrici o lavoratori impegnati a Bergamo nel lavoro domestico e di cura, e che le famiglie andranno poi a compensare nella contribuzione a loro carico. Un segnale importante nei confronti di un settore sempre più prezioso, in particolare per la cura dei nostri anziani, ma che nel tempo è stato poco valorizzato».

Dettagli da definire

Restano ancora da definire alcuni dettagli. Per i lavoratori dipendenti e per i pensionati il bonus arriverà direttamente tramite la busta paga (o il «cedolino») a luglio, per gli autonomi – per i quali sarà istituito un fondo ad hoc presso il ministero del Lavoro – si sta individuando la soluzione più efficace. Per quanto riguarda i disoccupati, è stato chiarito il requisito: lo potrà richiedere chi nel mese di giugno ha avuto l’assegno di disoccupazione o la Naspi. Così, in sostanza, il bonus lo riceveranno tutti i contribuenti con reddito inferiore ai 35mila euro lordi l’anno

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