Centri ricreativi estivi, dal bando 156mila euro per sostenere 101 progetti

L’INIZIATIVA. I fondi di Faces, Caritas, Fieb, Mia, Ufficio per la pastorale dell’Età evolutiva diocesana e Fondazione Caleppio Ricotti.

Sostenere le attività estive «inclusive e di qualità» - in particolare quelle dei Cre - di parrocchie, oratori, associazioni, Comuni ed Enti del terzo settore per bambini e ragazzi, in particolare nei contesti più fragili della provincia, attraverso il cofinanziamento di progetti ricreativi capaci di coinvolgere la comunità e rispondere a bisogni educativi emergenti. Queste le finalità del Bando Estate 2025 promosso da Fondazione Azzanelli Cedrelli Celati e per la Salute dei Fanciulli (Faces), Caritas diocesana bergamasca, Ufficio per la Pastorale dell’Età evolutiva della Diocesi di Bergamo, Fondazione Istituti Educativi di Bergamo (Fieb), Fondazione Mia e Fondazione Opera Pia Maria Caleppio Ricotti.

I numeri del progetto

Sono 101 i progetti finanziati, su altrettante domande presentate (di cui 22 in città), per un totale di 156.578 euro, a fronte di una richiesta di 302.645,44 euro. La partecipazione al bando è stata molto numerosa, con un incremento del 42% rispetto alle 71 domande dello scorso anno, di cui almeno il 40% da nuovi soggetti, segno di un bisogno crescente e diffuso sul territorio. Le richieste sono arrivate da 85 tra parrocchie e oratori, 10 associazioni e fondazioni senza scopo di lucro, una cooperativa sociale e 5 Comuni impegnati nella gestione diretta delle attività estive.

I progetti coinvolgeranno 1.645 bambini, superando ampiamente il target dello scorso anno (1.300), con una distribuzione capillare su tutta la provincia. La commissione degli enti co-finanziatori, riunitasi per valutare le domande pervenute, ha deciso di accogliere tutte le richieste, modulando l’importo per ciascuna realtà in base ai criteri previsti dal bando: rilevanza e urgenza dell’intervento rispetto al bisogno sociale individuato, collocazione in ambiti carenti di risposte istituzionali, radicamento dell’ente sul territorio, capacità di coinvolgere la comunità e attivazione di valore aggiunto, come la mobilitazione di volontari.

«Il successo del bando da un lato ci conferma che siamo sulla buona strada perché l’attività filantropica della Fondazione abbia un impatto positivo sui giovani, dall’altro ci incoraggia a proseguire nell’azione congiunta con i partner perché solo unendo le forze è possibile affrontare questo nuovo bisogno sociale – dice Marco Bonomi, presidente di Faces –. I numeri parlano chiaro, le esigenze delle famiglie, soprattutto quelle più fragili, sono ben rappresentate dalla numerosità delle richieste pervenute. Il bisogno emergente è tangibile ed è uniforme su tutta la provincia. Il nostro impegno sarà quello di cercare di ampliare e rendere ancor più efficaci le azioni partecipate con altre realtà associative del nostro territorio, nel comune intento di far fronte al crescente disagio della fragilità».

Soddisfazione è stata espressa da Ivan Mario Tassi, presidente di Fieb: «La grande partecipazione e l’ingresso della Fondazione Mia e della Fondazione Opera Pia Maria Caleppio Ricotti dimostrano la validità del bando, ma soprattutto la capacità di risposta ad un bisogno tangibile del nostro territorio. Ci auguriamo di poter riproporre il bando anche i prossimi anni, magari con un partenariato ancora più ampio». Per don Roberto Trussardi, direttore della Caritas, «anche quest’anno il nostro bando penso sia stato un bel segno di attenzione alle famiglie che fanno più fatica. Noi le risorse le diamo alle parrocchie e agli altri enti che a loro volta fanno pagare meno la retta mensile dei minori che hanno delle fatiche o di disabilità di fragilità». Molte di queste risorse finanzieranno i Cre organizzati dalle parrocchie, «una risorsa straordinaria, e non sempre e non fino in fondo riconosciuta, di cura verso i più piccoli in un momento di grande bisogno per le loro famiglie – dice don Gabriele Bonzi, direttore dell’Ufficio per la Pastorale dell’Età evolutiva –. Lo fanno offrendo non solo un semplice accudimento ma un vero e proprio servizio educativo e di cura completo, strutturato e qualificato. È importante che tale esperienza possa essere offerta a tutti i ragazzi, soprattutto ai più fragili e a quelli più in difficoltà». Per Fabio Bombardieri e Maurizio Bergamini, presidente e consigliere della Fondazione Mia, «fin dalle sue origini la Fondazione Mia ha sempre dedicato attenzione, partecipando concretamente, all’ambito educativo e formativo delle giovani generazioni. Come Ente la cui missione statutaria è profondamente legata all’aiuto verso le persone più vulnerabili, riteniamo importante che anche coloro che si trovano in condizioni di difficoltà possano partecipare a un contesto educativo che favorisca la crescita, l’inclusione, la socialità e lo svago come quello dei Cre». Oltre 100 domande sono state accolte «in un tempo dove le emergenze sociali sono sempre più pressanti – ha detto Pierguido Piazzini Albani della Fondazione Opera Pia Maria Caleppio Ricotti –. Aver realizzato un’azione congiunta fra i vari partner è un aspetto da sottolineare e da replicare nei prossimi anni».

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