Città Alta, all’ex casa del custode il cantiere riapre dopo sei mesi

SUL VIALE DELLE MURA. I lavori erano fermi da marzo,si dovrà rifare anche il tetto. Valesini: «Intervento non previsto».

Sarà necessario rifare anche il tetto, nella vecchia casa del custode dell’acquedotto, lungo il viale delle Mura, un intervento «imprevisto» che ha portato allo stop dei lavori, avviati lo scorso gennaio e sospesi il 12 marzo. Ma il cantiere sull’edificio, futuro locale di somministrazione e punto informazioni per i turisti, riprenderà mercoledì 17 settembre, dopo sei mesi, annuncia il Comune rispondendo alle sollecitazioni delle minoranze in Consiglio comunale.

Con un bando ad evidenza pubblica, l’edificio è stato concesso dall’amministrazione ad un operatore privato che si è impegnato a riconoscere un affitto e a sobbarcarsi i costi di riqualificazione dei locali

Con un bando ad evidenza pubblica, l’edificio è stato concesso dall’amministrazione ad un operatore privato (il «Bar Flora» di piazza Vecchia) che si è impegnato a riconoscere un affitto e a sobbarcarsi i costi di riqualificazione dei locali. Patti che risalgono a fine 2022, con tempi di attuazione rallentati da un difficoltoso iter autorizzativo (è stato necessario ottenere il nulla osta per la concessione degli spazi anche al ministero della Cultura) e un ricorso al Tar promosso dal secondo classificato al bando (vicenda ormai chiusa).

L’interrogazione dei consiglieri di minoranza

Nell’interrogazione sul tema i consiglieri Alberto Ribolla e Alessandro Carrara (Lega), Arrigo Tremaglia e Ida Tentorio (FdI) denunciano una «situazione di stallo, che ha causato il venir meno di un servizio di rilievo, di ristorazione e bar, per gli studenti della prospiciente Università, turisti e bergamaschi». «Prima di trarre affrettate conclusioni, è necessario conoscere le ragioni di questo ritardo», risponde l’assessore al Patrimonio Francesco Valesini. Che ripercorre tutte le tappe, dal 2022 ad oggi, con il problema al tetto: «Il controsoffitto esistente ha evidenziato una situazione di estremo degrado statico della struttura portante della copertura dell’edificio, non prevedibile in fase di preventivazione lavori – entra nel tecnico -. Il bando di assegnazione prevedeva la sola impermeabilizzazione e la sostituzione del manto in coppi, non interventi strutturali di messa in sicurezza e adeguamento. È stato pertanto predisposto un progetto che comporterà lo smantellamento della copertura e il ripristino».

Rilasciata l’autorizzazione per l’occupazione di suolo: il cantiere riparte

A fronte della spesa extra (oltre 80mila euro), a luglio la Giunta ha rivisto gli accordi con il privato (taglio del canone per i primi 12 anni da 14 mila euro a 6.500 l’anno, poi canone invariato 35mila euro l’anno). Poi i tempi per le autorizzazioni, compresa quella del Comune: «In data odierna (lunedì 15) è stata rilasciata l’autorizzazione per l’occupazione temporanea di cantiere del suolo pubblico – spiega Valesini - I lavori riprenderanno mercoledì 17 settembreì».

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