Comunali, la carica dei 34.830 elettori
si prepara a decidere il futuro di 13 paesi

Domenica e lunedì il primo banco di prova per la politica post-Covid. Da Fuipiano a Sorisole va alle urne il 5% dei 243 comuni orobici. In corsa 26 aspiranti sindaci e 130 consiglieri. I partiti: «Un test».

I numeri sono relativi, ma un test è pur sempre un test. Il primo banco di prova per la politica post-Covid è dietro l’angolo, e non riguarda solo il referendum: anche nella Bergamasca il voto interesserà una piccola pattuglia di comuni, e dunque sindaci e consiglieri. Domani (si vota dalle 7 alle 23) e lunedì (dalle 7 alle 15), infatti, si rinnoveranno anche le Amministrazioni comunali di 13 località orobiche, cioè circa il 5% dei 243 comuni che costituiscono il territorio provinciale.

Dai 221 residenti di Fuipiano ai 9.097 di Sorisole, in mezzo c’è una sfida che corre dalle valli alla Bassa passando per l’hinterland: in totale, secondo i dati del ministero dell’Interno, fanno 41.788 abitanti, poco meno del 4% della popolazione dell’intera provincia, mentre gli aventi diritto al voto sono 34.830, ripartiti in 43 sezioni. Si sarebbe dovuto votare in primavera: naturalmente, la pandemia ha fatto slittare l’appuntamento.

Cinque comuni arrivano all’appuntamento guidati da un commissario prefettizio: chi perché il mandato s’è concluso anzitempo per questioni politiche (Almè e Parzanica), chi invece perché alle precedenti elezioni non s’è presentato alcun candidato (Colere e Oneta, oltre a Valleve dove in precedenza s’era abbattuta una bufera giudiziaria). In due casi, il voto si lega al dramma del Covid: Cene e Mezzoldo eleggeranno nuovi sindaci nel ricordo di Giorgio Valoti e Raimondo Balicco, primi cittadini le cui vite si sono spente nell’epidemia.

Per Borgo di Terzo, Cividate al Piano, Clusone, Fuipiano, Gazzaniga e Sorisole, invece, si tratta del naturale rinnovo delle cariche. In corsa ci sono 26 aspiranti sindaci e 130 consiglieri; in tre località, la sfida è contro il quorum: a Colere, Mezzoldo e Valleve c’è una sola lista, dunque l’elezione sarà valida solo se a votare andrà il 50% più uno degli elettori (e la lista deve ottenere almeno il 50% dei voti validi). La sfida numericamente più agguerrita è a Oneta: 574 elettori, ma ben 4 liste.

Il grande assente

Sul fronte politico, pur di fronte ai numeri ridotti della tornata, un po’ di pepe c’è. Non presenta liste il Movimento 5 stelle: «Non una scelta, semplicemente non avevamo gruppi di attivisti che potessero fare una lista – spiega Guia Termini, deputata bergamasca M5s -. Riflessi nazionali dal voto comunale? Credo che le amministrative siano incentrate su tematiche locali. Di sicuro altre forze, soprattutto di opposizione, cercheranno di strumentalizzare eventuali vittorie, come su qualsiasi cosa». Il Pd non presenta il proprio simbolo in alcun comune (da prassi, lo fa solo sopra i 15 mila abitanti), anche se non mancano le civiche con cui c’è collaborazione: «Come tutte le elezioni amministrative, il valore è strettamente locale – rimarca Davide Casati, segretario provinciale dem -. Mi auguro che vengano premiate le liste civiche che meglio interpretano i bisogni di una comunità con uno stile sobrio e umile, coinvolgendo anche le nuove generazioni della vita politica della comunità».

Dalla Toscana dove è al lavoro come commissario del partito in una sfida d’alto impatto nazionale, il deputato leghista Daniele Belotti inquadra il voto bergamasco come una partita «sulla buona amministrazione, e infatti a Sorisole, Gazzaniga, Cene, Clusone presentiamo squadre uscenti: per noi che siamo un movimento di territorio, le amministrazioni sono un pilastro fondamentale. A Cene c’è un valore aggiunto umano e sentimentale, sia per il ricordo di Giorgio Valoti, sia perché qui la Lega amministra dal ’90».

«Come Forza Italia, abbiamo due comuni con un nostro candidato sindaco, Clusone e Parzanica, e in altri ci presentiamo in coalizione – spiega la senatrice Alessandra Gallone, commissario provinciale degli azzurri -. Il valore di questa tornata è confermare il buon governo di cui da sempre siamo promotori. Oggi l’Italia, fino all’ultimo paesino, ha bisogno di fiducia, libertà e sostegno al lavoro». «Fratelli d’Italia potrà essere la sorpresa – premette Lara Magoni, assessore regionale del partito di Giorgia Meloni -. Sento entusiasmo anche a Bergamo, le premesse sono ottime. Abbiamo candidati in quasi tutti i comuni: i bergamaschi sapranno riconoscere e premiare competenza e passione».

Al debutto c’è Cambiamo!, formazione fondata da Giovanni Toti, che in Bergamasca esprime il candidato sindaco a Cividate: «Confidiamo molto in un centrodestra unito e allargato – commenta Jonathan Lobati, coordinatore provinciale del partito -. È un test anche per noi, e siamo fiduciosi. Da lunedì, poi, lavoreremo in vista delle elezioni provinciali».

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