(Foto di Bedolis)
L’INCONTRO. Il presidio mensile della Rete bergamasca contro la violenza di genere compie due anni. Le rappresentanti: «Fondamentale il ruolo dell’educazione per un vero cambiamento».
Bergamo
Dal dicembre 2023, l’8 di tutti i mesi l’organizzazione si dà appuntamento alle 18 in largo Rezzara (vicino a piazza Pontida), per portare avanti la propria lotta e sensibilizzare cittadine e cittadini di passaggio.
«Nonostante la cronaca continui a offrirci messaggi preoccupanti – è l’appello fatto lunedì 8 dicembre a Bergamo dalla rete – le Istituzioni sembrano remare contro la creazione di una cultura del rispetto e della non violenza
«Nonostante la cronaca continui a offrirci messaggi preoccupanti – è l’appello fatto lunedì 8 dicembre a Bergamo dalla Rete – le Istituzioni sembrano remare contro la creazione di una cultura del rispetto e della non violenza. Una pesante marcia indietro in questo senso è rappresentata dal blocco in Senato del disegno di legge che vuole introdurre i principio del consenso nel Codice penale, già approvato all’unanimità dalla Camera».
L’organizzazione ribadisce «il ruolo fondamentale dell’educazione per un vero cambiamento sociale e culturale, contro la cultura della violenza e della discriminazione», criticando anche aspramente «il divieto dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole dell’infanzia e primarie, oltre alla decisione di sottoporle al consenso informato delle famiglie per scuole medie e superiori».
Microfono aperto agli interventi dopo la lettura del comunicato da parte della Rete contro la violenza. A prendere la parola Cristina Mostosi, dell’associazione Le iris di Trebecco. «Per cambiare non è sufficiente astenersi dal compiere il male, ma è necessario essere parte attiva del bene» ha ricordato Mostosi, riprendendo l’intervento di Diego Laratta, consigliere comunale di Bolzano, occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lo scorso 25 novembre.
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