
Cronaca / Bergamo Città
Martedì 29 Luglio 2025
Da gennaio 45 incidenti mortali. Il mese di luglio è maglia nera: tredici vittime - La mappa
IL BILANCIO. In tutto il 2024 erano stati 56 i morti sulle strade. La prossima settimana riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Fino ad ora, nel 2025 in Bergamasca è morta – in media – più di una persona a settimana per incidente stradale. Da gennaio a oggi il conto è arrivato a 46 vittime in 45 incidenti: dividendo per le 30 settimane trascorse si ottiene 1,5, una persona e mezza. Solo una media, appunto: domenica, infatti, hanno perso la vita addirittura cinque persone (tra cui Monica Bono, che era stata investita il 24 luglio). Dietro questi numeri si nascondono vite e famiglie spezzate per sempre e, quindi, qualsiasi statistica non potrà mai dare giustizia al dolore provocato dalla scomparsa di un proprio caro. Tuttavia, i dati possono aiutare a inquadrare il fenomeno, specialmente se lo si confronta con l’andamento degli anni passati.
I dati sugli incidenti
A questo proposito, i morti a causa di incidenti stradali registrati in tutto il 2024 sono stati 56. Significa che siamo già all’82% delle vittime dell’anno passato, con ancora cinque mesi davanti prima dell’inizio del nuovo anno. E il 2024 aveva già rappresentato l’anno peggiore della seconda decade del nuovo secolo, con sei morti in più rispetto al 2023 (50). Nel 2022, invece, le vittime erano state 54, mentre nei due anni segnati dalla pandemia – il 2020 e il 2021 – il dato dei deceduti in seguito a incidenti stradali si era fermato a 32 e 33. Numeri comunque nettamente inferiori rispetto ai picchi registrati nel 2007 e nel 2008, quando si verificarono rispettivamente 147 e 113 incidenti mortali, ma comunque sempre troppi.
Delle 46 vittime, 41 erano residenti in provincia (contro i 44 dell’anno scorso), mentre i restanti cinque vivevano al di fuori dei confini orobici (nel 2024 sono stati 12). Sono dieci i bergamaschi deceduti su strade di altre province: l’ultimo in ordine cronologico è stato Remigio Bertoni, 63enne di Costa Volpino, vittima di un frontale con un camion a Cividate Camuno (Brescia) lo scorso 14 luglio. Questo dato è già in peggioramento rispetto all’anno scorso, quando a morire al di fuori della provincia furono «solo» sette persone.
I mesi estivi si confermano anche quest’anno particolarmente complicati. Basti pensare che tra giugno e luglio – considerando sia i morti sulle nostre strade sia i bergamaschi deceduti al di fuori della provincia – hanno perso la vita ben 19 persone, vale a dire il 41% dei morti complessivi. E che luglio, con i suoi 13 morti (15, se contassimo anche i due coniugi di Calolziocorte morti nell’incidente di Monte Marenzo) pesa da solo per il 28%: il mese nero, fino ad ora, di questo 2025.
Le tipologie di incidenti
È utile, poi, dare uno sguardo alla tipologia di incidenti mortali più frequenti. In cima alla classifica gli incidenti in moto: tra scontri con altri veicoli e cadute, 14 le persone morte fino ad oggi (30,4%). Seguono i frontali tra auto e camion, con nove incidenti mortali, e quelli tra due automobili (sei). Sono invece cinque le persone decedute dopo essere state investite e tre i morti in bici (di cui due per caduta in seguito a un malore). L’ultimo domenica a Camerata Cornello, il 78enne Luigi Magni.
Prefettura e Regione in campo
La Prefettura di Bergamo fa sapere che il fenomeno dei morti sulla strada è seguito attentamente e che per la prossima settimana è stato convocato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di approfondire gli interventi da porre in essere. Intanto, Regione Lombardia, insieme ad Aci-Direzione centrale per la federazione e Inail Lombardia, ha annunciato la nuova edizione del progetto «Scegli la strada della sicurezza», per la promozione della sicurezza stradale.
Il progetto, che prevede momenti teorici e corsi di guida sicura, mira a promuovere attività che coinvolgano l’intera comunità di utenti della strada e aggiunge l’attività di interscambio dati sullo stato della rete stradale, per favorire misure di gestione delle criticità da parte degli enti competenti. La riduzione degli incidenti, sostiene l’assessore regionale alla Sicurezza Romano La Russa, è possibile «solo attraverso la sensibilizzazione e la diffusione della cultura della sicurezza e della responsabilità, anche perché i comportamenti scorretti alla guida sono la prima causa di incidente».
I lavoratori
Gli infortuni mortali accaduti a lavoratori con mezzo di trasporto, nel confronto tra il 2023 e il 2024, sono in aumento del 9%. Un dato che conferma la necessità di «investire su iniziative che, oltre a promuovere una cultura della sicurezza stradale, come già sperimentato con le progettualità precedenti, puntino ad una vera e propria formazione di utenti della strada consapevoli e attenti», commenta Alessandra Lanza, direttore generale Inail Lombardia. «Nuovi significativi apporti – dice il direttore centrale della Direzione per la federazione Aci, Fabrizio Turci – saranno offerti dalla nuova iniziativa nei campi della formazione, non solo teorica, dell’informazione e della comunicazione, rafforzando ulteriormente anche i legami con prestigiose associazioni di categoria, con il mondo universitario e con i mobility manager che ben conoscono le esigenze e le necessità del mondo del lavoro in materia di mobilità».
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