
Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 25 Luglio 2025
Donna investita in retro in via Gavazzeni: resta in gravi condizioni - Video
L’INCIDENTE. Ricoverata al Papa Giovanni la 63enne investita sulle strisce pedonali. La testimonianza del Carabiniere scelto Fabio Piras che ha prestato con la sua pattuglia i primi soccorsi: «Mi sono focalizzato su ciò che stava succedendo».
Restano gravi le condizioni della donna di 63 anni che giovedì 24 luglio è stata investita da un’auto in retromarcia in via in via Gavazzeni all’altezza del negozio di strumenti musicali Begnis mentre attraversava sulle strisce pedonali. La donna nell’impatto con una Volkswagen Golf che viaggiava in direzione della Malpensata è caduta battendo la testa sul cordolo del marciapiede e ha subito perso i sensi. Una pattuglia di carabinieri della stazione di Bergamo Principale stava passando proprio in quel momento e i militari si sono fermati a prestare soccorso. Il carabiniere scelto Fabio Piras, 31 anni originario di Alghero e da 10 in servizio nella stessa stazione, le ha praticato il massaggio cardiaco fino all’arrivo dell’ambulanza e dell’auto medicalizzata.
Le prime manovre rianimatorie
La donna è stata trasportata poi in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Portata subito in sala operatoria per il grave trauma cranico, è ricoverata in Terapia intensiva in prognosi riservata e le sue condizioni sono gravissime. L’intervento del militare è stato provvidenziale prima dell’arrivo dell’auto medicalizzata e dell’ambulanza della Croce Rossa di Seriate. Il capo equipaggio Piras, dopo aver allertato la Centrale operativa e richiesto l’intervento dei sanitari attraverso il Numero unico di emergenza, si è avvicinato alla donna per verificarne le condizioni.
«Cosa ho provato in quel momento? Non ho pensato a nient’altro se non ad aiutare la signora. Se si riprenderà, come speriamo tutti, andrò a trovarla in ospedale»
«Eravamo in servizio di pattuglia e stavamo passando in via Gavazzeni quando, all’uscita del rondò della Malpensata, abbiamo visto un’auto ferma sulle strisce e una donna a terra incosciente – descrive la scena il carabiniere scelto, ancora emozionato –, ci siamo avvicinati e abbiamo notato che la donna non rispondeva agli stimoli e perdeva molto sangue dalla testa. A quel punto ho subito chiamato il 112 e l’operatore del 118 mi ha
guidato per monitorare i parametri vitali. Il battito c’era e lei respirava. La situazione però è peggiorata cinque minuti dopo, quando ha cessato di respirare e il battito è diventato impercettibile. A quel punto ho subito praticato la rianimazione Bls (Basic Life Support, procedura di primo soccorso che comprende la rianimazione cardiopolmonare e una sequenza di azioni di supporto di base alle funzioni vitali, ndr), cosa che ho imparato frequentando diversi corsi nella mia carriera, anche di Blsd (con il defibrillatore). Non mi era mai capitato però, fino a oggi, di praticarla su una persona».
Il carabiniere è stato lucido e concentrato: «È stato proprio come ci hanno insegnato su manichini, ho fatto pressione e ho sentito lo sterno abbassarsi fino al cuore, ho proseguito con il massaggio cardiaco mentre il mio collega mi teneva il telefono con il 118 dall’altra parte. Cosa ho provato in quel momento? Non ho pensato a nient’altro se non ad aiutare la signora. Se si riprenderà, come speriamo tutti, andrò a trovarla in ospedale».
«Le auguro di riprendersi al più presto»
Dopo pochi minuti è arrivato il personale sanitario: i parametri vitali della donna erano ristabiliti ma non ha mai ripreso conoscenza. «Spero di andare a trovarla in ospedale e le auguro di riprendersi il prima possibile» conclude Piras.
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