Dopo il rasgamènt de la ègia con il patriarcato al rogo, oggi è la giornata dei carri - La diretta qui

LA SFILATA. Dalle esibizioni dei gruppi folk al palo della cuccagna: «festa diffusa» in tutta la città. Il Duca: bruciamo l’idea che vuole le donne sottomesse. Domenica 17 marzo la Sfilata di Mezza Quaresima: centro chiuso, attenzione alla viabilità.

Feste, musica, maschere e folklore. Da sabato pomeriggio fino a sera Bergamo si è riempita dell’allegria dei festeggiamenti della Mezza Quaresima, storica festa bergamasca che si conclude oggi con la sfilata dei carri che partono alle 14 dal piazzale della stazione.

Sabato 16 marzo il fitto calendario di iniziative è iniziato alle 15 con la «Berghem Folk: la sfilata ai Poeti» con la partecipazione di gruppi folk che, partiti dalla piazza di Borgo Santa Caterina, sono arrivati in piazza Matteotti. «Siamo partiti da dove cent’anni fa nacque il Ducato», sottolinea Mario Morotti, Duca in carica del Ducato di Piazza Pontida che ha l’obiettivo di portare avanti iniziative come la sfilata di Mezza Quaresima e il «rasgamènt de la ègia» per conservare e valorizzare l’identità dell’essere bergamaschi. «Nel nostro percorso siamo passati anche per il Parco Suardi, dove si trova il monumento dei poeti del Borgo d’Oro che ricorda i maggiori poeti orobici Avogadri, Pedrali e Mazza», aggiunge Morotti.

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La festa della sfilata in centro

La sfilata di folklore si è conclusa con esibizioni davanti a Palazzo Frizzoni, per dare poi spazio in serata al tentativo di battere un Guinness world record scalando un palo della cuccagna di 13,50 metri senza grasso (evento organizzato dalla Asd «Gli Acrobati della cuccagna» di Villa d’Almè). Cinque le squadre in gara provenienti da tutta Italia, tra cui una di Bergamo, da Bruntino. A raggiungere il record, gli «Sugaman» da Cento (in provincia di Ferrara), già vincitori della scorsa edizione della Cuccagna a Clusone. La squadra ferrarese ha raggiunto il record, battendo il loro già miglior tempo di 26’’ 02’.

Miss «Ègia piö bela-Miss Oriocenter 2024»

In seguito, l’attesa elezione della miss «Ègia piö bela-Miss Oriocenter 2024». La vincitrice è stata Daniela Belotti, del carro «Ti Tenko T’okio» di San Salvatore, frazione di Castelli Calepio, tra le sei ègie candidate, vestita con un lungo kimono lilla. Per la vittoria ottenuta, la Ègia aprirà oggi la sfilata con il Duca. Non solo, la sua vincita ha fatto guadagnare 10 punti in più al suo carro «Ti Tenko T’okio» nella graduatoria finale che oggi decreterà il carro vincitore della sfilata e del premio più alto messo in palio. «Dedico questo premio a tutte le donne che si sentono meravigliosamente belle a tutte le età. E al coraggio di sentirsi sempre così», ha commentato Daniela. Gran finale con il famoso falò del «Rasgament della ègia», in cui a venire buttato, bruciato, scacciato per far spazio al nuovo è stato il patriarcato. «Inizialmente siamo partiti con l’idea di “rasgare” i femminicidi che, come sappiamo, sono all’ordine del giorno in Italia. Ma non è quello che bisogna bruciare, ma la causa che porta a essi. Da lì l’idea di bruciare il patriarcato raffigurato dal disegno in formato gigante dato alle fiamme in cui è raffigurata una vecchia camuffata da uomo degli Anni Trenta. Periodo storico in cui il patriarcato, nel senso di sentirsi padroni di una donna, era ancora più forte rispetto ad adesso – spiega Morotti – . Ora le mentalità, per fortuna, sono cambiate. Ma quel retaggio c’è ancora, per cui tante donne sono sottomesse agli uomini. Non saremo di certo noi a eliminare, con questo gesto, il patriarcato, ma è un simbolo del nostro contributo in questo senso», aggiunge il Duca.

Mezza Quaresima, viaggio nelle foto del passato

Una tradizione che ha attraversato tutto il Novecento con il Ducato di Piazza Pontida: risale ai primi del secolo il «Rasgamènt de la Ègia», mentre dagli anni Cinquanta iniziano le sfilate. Ecco una carrellata di fotografie dei festeggiamenti scattate tra gli anni Sessanta e Novanta, dall’archivio del nostro giornale

Artista del disegno poi mandato al rogo, la studentessa della Scuola d’Arte Andrea «Fantoni» di Bergamo Penelope Devasini: «Il disegno è in bianco e nero, ma l’unico tono di colore è dato dalle donne presenti per la loro capacità di dare sempre calore nella vita. A fianco a loro, un uomo che supporta il patriarcato rappresentato dalla figura gigantesca che cerca di schiacciare le donne, e un altro che sa che quello a cui assiste è sbagliato, ma fa finta di niente invece che agire», racconta Penelope.

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Domenica la sfilata in centro, poi l’Atalanta

Nella giornata di domenica 17 marzo attese in città 70mila persone. In servizio 60 agenti della polizia locale che fanno un appello: «Parcheggiate in periferia». La parata partirà alle 14 e terminerà entro le 16. Alle 18 la partita dei nerazzurri.

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