Cronaca / Bergamo Città
Martedì 17 Giugno 2025
Extra costi per la T2, servono 24,5 milioni. La prima corsa? Ipotesi settembre 2026
IL TRAM. Sono necessari più fondi per l’aumento dei prezzi, la messa in servizio e nuovi autisti. Scarfone fiducioso: «È in corso la rimodulazione dei contributi Pnrr». A settembre la posa dei binari in via Corridoni.
Con 120 operai distribuiti in dieci cantieri lungo 11,5 chilometri, proseguono i lavori per la Teb 2 Bergamo-Villa d’Almè, ormai completati al 50%. L’obiettivo della società Tramvie Elettriche Bergamasche è «terminare l’opera entro il 30 giugno 2026, è il vincolo del Pnrr», ha spiegato lunedì 16 giugno Filippo Simonetti, presidente Teb, durante il sopralluogo della V Commissione regionale territorio, Infrastrutture e mobilità.
I fondi aggiuntivi
Ma per far correre i tram (il primo arriverà a febbraio) ci vogliono altri 4,5 milioni di euro all’anno (in aggiunta ai 5,2 già preventivati), costi di servizio che comprendono i nuovi conduttori dei mezzi, ma anche l’aumento del costo dell’energia. Per far quadrare i conti dell’opera per la quale sono già stati stanziati 205 milioni di euro (dal Mit-ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Regione Lombardia, Comune e Provincia di Bergamo e dagli altri Comuni interessati dall’opera), ne servono altri 20, a copertura di lavori imprevisti, per un totale dunque di 24,5 milioni di euro. Più di un «aggiustamento» in corsa è necessario per garantire non solo il fine lavori entro giugno, ma anche per la messa in funzione a settembre 2026.
Teb 2: sopralluogo al cantiere della Bergamo-Villa d'Almè. Video di Massimo Sonzogni
Dopo i saluti istituzionali nella sede Teb di Ranica, il punto della situazione dentro l’«head quarter» di Sorisole, dove tra gli edifici dell’ex Gres lavorano una ventina di progettisti e tecnici. Lungo le pareti le mappe del tracciato che con 17 fermate interessa i Comuni di Bergamo, Ponteranica, Sorisole, Almé e Villa d’Almé (oltre 240mila abitanti), sul tavolo all’ingresso cartelle colme di carteggi.
«Aumentati i costi»
Fitte sono pure le interlocuzioni con il Mit, non ne fa un mistero l’amministratore delegato Teb Gianni Scarfone nel delineare l’aggiornato quadro economico: «È in corso la rimodulazione dei fondi del Pnrr destinati al trasporto rapido di massa e riteniamo che Bergamo ne possa beneficiare. C’è la necessità di un finanziamento integrativo di 20 milioni di euro, sono aumentati i costi del materiale ed energetici, quelli per lo spostamento dei sottoservizi che non erano previsti, così come alcuni piccoli e grandi interventi, ad esempio il nuovo Ponte Rino a Villa d’Almè».
«Da 48 a 80 dipendenti»
Ancora da trovare la quadra sui costi di esercizio, sui quali, interviene Scarfone, «è aperto un confronto con l’agenzia del Trasporto pubblico locale, perché abbiamo stimato un’integrazione dell’attuale corrispettivo erogato da Comuni e Provincia di Bergamo pari a 5,2 milioni. Servono altri 4,5 milioni per avviare il servizio, si passerà da 48 a 80 dipendenti, si dovrà assumere personale sia di condotta dei mezzi che addetti alla manutenzione». Il rischio è che la struttura sia pronta entro i tempi dettati dal Pnrr ma che l’avvio sia successivo.
Verso l’inizio delle scuole
«Lo snodo del fazzoletto resta l’inizio delle scuole?», interroga il presidente della V Commissione Jonathan Lobati. «Fondamentali saranno i 4 milioni di euro per i costi di messa in esercizio, potrebbe esserci uno scenario con un pre-esercizio per essere poi pronti con l’inizio delle scuole – risponde Scarfone -. C’è anche il problema dei conducenti che non si trovano, stiamo pensando ad una campagna di comunicazione». E rispetto agli aumentati costi di servizio aggiunge Simonetti: «In parte potranno assorbiti dall’eliminazione di alcune corse dei bus lungo la tratta, ma lo stabilirà l’agenzia del Tpl».
Dopo il briefing, i commissari si spostano sul campo, dal deposito di Petosino al ponte di viale Giulio Cesare in città. «Al lavoro ci sono 120 uomini – racconta Sergio Milesi, dell’omonima impresa che sta portando avanti i lavori nel raggruppamento composto da Gcf e Skoda -. Le difficoltà sono molte, in particolare sullo spostamento dei sottoservizi, cerchiamo di rispettare il cronoprogramma».
Riapre la strada a Ponteranica
Tra le prossime tappe, dopo i ritardi accumulati, la riapertura di via Papa Giovanni XXIII a Ponteranica, prevista per mercoledì 18 giugno (in caso di pioggia, rinviata al giorno successivo, aggiornamenti sul sito internet www.t2vallebrembana.it).
«Lavori al 50%»
Delicata, sotto il profilo della viabilità, la posa della piastra integrata di binari in via Corridoni, a settembre: «Ci vorrà una settimana, ma la strada non sarà mai chiusa del tutto – assicura Giuliano Lorenzi, Rup, responsabile unico del procedimento Teb -. I lavori si faranno nei primi giorni di settembre, il Comune di Bergamo ha imposto la chiusura in tempo per l’inizio delle scuole». A luglio dovrebbero ripartire i lavori in via Ponte Pietra, fermi in attesa dello spostamento di una conduttura dell’acqua per circa 800 metri. I lavori procedono lungo tutto il tracciato, «lo stato di avanzamento è al 50%» fa il punto Lorenzi. Soffermandosi su alcuni snodi, come quello di Paladina dove, realizzata una delle nuove rotatorie, deve essere realizzata la seconda.
Il Rup ricorda il cambio di programma per il Ponte Rino, «si pensava di utilizzare l’esistente che rimarrà invece ad uso esclusivo ciclopedonale. Ne è stato realizzato uno nuovo per il tram». Ultima tappa del sopralluogo il deposito Teb 2 a Petosino. Nei due grandi edifici sono già in corso i saggi sulla gradazione di «giallo» (insieme al nero, colore aziendale Teb) che decorerà parte della copertura in cemento. Fuori, a pochi passi, le mucche, che - dicono sottovoce i tecnici -, si spera non decidano di pascolare sopra i binari.
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