(Foto di Bedolis)
BOTTA E RISPOSTA. Festoni dorati luccicanti che svolazzano appesi da un lato all’altro del Famedio al cimitero Monumentale cittadino. L’installazione artistica apparsa nelle scorse ore lungo il colonnato del cimitero fa già discutere.
L’opera rientra nell’ambito del progetto «Temporary locus», che verrà presentato lunedì alla stampa e inaugurato martedì alle 18.30, con un evento aperto al pubblico sul piazzale antistante il Cimitero monumentale (e al quale l’Amministrazione comunale invita la cittadinanza a partecipare).
L’intervento fa parte di «Contemporary Locus 17» - promosso dall’omonima associazione - e mira a reinterpretare il cimitero Monumentale come luogo urbano e collettivo. Gli artisti coinvolti sono Antonello Ghezzi e Daniel González: è quest’ultimo ad aver firmato l’opera più controversa, decorando la facciata del Famedio con festoni in mylar, un materiale leggero e riflettente che, nelle sue intenzioni, «trasforma la memoria in luce».
L’installazione, definita «architettura effimera», vuole suggerire la fragilità dell’esistenza e il valore dei gesti condivisi. La scelta di collocare elementi decorativi così appariscenti in un luogo di raccoglimento, e a pochi giorni dal 2 novembre, giorno della Commemorazione dei defunti, ha generato un acceso dibattito sui social. Tra le voci più critiche, si è espresso l’ex parlamentare Giorgio Jannone con una lettera aperta alla sindaca Elena Carnevali, in cui definisce il cimitero «luogo sacro sotto il profilo religioso, culturale, etico e storico». Secondo Jannone, «rispetto e sobrietà con questi festoni dorati sono stati vilipesi», e chiede la rimozione dell’opera prima della commemorazione dei defunti, ritenendola «una forma di rispetto per la nostra storia, per la nostra cultura e per la seconda Bergamo dei nostri cari». Critiche, sempre via social, sono arrivate anche dai consiglieri comunali della Lega Alessandro Carrara («Scelta di pessimo gusto») e Alberto Ribolla («Qui stiamo andando davvero oltre la decenza, si manca di rispetto ai nostri defunti»).
«Il progetto di quest’anno, che si inserisce nel solco della tradizione di questa iniziativa da sempre mossa dall’intento di accompagnare e favorire uno sguardo diverso sui luoghi attraverso l’arte contemporanea, è molto ampio, articolato, ricco della partecipazione di tantissime realtà del territorio che vi hanno aderito convintamente», spiegano in una nota il vicesindaco e assessore alla Cultura Sergio Gandi e l’assessore ai Servizi cimiteriali Giacomo Angeloni. L’amministrazione comunale invita anche ad «attendere il racconto che di questa installazione, e di tutto il resto, verrà offerto al pubblico nei prossimi giorni, per poi visitarla e darne un giudizio, com’è giusto che sia. L’arte in generale, contemporanea in particolare, si propone libera, senza aspettativa o pretesa – concludono Gandi e Angeloni –, se non quella - forse - di essere giudicata con uno sguardo pienamente consapevole».
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