Flotilla, lunedì il bergamasco Dario Crippa tornerà in Italia

L’ANNUNCIO. Le dichiarazioni di Tajani, lo ha confermato anche la mamma di Dario Crippa, Marzia Mrchesi: ad avvisarla la Farnesina. Il 25enne sarà rimpatriato nella giornata di lunedì 6 ottobre.

Lasceranno lunedì 6 ottobre Israele gli ultimi attivisti della Sumud Flotilla detenuti ancora in carcere.L’annuncio è arrivato nella serata di domenica 5 ottobre dal ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. Tra loro anche il 25enne bergamasco Dario Crippa , figlio dell’assessora del Comune di Bergamo Marzia Marchesi, informata dalla Farnesina. «Ci ha chiamato l’Unità di crisi, torna domani (lunedì, ndr)» ha comunicato.

Volo con scalo ad Atene, poi l’arrivo in Italia

«Gli attivisti prenderanno un un volo charter per Atene - ha spiega Tajani-. Saranno assistiti dalla nostra ambasciata sia alla partenza e poi in Grecia nel trasferimento verso l’Italia». Il vicepremier ringrazia «sinceramente» tutto il personale del ministero, i diplomatici in Israele e nelle altre sedi interessate per «il capillare lavoro di assistenza compiuto in questi giorni».

E con il passare delle ore arrivano nuovi dettagli sulla detenzione degli attivisti della Sumud Flotilla. Racconti forniti proprio da chi, dopo l’abbordaggio delle barche della missione umanitaria diretta a Gaza, si è ritrovato dietro le sbarre.

«Odio e aggressività verso gli attivisti»

Tra i 26 connazionali rientrati nella tarda serata di sabato in Italia c’è chi parla di «aggressività e odio forti» mostrati nei loro confronti. «Ci hanno trattato come trattano i terroristi» sostiene Cesare Tofani, uno dei 18 italiani atterrati allo scalo di Roma Fiumicino e accolti da circa 200 persone tra lacrime, abbracci e bandiere palestinesi. Feste anche per gli altri otto connazionali arrivati nella notte a Milano Malpensa.

Le loro testimonianze si intrecciano con quelle raccolte dal team legale internazionale che sta seguendo gli oltre 300 attivisti ancora detenuti in Israele. Gli avvocati di Adalah denunciano «gravi abusi subiti» dai partecipanti alla Global Sumud Flotilla: detenuti in celle sovraffollate, alcuni costretti a dormire sul pavimento, scorte di acqua e cibo inadeguate.

Secondo le dichiarazioni raccolte negli ultimi due giorni, ai fermati sarebbero stati negati anche i farmaci salvavita. Diversi - aggiungono - hanno riferito di essere stati interrogati da personale non identificato e altri hanno denunciato maltrattamenti e abusi da parte delle guardie carcerarie.

Il ministero degli Esteri israeliano: «Sfacciate menzogne»

Condizioni durissime emerse, inoltre, dai racconti dell’attivista per l’ambiente Greta Thunberg, che sarebbe stata detenuta in una cella infestata da cimici. Ma le sue accuse sono state respinte dal ministero degli Esteri israeliano. «Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti sono sfacciate menzogne. Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati». sostiene il dicastero aggiungendo: «È interessante notare che Greta stessa e altri detenuti si sono rifiutati di accelerare la loro espulsione e hanno insistito per prolungare la loro permanenza in custodia. Greta inoltre non ha presentato reclamo alle autorità israeliane per nessuna di queste accuse ridicole e infondate, perché non si sono mai verificate».

La nuova missione

Nel frattempo resta il mistero sulla sorte degli aiuti che la missione trasportava sulle oltre quaranta imbarcazioni bloccate da Israele. Intanto la «Flotilla bis»continua a navigare verso la Striscia e nel giro di un paio di giorni potrebbe arrivare nella zona a rischio. Sulla rotta per Gaza ci sono nove imbarcazioni della «Freedom Flotilla coalition» e della «Thousand Madleens», partite da Catania e da Otranto. Due barche, la Al Awda e la Ghassan Kanafani, hanno però interrotto il viaggio. «Siamo costretti a fermarci, lo facciamo con rammarico» spiega sui canali social l’attivista Francesca Amoruso, a bordo di Al-Awda. «La nostra nave di appoggio Ghassan Kanafani ha subito due avarie - racconta - ed è stata sottoposta a fermo dalla polizia portuale greca».

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