Frane, tetti scoperchiati e allagamenti. Musumeci: il governo delibererà lo stato di emergenza - Foto e video

MALTEMPO. Rovesci anche nella nottata tra lunedì 24 luglio e martedì 25 sulla Bergamasca e la Lombardia, decine di interventi per i vigili del fuoco. In alta Val Brembana, dopo la frana di lunedì sera, alle 4 un altro smottamento a monte del primo sulla provinciale: in mattinata la riapertura parziale. Bianzano, fulmine su una casa. Campi allagati nella Bassa, tetto scoperchiato a Casirate.

Ancora temporali nella notte tra il 24 e il 25 luglio in Bergamasca, rovesci hanno interessato la provincia da Ovest verso Est a tarda notte e all’alba con pioggia, grandine, fulmini e raffiche di vento che, localmente, hanno sfiorato i 100 chilometri orari. Decine le chiamate ai vigili del fuoco e i conseguenti interventi nella nottata (oltre una sessantina, bilancio provvisorio) per alberi caduti, tetti danneggiati e allagamenti.

Casirate, i danni del maltempo. Video di Cesni

Dalle valli alla pianura

Le precipitazioni più intense hanno interessato soprattutto la zona prealpina orobica e alcune aree la pianura. Tra le numerose segnalazioni, piante cadute a Clusone, Cerete, Ranzanico, Songavazzo, Onore, Urgnano, Pognano, Capriate; tetti, edifici e auto danneggiati a Casirate d’Adda, Arcene, Martinengo, Spirano; allagamenti a Treviglio, Urgnano, Grumello del Monte e dintorni. A Bianzano lunedì sera un fulmine ha colpito una casa e distrutto lucernario e camino, nessun ferito; danni elettrici vari in zona. Gravi danni a Casirate d’Adda, in via Donati, dove il vento ha scoperchiato il tetto di un’abitazione: una famiglia è rimasta fuori casa ed è stata ospitata da parenti. In paese le raffiche hanno abbattuto anche diverse piante, che sono finite anche su alcune auto in sosta.

A Clusone, dopo il forte temporale di martedì mattina, il Comune ha emesso un’ordinanza di chiusura al traffico veicolare e pedonale della via Lama, nel tratto tra i civici 1 e 3 a seguito della caduta di alberi sulla linea elettrica che gravano anche sul sedime stradale. L’ordinanza resterà in vigore fino alla messa in sicurezza della via. Nei campi della Bassa la situazione è grave. Da sabato a stamattina sono caduti circa 180 mm d’acqua, che stanno asfissiando le piante di mais di seconda semina, con perdite che raggiungono punte del 70%. Problemi anche alle linee elettriche a causa del vento e degli alberi caduti: in particolare nella zona del lago d’Iseo e in Val Seriana.

Treni, variazioni e cancellazioni

Sta tornando progressivamente alla normalità la circolazione dei treni in Lombardia dopo i violenti temporali che, lunedì e martedì all’alba, hanno colpito le infrastrutture ferroviarie causando ritardi o interruzioni. Come comunicato sul sito di Trenord, dalla prima mattina si sono registrati rallentamenti e limitazioni di percorso sulle linee Milano-Brescia-Verona, per le conseguenze delle avverse condizioni meteo sulle infrastrutture fra Brescia e Verona; S11 Milano-Como-Chiasso e S9 Saronno-Seregno-Albairate, per conseguenze sull’infrastruttura fra Monza e Sesto San Giovanni; Milano-Treviglio-Cremona per la caduta di rami sui binari fra Crema e Castelleone; Bergamo-Brescia per la caduta di una pianta sui binari tra Seriate e Montello Gorlago: dalle 6,18 alle 8,30 è stata sospesa la circolazione fra Seriate e Montello. Sono intervenuti i tecnici di Rfi per ripristinare la regolare circolazione dei treni, che tornata regolare dalle 8,30; Brescia-Iseo-Edolo per rami fra Marone-Zone e Pisogne. Per le conseguenze del maltempo sulle infrastrutture fra Melzo e Pioltello, la circolazione delle linee S6 Novara-Milano-Pioltello e S5 Varese-Milano-Treviglio ha subito limitazioni di percorso a Milano Porta Garibaldi. Il servizio nel Passante Ferroviario ha registrato rallentamenti per danni alle infrastrutture causati dalle avverse condizioni meteo fra Milano Rogoredo e Milano Porta Vittoria. Su queste linee, in seguito all’intervento dei tecnici dei gestori delle infrastrutture la circolazione sta tornando progressivamente alla regolarità. In conseguenza dei forti temporali notturni, la circolazione dei treni è tuttora sospesa fra Albairate e Milano Porta Genova, con ripercussioni sul servizio delle linee Milano-Mortara e S9. Le informazioni sul servizio sono fornite in tempo reale sulle pagine di direttrice su sito e App Trenord.

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Isola di Fondra, due frane

Nel frattempo si è lavorato tutta la notte per sgomberare la strada la strada provinciale a Isola di Fondra, al confine con Moio de’ Calvi, dalla frana che lunedì sera ha isolato tutta la Val Fondra, in Valle Brembana. E non è l’unica frana in paese; verso le 4 di martedì mattina, una valletta all’altezza dell’area artigianale, a monte della prima frana, ha portato detriti sulla strada. Sulla provinciale in mattinata verso le 9 è stato aperto un varco per consentire il passaggio per urgenze o motivi di lavoro: si passa ogni 30-40 minuti a senso alternato per consentire poi il trasporto del materiale franato.

Maltempo, frana a Isola di Fondra. Video di Beppe Bedolis

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Isola di Fondra, la seconda frana.

L’allarme lunedì sera

L’allarme è scattato lunedì sera, intorno alle 20,30, in un tratto di provinciale poco oltre il bivio per Roncobello. Con cinque paesi che ieri, a tarda ora, erano isolati: Isola di Fondra, Branzi, Carona, Valleve e Foppolo per circa 1.500 residenti. Ma in questo periodo sono tanti anche i villeggianti che soggiornano nelle case, in particolare a Carona e Branzi.

Un primo temporale nel pomeriggio ma che non ha lasciato particolari segni sulla viabilità o su torrenti e fiumi. È stato il nubifragio verso le 20, invece, a creare i danni. Le vallette laterali dell’alta Valle Brembana, sia sul versante Ovest (Valle di Mezzoldo) sia sul versante Est (Val Fondra) si sono ingrossati rapidamente: cascate vere e proprie che, a un certo punto, i canali non sono più riusciti a contenere, trascinando con sé anche decine di alberi e metri e metri cubi di fango.

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L’allarme poco dopo le 20 quando un automobilista diretto in alta Valle si è trovato di fronte al fiume di fango che aveva invaso la strada provinciale. Ha iniziato a dare l’allarme. La strada era impraticabile e bloccata. Sul posto la Provincia, con il cantoniere Stefano Regazzoni, i vigili del fuoco di Zogno, i carabinieri della compagnia di Zogno e un’ambulanza in caso di necessità (è stato verificato, dai vigili del fuoco che sotto la massa di fango non fosse rimasto nessuno e che nessuno fosse stato travolto dalla furia dell’acqua).

Isola di Fondra, notte di lavori per la frana.

Sassi, fango e alberi

A verificare la situazione anche il consigliere regionale Jonathan Lobati, già sindaco di Lenna. Dal bivio di Roncobello a salire più vallette laterali hanno invaso la strada provinciale per alcune centinaia di metri, trasportando sassi, fango e alberi. Difficile transitare. Al confine tra Moio e Fondra, ma in territorio di Isola di Fondra, l’interruzione. I torrenti hanno invaso la carreggiata e a quel punto risultava impossibile proseguire. Il materiale franato è stato stimato in circa 800 metri cubi.

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Quando poi è sceso il buio la zona risultava ancora più pericolosa. Il tratto di strada completamente ostruito era di circa 200 metri. Ma altri tratti della provinciale risultavano occupati da materiale e acqua, dalla zona del rettilineo di Fondra (area artigianale). E dal bivio di Roncobello a salire - per circa un chilometro - in più punti l la strada è stata anche qui invasa da terra, fango e alberi. Di fatto tutto il tratto tra Fondra e Moio risultava ieri sera bloccato o comunque invaso dal materiale franato. Tanti gli automobilisti che, arrivati nei pressi della frana, hanno dovuto fare dietrofront, su entrambi i versanti. Impossibile transitare. Verso le 21,30, peraltro, in tutta l’alta valle ha ripreso a piovere anche con intensità, con il pericolo di ulteriori cedimenti o straripamenti.

Nella tarda serata le pale hanno iniziato a lavorare per liberare, sia da monte, sia da valle, la strada provinciale. Lavoro, affidato dalla Provincia ad alcune ditte locali, che è proseguito nella notte con l’obiettivo di poter riaprire al transito questa mattina. Sempre lunedì sera la caduta di alcuni alberi ha temporaneamente bloccato il transito sulle strade provinciali anche a Cassiglio (dopo il ponte di Olmo) e Averara. Sono state liberate nel giro di poche ore.

La situazione in Lombardia, una vittima nel Bresciano

Vento fortissimo, fulmini e grandine hanno messo paura la notte scorsa a Milano e in quasi tutta la Lombardia causando una vittima: una ragazza di 16 anni che si trovava a un campo scout ed è morta dopo esser stata colpita da un albero caduto mentre stava dormendo in tenda a Corteno Golgi, nel Bresciano. Apparteneva a un gruppo di Como che è stato subito trasferito in una palestra. È la seconda vittima del maltempo in meno di 24 ore. Ieri una donna è morta travolta da un albero caduto a Lissone, in Brianza a causa di una fortissima perturbazione che ha colpito tutta la zona. Ieri sera i passeggeri del convoglio Trenord delle 21.09 partito da Milano Porta Garibaldi sono stati soccorsi e aiutati a scendere in stazione a Monza per un guasto alle infrastrutture di Rfi. Grazie alla Croce rossa, alla Polfer e al personale Trenord, in 150 sono stati fatti scendere e accompagnati in altre stazioni. Il peggio, però, è arrivato dopo: verso le quattro si è scatenata una bufera che ha fatto paura: alberi caduti, tetti divelti, segnaletica che ha fatto la stessa fine, dehor dei locali sfasciati coi vigili del fuoco costretti a un super lavoro quando ancora non avevano concluso di rimuovere i detriti causati dai nubifragi della giornata precedente. La tempesta della notte ha causato gravi danni anche alla rete elettrica dell’Azienda trasporti milanesi, la quale ha spiegato che «diversi punti della città e alcuni depositi sono senza corrente, mentre alberi caduti e detriti sulle strade bloccano i normali percorsi delle linee». «Il servizio di tram, filobus e autobus ha forti ritardi» e «Il servizio tram è al momento molto ridotto» mentre tutte le metropolitane sono aperte e in normale servizio». Danni anche a Lodi e nel Pavese.

La Regione chiede lo stato d’emergenza

Dopo i danni causati dal maltempo la Regione Lombardia chiederà al governo lo stato di emergenza. Lo ha fatto sapere in Consiglio regionale l’assessore a Sicurezza e Protezione Civile Romano La Russa: «Ieri abbiamo fatto un primo conteggio - ha spiegato - i danni già ammontavano a 50 milioni. Oggi i danni superano i 100 milioni di euro e credo saremo costretti a veder crescere questo dato». Motivo per cui «con il presidente Attilio Fontana, entro oggi chiederemo al governo lo stato di emergenza».

«Il nubifragio che ha colpito la Lombardia questa notte penso possa ritenersi il più intenso da parecchi decenni: entro oggi formalizzeremo al Governo lo Stato di Emergenza. I danni subiti dallo sradicamento degli alberi, alle palazzine danneggiate, ai danni agricoli per la grandine, ammontano a centinaia di milioni di euro. Ringrazio i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, da giorni costantemente al lavoro per supportare i lombardi coinvolti». Lo scrive sui social il presidente di regione Lombardia Attilio Fontana.

Musumeci: «Cdm delibererà lo stato d’emergenza»

«Lo stato di emergenza è stato chiesto dalla Lombardia, ma lo chiederanno anche altre regioni, ho parlato con il presidente del Veneto. I governi regionali faranno una ricognizione con una prima quantificazione dei danni e poi trasmetteranno la richiesta al Governo nazionale che delibererà lo stato di emergenza». Lo ha detto a SkyTg24 il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci.

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