Frastuono delle moto, stretta dal Comune di Bergamo: «In arrivo i display anti-rumore»

IL PROGETTO. Palazzo Frizzoni vuole installare dei rilevatori a tutela soprattutto dei borghi e di Città Alta. Il pannello mostrerà i decibel prodotti. L’assessore Berlanda: «La finalità è educativa, non sanzionatoria».

Funzionano come i pannelli che segnalano la velocità a cui si sta procedendo, ma in questo caso indicano il superamento dei decibel. Palafrizzoni lavora per portare lungo le vie della città i display «anti-rumore» dotati di fonometro e un pannello che comunica, in particolare ai motociclisti, i decibel che il proprio mezzo sta producendo con il conseguente disagio percepito dai residenti. Ma senza staccare sanzioni. «Ci stiamo lavorando da tempo, abbiamo già fatto alcuni approfondimenti e stiamo selezionando i dispositivi, ci sono vincoli da rispettare» spiega Marco Berlanda, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo.

Con l’estate in arrivo, la preoccupazione dei residenti

Il problema è sentito tutto l’anno soprattutto nei borghi storici dove il rumore viene amplificato dalla conformazione delle vie strette, con i vecchi palazzi costruiti a ridosso. E ancor più in estate, quando i residenti aprono le finestre per godere di un po’ di fresco ma finiscono per essere travolti dal frastuono delle moto, che spesso si muovono a gruppetti. Il tema è stato sottoposto di recente con una lettera alla sindaca Elena Carnevali e alla Giunta (con allegate un centinaio di firme) dal Comitato di residenti di Città Alta, consci di ciò che li aspetta con l’arrivo della bella stagione. Un film già visto le scorse estati. A mitigare il disagio potrebbero arrivare i «termometri» del rumore.

Palazzo Frizzoni sta definendo il limite a partire dal quale scatterà lo sforamento

Da definire il limite da segnalare

Tra gli aspetti in via di definizione a Palazzo Frizzoni il quantum, il limite cioè da segnalare sul display in caso di sforamento: «Conosciamo il problema, ci sono alcuni residenti di viale Vittorio Emanuele che la sera mi inviano dei video con le moto che vanno a tutto gas e che fanno rumore, in alcuni casi diventa insopportabile – ammette l’assessore Berlanda –. Limitare l’accesso a Città Alta come chiesto da qualche residente trovo non abbia senso, avrebbe conseguenze serie sulla mobilità. Proviamo allora ad agire iniziando ad informare i cittadini con questi pannelli, se poi c’è la Polizia locale nei paraggi, farà il suo lavoro. Non sappiamo se riusciremo a installare i pannelli con rilevatore del rumore per l’estate, ma siamo al lavoro. Esperienze di questo tipo sono consolidate in altri Paesi, ad esempio in Francia».

Finalità non sanzionatorie: non sono previste multe

Anche la città di Torino ha sperimentato i totem anti-rumore, che si illuminano in caso di superamento delle soglie lecite. Una misura introdotta nel 2023 per limitare i disagi generati, in quel caso, dalla movida dei locali del centro storico. Strumenti non sanzionatori, ma dall’approccio educativo. Un aspetto su cui si sofferma l’assessore Berlanda: «Abbiamo già fatto alcune verifiche e non esistono dispositivi omologati che possano essere utilizzati per finalità sanzionatorie. Stiamo quindi selezionando dei dispositivi che saranno installati con una finalità dissuasiva».

«Le moto possono creare trambusto e disagio anche se sono omologate. In questi casi bisogna individuare un limite accettabile che non può essere superato. I totem di cui stiamo parlando serviranno a questo, a segnalare visivamente il superamento»

Il problema riguarda i borghi di città bassa e, come detto, Città Alta. Tanto che, nelle prescrizioni inserite nel bando per concedere lo spazio estivo allo spalto di San Michele, sulle Mura, il Comune ha inserito un servizio di vigilanza per tenere a bada l’entusiasmo dei giovani, non solo il vociare, ma anche il chiasso provocato da moto e motorini che hanno libero accesso alla Zona a traffico limitato estiva di Città Alta. E i disagi, come alcuni pensano, non sono provocati solo dai mezzi «truccati». Spiega l’assessore Berlanda, che è motociclista: «Le moto possono creare trambusto e disagio anche se sono omologate. In questi casi bisogna individuare un limite accettabile che non può essere superato. I totem di cui stiamo parlando serviranno a questo, a segnalare visivamente il superamento. Ci sono alcune situazioni in cui i residenti arrivano a percepire fino a 80 decibel». Tanto? Poco? Ecco un dato: i 65 decibel fissati dal piano per la zonizzazione acustica nelle zone più vicine all’aeroporto di Orio al Serio.

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