Furti in casa agli anziani: banda smantellata a Bergamo, tre arresti

L’OPERAZIONE. I fermi dopo mesi di indagini dei carabinieri di Bergamo. Nove i colpi accertati in Lombardia e Veneto: usavano petardi per simulare fughe di gas e targhe clonate per depistare i controlli.

Bergamo

Una banda specializzata in furti in abitazione ai danni di anziani è stata sgominata dai carabinieri di Bergamo, al termine di un’articolata indagine che ha coinvolto anche i comandi di Chivasso (Torino) e Tivoli (Roma). L’operazione ha portato all’arresto di tre uomini italiani, tutti residenti in provincia di Torino, ritenuti responsabili di una lunga serie di furti messi a segno tra ottobre 2024 e febbraio 2025 in varie province del Nord Italia.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, ha permesso di ricostruire nove episodi criminali, di cui otto andati a segno. I colpi si sono concentrati soprattutto nelle province di Bergamo, Verona, Lecco e Vicenza.

Truffa del finto tecnico del gas: come agiva la banda

Il modus operandi era tanto semplice quanto efficace: i ladri si presentavano alla porta di anziani ultraottantenni fingendosi tecnici del gas, dell’acqua o perfino appartenenti alle forze dell’ordine. Indossavano casacche con la scritta «Carabinieri» o «Polizia» e utilizzavano petardi per simulare finte fughe di gas, spaventando così le vittime e convincendole a farli entrare in casa.

Una volta dentro, con grande abilità distraevano gli occupanti – approfittando della loro fragilità – e rubavano denaro e oggetti preziosi. Secondo quanto emerso, il bottino complessivo ammonta a circa 150.000 euro in gioielli d’oro e 18.000 euro in contanti.

Targhe clonate e petardi: i metodi per derubare gli anziani in casa

Per muoversi senza dare nell’occhio e depistare eventuali controlli, i malviventi utilizzavano automobili dotate di targhe clonate, sostituite di volta in volta per ogni colpo. Tutti i componenti della banda – uomini tra i 35 e i 42 anni con precedenti specifici – sono stati identificati grazie a metodi investigativi tradizionali e arrestati in esecuzione di misure cautelari in carcere. Attualmente si trovano detenuti nelle case circondariali di Roma Rebibbia e Venaria Reale (Torino), a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Come difendersi dalle truffe: l’appello dei carabinieri

I Carabinieri ribadiscono l’importanza di non aprire la porta a sconosciuti e di non fidarsi delle apparenze, soprattutto se si tratta di presunti tecnici o agenti in borghese. In caso di dubbi, è sempre consigliabile contattare immediatamente il 112.

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