Gare deserte, l’allarme dei costruttori: «Costi alle stelle e tariffario non adeguato»

Opere pubbliche Ance: «La legge prevede ritocchi all’insù fino al 20% per le imprese, ma gli enti non la applicano». Gandolfi: «La scelta è a discrezione dei singoli dirigenti. Con gli imprenditori dialogo aperto: presto un incontro».

Gare deserte per il caro materie prime, ma anche per la mancata applicazione delle compensazioni previste dal governo da parte delle stazioni appaltanti. La denuncia arriva da Ance Bergamo che già a fine maggio, in occasione dell’assemblea dei costruttori a Palazzo dei Contratti a Bergamo, rappresentava il problema alle istituzioni. A distanza di oltre un mese la situazione non è mutata, anzi. E la responsabilità sarebbe anche degli enti locali, denuncia Ance che, nei giorni scorsi, ha protocollato agli uffici della Provincia di Bergamo una segnalazione sul mancato aumento previsto per i costi (fino al 20%) in una gara per affidare lavori di manutenzione stradale: «La causa che impedisce alle imprese di partecipare è l’aumento indiscriminato dei costi dei materiali e carburanti - premette la presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti -. Ma non possiamo nascondere anche il comportamento delle stazioni appaltanti che talvolta, invece di cercare soluzioni per fronteggiare il problema, non sfruttano le norme promulgate dallo Stato per tamponare queste criticità».

L’allarme dell’Ance

Ance sta ricevendo dalle imprese numerose segnalazioni in merito alla mancata applicazione «da parte delle stazioni appaltanti bergamasche del Decreto legge 50 del 17 maggio 2022, il quale impone che, nelle procedure di affidamento delle opere pubbliche successive al 18 maggio 2022, la determinazione del costo dei prodotti, attrezzature e lavorazioni debba basarsi sull’incremento, fino al 20%, delle risultanze del prezzario regionale aggiornato al 31 dicembre 2021 – continua Pesenti -. Un comportamento inaccettabile». Tema affrontato sempre durante l’assemblea Ance, quando l’assessore di Regione Lombardia Claudia Terzi annunciava «l’aggiornamento del prezzario per i lavori pubblici entro luglio, secondo quanto previsto dal Decreto Aiuti».

«Danno per la collettività»

E intanto, gli enti pubblici, attacca ancora Pesenti, «stanno disattendendo il decreto “Aiuti” anche nella parte in cui obbliga le stazioni appaltanti, con riferimento ai contratti stipulati in base ad offerte risalenti all’anno 2021, ad incrementare fino al 20% i prezzi in relazione alle lavorazioni eseguite e contabilizzate nel corrente anno. Siamo al paradosso che il lavoro c’è, ma non ci sono le condizioni per poterlo fare. E questo si traduce in un danno che ricade su tutta la comunità, perché le opere pubbliche non vengono realizzate». «La procedura di gara indetta dal Comune di Bergamo per i lavori di realizzazione della rotatoria di Via Baschenis è solo l’ultima, in ordine di tempo, andata deserta» osserva Ance. I costruttori portano altri esempi pratici di gare andate deserte, «come i lavori di manutenzione dei ponti della Val di Scalve, del ponte lungo la Provinciale 184 sul fiume Brembo, tra Osio Sotto e Brembate, la riqualificazione del centro sportivo a Fara Gera d’Adda. Inoltre, spesso viene presentata una sola offerta, come è accaduto per la riqualificazione di asfalti lungo l’asse interurbano, per il ponte provvisorio in acciaio di Valleve o l’adeguamento sismico della scuola Don Minzoni a Stezzano».

C’è poi il caso, oggetto della segnalazione presentata da Ance in via Tasso, dei lavori di manutenzione sulla Sp 100, tra Martinengo e Palosco: «Su questo intervento la Provincia aveva già il dovere di applicare l’aumento fino al 20% - attacca Marco Mazzoleni, consigliere Ance con delega ai Lavori pubblici -. Ma di fatto, a livello locale nessuno sta dando seguito a quanto stabilito a livello governativo. La situazione è disastrosa e parlano i dati: la gara per la nuova rotatoria a Curno è stata aggiudicata con un solo partecipante, ne ho viste diverse con 3 soli partecipanti e ribassi dell’1%. Si sta facendo un danno al sistema e non si capisce per quale motivo. C’è anche il tema del Pnrr, andando avanti così si tarderà nelle aggiudicazioni».

La Provincia: presto un tavolo

Il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi descrive una situazione diversa: «Per quanto riguarda la gara contestata (sulla Sp100, ndr), hanno partecipato 10 imprese, con un ribasso massimo del 18%, i lavori sono stati affidati con un ribasso del 14%, quindi un numero di partecipanti ed un’entità del ribasso congrui alla prassi – premette Gandolfi -. Non mi risulta inoltre che ci siano tutte queste gare deserte, alcune non sono andate a buon fine perché si tratta di opere complesse o delocalizzate (è il caso dei ponti in Val di Scalve, ndr)». Il presidente di via Tasso entra infine nel merito della mancata applicazione della compensazione prevista dal Decreto Aiuti: «La norma dice che l’aumento può andare dallo 0 al 20%, ma la scelta non dipende dalla parte politica, è il dirigente che, in base al tipo di opera e al computo metrico, valuta se è necessario o meno intervenire con questa compensazione. Se davvero tutte le gare andranno deserte vorrà dire che avrà ragione Ance, ma anche rispetto ai costi delle materie prime, mi risulta che stiano tornando a scendere. Prendo comunque atto delle affermazioni di Ance, con cui tra l’altro il dialogo è aperto e con la quale è in programma un incontro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA