Green pass nelle scuole, i presidi: «La piattaforma funziona»

Certificazione verde obbligatoria per il personale: controlli snelliti grazie al software del Miur. L’ufficio scolastico: «Sospensioni? Ci sono, ma numericamente insignificanti su un totale di 17 mila addetti».

Buona la prima, si potrebbe dire. Il portale del ministero dell’Istruzione per la verifica del green pass, nel primo giorno di lezioni, non ha abbandonato i dirigenti scolastici. La piattaforma, implementazione del portale «Sidi», permette infatti ai presidi delle scuole di verificare con un clic il possesso o meno del green pass da parte del personale: accanto a nomi e ruoli del personale assunto sulla pagina web compaiono infatti una spunta rossa o verde, a seconda della regolarità o meno del documento presentato. Un sistema automatico, che incrocia i dati anagrafici dei singoli docenti o Ata con quelli vaccinali. E se con la spunta rossa a scuola non si entra, il portale si aggiorna in automatico ogni qualvolta che c’è un cambiamento nello stato delle cose. Ogni volta, per esempio, che qualcuno fa un tampone.

«La piattaforma ministeriale per la verifica del green pass - spiega Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico - funzionava già domenica sera e questo ha permesso ai dirigenti di prendere confidenza con il mezzo. Da nessuna scuola ho ricevuto segnalazioni di criticità nel funzionamento del portale, o di particolari problemi relativi alla presenza di personale sprovvisto dei documenti. Non abbiamo un monitoraggio “centrale” delle assenze, ma dobbiamo dire che non abbiamo rilevato picchi particolari di richieste di aspettativa (come invece è accaduto in altre province, ndr), né numeri significativi di sospensioni dovute al mancato possesso di green pass. Anche nella nostra provincia ci sono alcuni provvedimenti di sospensione, che erano già stati annunciati e relativi ai giorni scorsi, ma su 17 mila unità circa di personale si tratta di numeri residuali, percentuali insignificanti. Impossibile poi verificare con precisione quante sono state le aspettative richieste proprio per questo motivo, anche perché comunque vengono richieste per motivi generici. Non abbiamo dati precisi nel merito, ma penso di poter dire che si tratta di poche situazioni».

Anche dalle scuole i dirigenti parlano di un sistema partito con il piede giusto. «La piattaforma (di cui solo il dirigente scolastico ha le credenziali d’accesso, ndr) funziona - dice Maria Amodeo, dirigente del Natta - e non ci sono stati problemi nei controlli. Il contrassegno rosso si presenta quando la persona in questione non ha green pass, e questo può avvenire per più di un motivo: perché hanno un’esenzione, e allora noi sappiamo di poterli fare entrare nell’edificio, oppure perché non è ancora trascorso il tempo necessario a generare il pass dopo l’inoculazione della dose, o ancora perché il vaccino non è stato fatto. Per queste ultime due categorie è previsto il tampone. Nessuno, nel nostro istituto, ha avuto da ridire».

«Controlli rapidi»

Buone sensazioni anche nelle altre scuole, come conferma Patrizia Giaveri, del Vittorio Emanuele II: «È andato tutto bene - spiega - l’app del Ministero funziona. Per gli esterni o per coloro che hanno appena preso servizio (e il cui contratto non è ancora stato registrato nel portale) abbiamo utilizzato l’altra modalità, quella a cui ci eravamo abituati negli ultimi giorni, ed è andato tutto bene. Sicuramente la piattaforma è una modalità molto rapida, che permette anche di evitare code, perché sappiamo esattamente chi dobbiamo controllare. Siamo partiti molto bene, meglio rispetto ad altri anni, anche dal punto di vista delle cattedre». «Io non ho controllato (all’ingresso) praticamente nessuno - aggiunge Gloria Farisé, dirigente del Falcone di Bergamo -. Addirittura i supplenti, se il loro contratto è già stato registrato, risultano nel portale. Si tratta di un’operazione che richiede poco sforzo, ma bisogna farla spesso, per esempio per coloro che devono fare il tampone. La tecnologia aiuta. Ora il grave problema è la mancanza di dirigenti amministrativi, che ingessa le attività delle scuole». Qualche pensiero in più possono averlo avuto i dirigenti degli istituti comprensivi: l’obbligo di green pass vale anche per i genitori che, eventualmente, accompagnano i propri figli a scuola. Una consuetudine che spesso si presenta per i bambini più piccoli. «Siamo soddisfatti della partenza - dice Alessandra Feroldi, dirigente della Petteni di Bergamo - i controlli sono andati bene. Le linee guida del nostro istituto già dallo scorso anno prevedono che i genitori non entrino, quindi anche per le famiglie non abbiamo avuto problemi. Abbiamo pensato di fare le attività di accoglienza per i più piccoli all’esterno, con la presenza dei genitori. È una questione di priorità: la nostra è quella di tenere i bambini in presenza, per questo bisogna fare qualche sacrificio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA