I bergamaschi a Roma per l’ultimo saluto a Francesco: in 105 all’alba in San Pietro. «Gesto di gratitudine per un Papa vicino alla gente» - Video

IL VIAGGIO. Questa mattina - 25 aprile - all’alba l’arrivo a Roma per l’omaggio a Francesco con migliaia di altri fedeli.

Il ricordo di Papa Francesco e dei suoi dodici anni di pontificato, già pieni di nostalgia, si mescola alla gioia di salutarlo per l’ultima volta negli occhi e nelle testimonianze dei 105 pellegrini partiti nella serata di giovedì 24 aprile con due pullman da viale Papa Giovanni XXIII alla volta di Roma, destinazione Città del Vaticano.

Il pellegrinaggio, organizzato dall’agenzia viaggi Ovet e dall’Ufficio diocesano per la pastorale dei Pellegrinaggi, è iniziato alle 20 con la partenza dal centro di Bergamo. Questa mattina, poco prima dell’alba, l’arrivo nella Capitale e, seguendo le indicazioni delle autorità locali, lo spostamento a piedi fino al punto indicato per l’ingresso nella Basilica di San Pietro. Una volta entrati, insieme a migliaia di altri fedeli da tutto il mondo, un momento di preghiera di fronte al corpo di Papa Francesco.

L’emozione della preghiera in San Pietro

Impresso nella mente e nel cuore dei pellegrini bergamaschi l’umanità e la semplicità del Santo Padre (già da quel 13 marzo 2013, quando, appena eletto, Bergoglio si presentò ai cristiani con un indimenticabile: «Fratelli e sorelle, buonasera») e, soprattutto, l’impegno profuso nel guidare la Chiesa in un momento non facile. Fino alla fine, al giorno di Pasqua, la festa per eccellenza dei cristiani, con quell’apparizione pubblica in piazza per salutare per l’ultima volta i fedeli di tutto il mondo. «Per me – dice Claudia Beccarelli, residente a Bratto – Papa Francesco è stato molto aperto, semplice: quello che ci vuole. Essere sullo stesso livello della gente comune, non voleva ostentare, è sempre stato umile e ha voluto sempre avvicinarsi ai poveri. Abbiamo avuto Papa Giovanni XXIII, il Papa buono, ma secondo me questo è il secondo Papa buono. Ricordo quell’aneddoto sulla parolaccia detta da piccolo alla maestra: anche qui la semplicità nel raccontare le cose lo ha fatto amare probabilmente da tutti. La sua morte è stata inaspettata, sembrava in ripresa».

«Una persona semplice, capace di parlare con tutti»

Antonella Migliorati, anche lei partita da Bratto, si sofferma sui «vari episodi in cui mi ha emozionato questa persona semplice, in modo particolare quando parlava dei carcerati. Ho deciso di partire per Roma anche per riavvicinarmi alla fede». Aggiunge Lucia Cortinovis, di Mornico al Serio: «Sento in cuor mio il dovere di rendere omaggio a Papa Francesco e ringraziarlo per gli anni del suo mandato, vissuto vicino ai deboli, ai poveri e ai sofferenti con empatia e amore. Un ricordo legato a questo Papa? La risposta che diede al bimbo che gli aveva chiesto se il padre, deceduto da poco, sarebbe andato in Paradiso anche se ateo».

I disegni dei bimbi di Alzano

In viaggio verso il Vaticano c’è anche un quaderno pieno di disegni e frasi dedicate a Bergoglio, realizzati dai bambini della scuola materna «Pesenti» di Alzano Lombardo. A portarli in San Pietro è Elena Porta, ex collega della coordinatrice della scuola, Silvia Piazzoli.

E, ancora, c’è chi come Sergio Vismara ricorda Papa Francesco, perché «ci ha detto che possiamo evitare la sofferenza e le porte del Paradiso rimangono comunque aperte, certo con motivi validi. Mi ha risolto il problema dell’eternità del dopo vita». Ad accomunare tutti è la profonda gratitudine per il pontefice. Dopo il saluto al Santo Padre, il ritorno a Bergamo è previsto nella tarda serata di oggi.

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