Cronaca / Bergamo Città
Martedì 20 Maggio 2025
I cartoni animati nascono in ospedale: la creatività al fianco dei più piccoli
L’INIZIATIVA. I sei cortometraggi realizzati dai ragazzi ricoverati all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» saranno proiettati allo Schermo Bianco l’11 giugno. «Una cura i disegni che si animano».
«Diffondere speranza, senza sosta». Lo diceva il genio e il creatore di tanta magia, Walt Disney. Parole che anche l’associazione bresciana Avisco – Audiovisivo scolastico Ets fa sua, credendo fortemente nella capacità del linguaggio del cinema d’animazione di far star bene e far volare la creatività anche nei momenti più difficili, dolorosi e fragili. È nata così l’iniziativa «Cartoni animati in corsia» che, dal 2023, unisce Brescia e Bergamo e i loro reparti pediatrici coinvolgendo bambini e ragazzi ospedalizzati nella creazione di cartoni animati capaci di dare vita a sogni, emozioni e desideri oltre le stanze dell’ospedale.
Dall’edizione 2024/25 del progetto sono nati 6 cortometraggi che verranno proiettati allo Schermo Bianco di Daste e Spalenga l’11 giugno e che sono stati realizzati da giovani pazienti lungodegenti di Brescia e Bergamo. Nella nostra città sono stati coinvolti 43 ragazzi tra i 4 e 17 anni ricoverati all’ospedale Papa Giovanni XXIII nei reparti di Oncologia Pediatrica e di Chirurgia e Trapianti, in collaborazione con la realtà della scuola in ospedale. «Approdato nel nostro ospedale in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, il progetto ha creato un ponte luminoso di creatività, empatia e cura. Uno strumento terapeutico potente in grado di trasformare il ricovero in un’esperienza di grande valore umano», ha detto Simonetta Cesa, direttore Socio-Sanitario Asst Papa Giovanni XXIII, durante la presentazione di «Cartoni animati in corsia, al cinema!».
Sono nati 6 cortometraggi che verranno proiettati allo Schermo Bianco di Daste e Spalenga l’11 giugno e che sono stati realizzati da giovani pazienti lungodegenti di Brescia e Bergamo.
«Aiutiamo i ragazzi a dare valore ad un momento, quello del ricovero, in cui si sospende la propria identità e personalità. Un modo per crescere, nonostante tutto», ha dichiarato Patrizia Ghilardi, responsabile per la Direzione professioni sanitarie e sociali del Dipartimento materno infantile e pediatrico e del Percorso nascita. «Una perfetta sintesi tra cultura, cura, educazione e creatività - ha aggiunto Marzia Marchesi, assessore ai Servizi educativi del Comune di Bergamo che sostiene l’iniziativa - Dalla forte valenza educativa e relazionale dal momento che è in grado di creare comunità dentro la sofferenza e momenti di condivisione contro l’isolamento dato dalla malattia».
Non solo Bergamo e Brescia, il ponte luminoso del progetto approderà anche a Leopoli in Ucraina. «Il progetto aiuta giovani pazienti a trovare spazi di leggerezza, ascolto e benessere», ha puntualizzato Carla Boglioni, presidente Avisco, che lancia anche un appello. «Aiutateci a sostenere questa iniziativa che per le famiglie e gli ospedali è completamente gratuita». A Bergamo il progetto ha ricevuto il sostegno di diversi enti, tra cui l’Associazione ConGiulia Onlus. «Vedere un disegno animarsi e muoversi sullo schermo è una meraviglia che non si spegne mai - ha detto Vincenzo Beschi, direttore artistico Avisco - Grazie al piccolo strumento che introduciamo nelle stanze per animare i disegni, i pensieri si dissolvono e i sogni volano. E, per un attimo, la malattia si mette in pausa». Una lingua universale, quella del cinema di animazione, che, come proposta nata da Avisco, si vuole ora portare anche nei reparti dei «senior». «Con l’augurio di diffondere uno stile diverso nell’affrontare la cura: quello della speranza», ha detto Tomaso Tiraboschi, Coordinatore a Bergamo per Laboratori Avisco.
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