«I quartieri al centro»: Sant’Alessandro, record di persone che vivono sole - I dati

L’inchiesta multimediale L’area del centro che comprende anche via XX Settembre è la più popolata della città, ma il 55% dei nuclei ha un solo componente. Ecco tutti i dati e l’analisi.

È il quartiere più popolato della città: sfiora i diecimila residenti, ed è lo spicchio del centro che è riuscito a reggere meglio. Il 2021 ha consegnato un ritorno alla crescita per Sant’Alessandro, uno dei tre rioni in cui formalmente è ripartito il centro della città. Territorio piuttosto ampio e variegato – è ricompreso nel perimetro un pezzo di via San Bernardino, poi via San Lazzaro, via XX Settembre, via Garibaldi e il lato sinistro di viale Vittorio Emanuele, oltre ovviamente a via Sant’Alessandro, giusto per citare i riferimenti più importanti – qui i residenti sono 9.906, e lo scorso anno sono cresciuti di 85 unità (+0,9%). Ma è il lungo periodo che racconta al meglio i cambiamenti: nel 1987 gli abitanti di Sant’Alessandro erano 10.471, in 34 anni ne ha persi mezzo migliaio circa. In proporzione è un calo del 5,4%, mentre la città invece cresceva (seppur di poco, +2,7%): ma se si guarda ai quartieri vicini, Sant’Alessandro è quello che ha resistito meglio allo spopolamento del centro. Viale Papa Giovanni ha infatti perso addirittura il 29,1% dei residenti e Pignolo è arretrato del 17,4%, e se si sale in Città Alta lì la riduzione è stata invece del 26,2%.

Oggi il 39,8% dei residenti ha meno di quarant’anni, un dato appena migliore della media cittadina, che si ferma al 38,7%

Lo «storico» dei residenti in Sant’Alessandro racconta di un andamento non lineare, con diverse oscillazioni: una costante flessione sino ai primi anni Duemila (9.584 i residenti a fine 2002), poi una successione di saliscendi (di nuovo oltre i 10mila residenti nel 2004, poi tra 2010 e 2012) con infine un nuovo segno di incremento nel primo anno post Covid. Oggi il 39,8% dei residenti ha meno di quarant’anni (un dato appena migliore della media cittadina, che si ferma al 38,7%), mentre gli ultrasessantenni sono il 29,3% (la media cittadina è del 31,7%).

Una zona attrattiva

Lo spaccato sull’attrattività del quartiere – cioè le variazioni dei residenti al netto di decessi e nascite – conferma appunto che il 2021 sembra essere stato un anno di rilancio. A fronte di 283 abitanti del quartiere che si sono trasferiti altrove, sono arrivate invece 588 persone che qui hanno preso residenza (con un saldo positivo di oltre 300 residenti, appunto al netto di decessi e nascite).

Le dichiarazioni dei redditi presentate nel 2020 segnalavano in media 31.717 euro annui pro capite, sopra la tendenza cittadina

Il mercato immobiliare aveva invece patito una flessione nel 2020, l’anno del Covid: guardando alle sole compravendite, infatti, quell’anno le transazioni erano state solo 47, contro le 59 del 2019 (un numero così basso di transazioni evidenzia come si prediligano gli affitti, qui, piuttosto degli acquisti); le quotazioni sono rimaste però stabili, si è comprato a 2.450 euro al metro quadrato (prezzo ovviamente più alto della media cittadina). L’analisi dei redditi restituisce una buona fotografia: le dichiarazioni presentate nel 2020 segnalavano in media 31.717 euro annui pro capite, un valore al di sopra della tendenza cittadina (27.677 euro annui pro capite in media).

I Quartieri al centro: Sant'Alessandro

Nel 2021 nati 71 bimbi

Ma chi vive, oggi, in Sant’Alessandro? Il primato che più spicca è quello delle persone sole: il 55,1% dei nuclei familiari è «unipersonale», cioè formato da una sola persona, un valore di quasi dieci punti superiore alla media cittadina (46,5%). In valore assoluto, qui vivono 2.890 persone sole: il 29,2% dei residenti vive cioè da solo (non sono solo anziani, ma anche molti giovani), la media cittadina è invece del 22,6%.

Nel 2021 i nuclei unipersonali sono cresciuti dell’1,7%, mentre le famiglie numerose si sono assottigliate ancor di più

Giocoforza, sono basse le «quote» delle famiglie con figli: Sant’Alessandro ha infatti anche il record negativo di nuclei familiari composti da 3 persone (l’11,1% del totale dei nuclei, contro la media cittadina del 14,1%) e di nuclei formati da 4 persone (l’8,5% del totale dei nuclei, contro la media cittadina del 10,3%). Difficile invertire la tendenza: nel 2021 i nuclei unipersonali sono cresciuti dell’1,7%, mentre le famiglie numerose si sono assottigliate ancor di più (-3,8% di nuclei formati da cinque persone, -10% di nuclei formati da sei o più persone).

Il tasso di natalità è comunque di 7,2 nati ogni mille abitanti, più della media cittadina

La natalità, nonostante tutto, non evidenzia certo un tracollo. La parabola è inevitabilmente di discesa, come quasi ovunque, ma è comunque superiore alla media cittadina. Nel 2021 sono nati 71 bambini qui nel quartiere (41 maschi, 30 femmine), il minimo storico da quando sono disponibili i dati spacchettati per aree: nel 2020 i bebè erano stati 74 (il minimo storico precedente), tra 2004 e 2008 si era invece costantemente oltre quota 100. Ma appunto il tasso di natalità – cioè il numero di neonati in rapporto alla popolazione residente – è comunque di 7,2 nati ogni mille abitanti, più della media cittadina (che è di 6,4 nati ogni mille abitanti).

Gli stranieri rappresentano il 20,8% dei residenti, valore di qualche punto superiore alla media cittadina

A mantenere su buoni livelli la natalità è anche la popolazione straniera: sono 2.064 i residenti non italiani in Sant’Alessandro, e in valore assoluto è il dato più alto dei quartieri cittadini (vive qui circa il 10% di tutti gli stranieri residenti in città); in rapporto alla popolazione totale, invece, in Sant’Alessandro gli stranieri rappresentano il 20,8% dei residenti, valore di qualche punto superiore alla media cittadina (che è del 16,6%). La presenza degli stranieri aveva raggiunto il massimo nel 2011, con 2.211 residenti, dopodiché si è avuta una contrazione cui fa seguito da alcuni anni una sostanziale stabilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA