Il 52% dei ragazzi ha fatto almeno un lavoro nei due anni dopo il diploma

FORMAZIONE. I dati della Provincia: al debutto nel mondo del lavoro domina il tempo determinato (39% circa dei casi), seguito da lavoro intermittente e da tirocini. Dal confronto per gli stessi ragazzi tra prima e ultima occupazione, emerge una crescita del 92% del lavoro a tempo indeterminato.

Il 52% degli oltre 26mila ragazzi che ha terminato le scuole superiori negli anni dal 2020 al 2022 ha trovato un lavoro nei due anni successivi al diploma. Una percentuale in crescita anche rispetto alle rilevazioni 2019-2021, dove la quota era del 49%. In cifre, si tratta di 13.674 ragazzi. Oltre il 65% di loro, poi, risultava ancora attivo al 3 luglio scorso, data dell’ultima rilevazione. A tracciare il quadro è l’analisi svolta dalla Provincia di Bergamo, incrociando i dati del settore Istruzione con quelli del Lavoro: giovedì 19 ottobre il report è stato presentato al Tavolo tecnico provinciale, dove siedono l’Ufficio scolastico, i sindacati di categoria, le associazioni datoriali, la Camera di commercio, le Fondazioni Its, l’Università, i dirigenti dei Centri provinciali degli adulti e le istituzioni formative.

Il dato degli inoccupati

Il 40% di coloro che hanno trovato occupazione proviene da un percorso tecnico, il 33% da licei, il 21% da percorsi professionali e il restante 5% (729) da IeFP nelle scuole statali (cifre che vanno ovviamente rapportate agli iscritti dei rispettivi percorsi).E il 48% che non ha trovato lavoro? Il dato include certamente molti ragazzi che hanno proseguito gli studi iscrivendosi all’università o a percorsi Its. Ma, realisticamente, non solo: al tavolo è stato proposto di sviluppare per il futuro un’analisi più dettagliata su questo aspetto, per capire se, e in che misura, alcuni ragazzi finiscano invece inoccupati.

Tipologie di contratto

Al debutto nel mondo del lavoro domina il tempo determinato (39% circa dei casi), seguito da lavoro intermittente e da tirocini. Interessante è il confronto, per gli stessi ragazzi, tra prima e ultima occupazione, da cui emerge una crescita del 92% del lavoro a tempo indeterminato. Il 54% circa dei diplomati e qualificati entrati nel mondo del lavoro lo ha fatto già nei primi sei mesi dopo la fine della scuola.

Chi assume di più

Ma quali sono le aree dove si concentrano il maggior numero di assunzioni? A spiccare sono ristorazione e alberghiero, settore commerciale-vendite, amministrativa-ufficio e logistica-magazzino. I camerieri di ristorante rappresentano l’11,58%, di cui un 60% di liceali: segnale, almeno per una parte, di un impegno che si affianca alla prosecuzione del percorsi di studi. Per gli addetti a funzioni di segreteria, oltre la metà arrivano invece da istituti tecnici, mentre quasi il 60% di coloro che sono stati assunti come cuochi in alberghi e ristoranti viene dalla formazione professionale. «Indice di una giusta scelta del percorso formativo», ha osservato la responsabile del servizio Istruzione di Via Tasso, Anastasia Longaretti.

L’orientamento

Spostandoci dai dati delle istituzioni scolastiche a quelli della formazione, le percentuali di chi entra a stretto giro nel mondo del lavoro salgono di molto: nel triennio 2020-2022, il 92,76% dei qualificati che non hanno proseguito il percorso, e il 72% dei diplomati. «Un dato molto importante», ha osservato il consigliere delegato alla Pianificazione scolastica, Umberto Valois. La formazione professionale registra peraltro una significativa quota di ingressi post-iscrizioni, con ragazzi che cambiano la loro scelta durante l’anno scolastico: nel 2022-’23 l’aumento è stato di 702 iscritti, un + 30% circa. «Questo ci conferma l’importanza di continuare a lavorare sull’orientamento – ha aggiunto Valois –. Proprio in questa logica abbiamo voluto investire sulla prima fiera provinciale dell’orientamento, in programma per il 24 e 25 novembre, con un centinaio di stand dove le nostre scuole potranno mettersi in evidenza».

Due pagine di approfondimento su L'Eco di Bergamo del 20 ottobre 2023

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