Il fiume Po è sempre più assetato: progetto Ue in difesa delle acque

SICCITA’. La portata idrica vicina al minimo storico ma con 40 giorni di anticipo sul 2022. In Life Climax Po, programma Ue sui cambiamenti climatici, coinvolta la Regione. Focus sul grande fiume su «L’Eco» del 26 aprile.

Dal fiume Po vengono mediamente prelevati circa 26 miliardi di metri cubi di acqua l’anno, suddivisi per 3 principali usi: civile, agricolo e industriale-idroelettrico. Oggi, però, questa disponibilità è ridotta di circa la metà. La situazione è allarmante al punto che si ragiona sulla possibilità di dover fare sempre maggior ricorso alla desalinizzazione dell’acqua marina al posto di quella piovana. A peggiorare la situazione c’è che gli attuali dati di portata idrica si stanno registrando con 40 giorni di anticipo sul già drammatico 2022.

Danni all’economia

Secondo il Consiglio nazionale ricerche (Cnr) il 35,3% delle aree agricole irrigue lungo il corso del fiume - che copre 87.000 chilometri quadrati su otto Regioni e conta una popolazione di 20 milioni di abitanti - negli scorsi 24 mesi ha sofferto di siccità «severa-estrema». Un dato estendibile a quasi tutto il nord Italia. In prospettiva, la mancanza d’acqua produrrà danni economici ben più gravi dei 6 miliardi di euro indicati lo scorso anno da Coldiretti. Il perché è chiaro: l’acqua del Po contribuisce al 40% del Prodotto interno lordo nazionale (Pil), al 35% del fatturato dell’industria agricola nazionale e al 55% di quella zootecnia italiana. Ed è fondamentale per l’energia: il 55% della produzione idroelettrica nazionale dipende dalle acque del Po. Per provare a dare risposta a una situazione così drammatica e con una prospettiva di lungo periodo - 9 anni - Unione Europea, governo, Regioni e associazioni hanno dato vita al progetto «Life Climax Po», approvato dalla Commissione Ue, che sarà tenuto in conto per la definizione di una legge quadro nazionale per il contrasto alla siccità e per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche.

Il progetto europeo

Il progetto europeo, coordinato dall’Autorità di bacino del fiume Po, muoverà 17,9 milioni di euro, di cui 10,8 di contributo Ue. L’obiettivo di «Life Climax Po» è la promozione dell’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione più «intelligente» delle risorse idriche, una miglior governance e una più approfondita conoscenza del rischio climatico. La Regione Lombardia partecipa a «Life Climax Po» con un finanziamento di oltre 2 milioni e mezzo di euro. «Per la riqualificazione fluviale e la mitigazione dei rischi idraulici del fiume Lambro, la Regione ha stanziato un milione e 600mila euro», ha detto l’assessore a Territorio e sistemi verdi, Gianluca Comazzi. Secondo uno studio condotto dall’Università cinese di Scienze e tecnologie dell’informazione di Nanjing pubblicato sulla rivista «Science», in futuro i periodi di siccità, seppur brevi, saranno sempre più frequenti e l’Europa sarà tra le regioni più colpite. La battaglia contro la siccità, appena iniziata, potrebbe essere lunga. Don Andrea Spreafico, originario di Brignano Gera d’Adda, da 10 anni parroco dell’Unità pastorale Beata Vergine delle Grazie (che riunisce le parrocchie di Cicognara, Cogozzo e Roncadello fra le province di Cremona e Mantova), non usa mezzi termini per definire lo stato del Po: «È tragico vedere il fiume più grande d’Italia praticamente vuoto».

Approfondisci l'argomento sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo di mercoledì 26 aprile

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