Il Patronato e il cibo ai poveri: «Cerchiamo nuovi volontari»

Via Gavazzeni.«Abbiamo bisogno di persone per la pulizia della cucina». Centinaia ogni giorno i pasti distribuiti, fra ospiti e «sacchetti» per gli esterni.

Il Patronato San Vincenzo in via Gavazzeni ogni sera fornisce la cena a 140 persone, ospiti nella struttura, ma i pasti forniti sono molti di più, perché anche gli esterni possono ricevere il sacchetto con un pasto completo, ne vengono distribuiti quotidianamente circa 90.

«Ogni giorno il lavoro è molto - spiega la referente Elisabetta Rota, che da 12 anni “guida” la cucina -. Ci sono quattro dipendenti e molti volontari, in particolare quelli della Croce Rossa gestiscono la mensa serale aperta dalle 18 alle 19,30». Ma numerose sono le persone che si occupano di preparare il cibo, per esempio selezionando, pulendo e tagliando verdura e prodotti freschi che quotidianamente vengono donati da supermercati. «È un grande aiuto perché così non dobbiamo acquistare, ma ovviamente tra quello che arriva e quanto possiamo utilizzare c’è una selezione. Molto invece compriamo come pasta, prodotti a lunga conservazione». Il lavoro in cucina inizia il mattino presto, con la preparazione di primi e secondi che poi la sera dovranno solo essere infornati per essere serviti caldi. «Molti sono i volontari - continua Elisabetta - che ogni giorno ci aiutano. La loro disponibilità è preziosa. Avremmo però bisogno di qualcuno che si mettesse a disposizione per la pulizia della cucina».

Ed ecco quindi che l’appello viene lanciato: a chi avesse qualche ora libera e volesse metterla a servizio del Patronato, l’impegno richiesto riguarderebbe la sistemazione della cucina negli orari che si preferisce, «anche quando siamo lì a preparare i pasti, non è necessario dopo la cena», specifica la signora Rota. La cucina è attiva anche a pranzo, ma con numeri minori, perché nel salone sono accolte una ventina di persone, mentre la sera si mangia nella sala dove c’era il self service, ora ridotta nella capienza per lavori di ristrutturazione che permetteranno di ampliare i posti letto. L’emergenza sanitaria del Covid ha ovviamente costretto a cambiare il servizio, ma si sta tornado alla normalità anche nelle piccole cose, come la scelta di utilizzare piatti di ceramica piuttosto che quelli di plastica biodegradabile, che hanno un costo superiore e soprattutto rappresentano uno spreco; non così per bicchieri e posate che continuano ad essere usa e getta, per il problema che si rompono più facilmente. Al Patronato gli ospiti di religione musulmana hanno a disposizione anche una piccola cucina per cucinare cibi che richiedono una particolare preparazione.

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