(Foto di Colleoni)
LA VISITA. Nel tradizionale momento di condivisione degli auguri di Natale alla casa circondariale di via Gleno a Bergamo, il Vescovo di Bergamo è tornato a porre l’attenzione sulle difficili condizioni dei detenuti.
Bergamo
«Da tanti anni vengo in carcere e sono un po’ tentato di rassegnarmi a situazioni che peggiorano invece di migliorare. Qui le condizioni sono sempre più difficili». Monsignor Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, accende di nuovo la luce sul mondo della giustizia. Lo ha fatto lunedì 22 dicembre in occasione della consueta visita alla casa circondariale di Bergamo per il Natale.
Il Vescovo, accompagnato dalla direttrice del carcere Antonina D’Onofrio, ha incontrato i detenuti e guidato un momento di preghiera al Femminile e al Penale, per poi celebrare la Messa nella cappella del Circondariale.
Oltre lo scoramento, l’impegno prosegue: «Noi vescovi lombardi ci siamo impegnati molto in quest’anno giubilare, e come Papa Francesco e Papa Leone abbiamo chiesto un atto di clemenza – ha ricordato monsignor Beschi -. La Chiesa cerca di mantenere viva l’attenzione della società su questo tema: serve accoglienza dopo il fine pena e impegno delle comunità affinché le persone abbiano le condizioni per non tornare a sbagliare».
«Il carcere attraversa un momento difficile, il sovraffollamento non ci dà respiro», riconosce Antonina D’Onofrio. Sono 585 i reclusi di via Gleno, a fronte di 319 posti regolamentari.
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