In trent’anni Colognola ha eroso il suo «tesoretto»: gli under 40 sono scesi al 38,9% - Foto e video

Prosegue l’inchiesta «I Quartieri al centro». Tappa a Colognola con i dati demografici: nel 1987 gli under 40 erano il 55,1%. Il rione detiene il record cittadino degli over 60. Residenti stabili.

La quota è cresciuta parecchio, in poco più di trent’anni. Esattamente raddoppiata. E oltre i numeri, c’è tutto ciò che ne consegue: nuovi bisogni e nuove risposte, nuove fragilità ma anche spazi per nuove opportunità. È Colognola il quartiere dove in tre decenni è maggiormente aumentato il peso degli ultrasessantenni: alla fine del 1987 rappresentavano solo il 16,8% della popolazione, decisamente al di sotto della media cittadina (che era del 23%), e ora, alla fine del 2020, gli over 60 rappresentano il 32,7%. Sedici punti percentuali in più, l’aumento più consistente tra tutti i rioni di Bergamo. Di contro, la quota dei giovani al di sotto dei quarant’anni è calata progressivamente: se nel 1987 erano il 55,1%, disegnando una trama sociale più «verde» rispetto alla tendenza della città (la media dei quartieri si fermava al 49,5%), anno dopo anno gli under 40 sono scesi sino all’attuale 38,9%, che è comunque in linea con la media (38,8%). In sostanza, cifre alla mano, quel «tesoretto anagrafico» s’è eroso. Fino a tracciare un quadro particolare: mettendo insieme i diversi indicatori demografici del quartiere, le statistiche mostrano molteplici coincidenze con la media cittadina. Come se, in piccolo, Colognola fotografasse molte delle tendenze che emergono nell’intero Comune.

«Stabilità» è una prima parola chiave. Dal 1987 a oggi, il numero di residenti è stato grosso modo sempre quello: erano 5.445 allora e sono diventati 5.487 oggi, con un lievissimo incremento dello 0,8% all’interno di un andamento lineare (un minimo di 5.398 residenti nel 2014, un massimo di 5.671 nel 2017). La poca «effervescenza» dei residenti è confermata dal fatto che il saldo tra arrivi (da altri quartieri o da fuori città, 275) e partenze (verso altri quartieri o fuori città, 261) nel 2020 è stato praticamente nullo (+14). Anche se, segnala l’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate, le 77 compravendite immobiliari dello scorso anno segnano un incremento del 14,1% nelle transazioni, mentre le quotazioni (rimaste pressoché invariate, -0,4%) di 1.400 euro al metro quadrato sono discretamente sotto la media degli altri quartieri (1.795).

Con 22.004 euro pro capite – valore ricavato dalle dichiarazioni del 2020 – i redditi sono di circa 5 mila euro sotto la media cittadina; solo Boccaleone, Borgo Palazzo-Alle Valli e Celadina hanno redditi più bassi.

Bergamo in miniatura

È sul fronte dell’anagrafe che Colognola rispecchia il quadro della città. Gli uomini rappresentano il 47,8% (la media cittadina è del 47,3%), le donne il 52,6% dei residenti (la media cittadina è del 52,6%). Così come uniforme è la distribuzione delle diverse generazioni: 811 abitanti hanno meno di 18 anni (il 14,8%), 1.324 hanno un’età tra i 18 e i 39 anni (24,1%), i 40-59enni sono 1.556 (28,4%), tra i 60 e i 79 anni si contano 1.289 cittadini (23,5%), e 507 hanno superato gli 80 anni (9,2%).

Anche guardando alle famiglie Colognola in realtà ricalca fedelmente (con variazioni sostanzialmente entro il punto percentuale) la fotografia più complessiva della città: a partire dal fatto che anche qui, esattamente come nella tendenza cittadina, i nuclei sono mediamente composti da 2,1 persone. Si discosta maggiormente – in positivo – per il numero di persone sole: le «famiglie unipersonali», ossimoro che indica i nuclei composti da una sola persona, a Colognola rappresentano il 44,6% dei nuclei, 1,5 punti sotto la media cittadina; in altri termini, sono 1.167 le persone sole. Certo sono cresciute, e di parecchio: nel 1987 erano 438 e valevano solo il 22,6% del totale dei nuclei. Leggermente sopra la media, oggi, le famiglie extra-large: quelle formate da sei o più componenti sono 35, pari all’1,3% dei nuclei del quartiere (la città si ferma all’1,1%); nel 1987, invece, erano 43 e pesavano per il 2,2% del totale delle famiglie.

È curioso il trend delle nascite, che procede a mo’ di montagne russe. La fotografia degli «estremi» di medio periodo è in realtà senza eccessive variazioni, perché nel 2003 Colognola aveva contato 40 nascite (7,4 ogni mille abitanti) e nel 2020 è scesa a 31 (5,6 fiocchi bebè ogni mille abitanti), ma anno dopo anno si sono susseguiti boom o frenate decise: le 64 nascite del 2009, le 57 del 2012 e le 51 del 2016 hanno come contraltare gli anni «magri» del 2010 (42 nati), 2015 (29 nati) e 2017 (35 nati) e appunto il 2020. Lo scorso anno è stato un proliferare di fiocchi azzurri: sono nati ben 21 maschi e solo 10 femmine.

Stranieri moltiplicati per 1.000

Poco lineare anche l’andamento della popolazione straniera nel quartiere. Dai 15 residenti non italiani del 1987 si è arrivati ai 1.057 di fine 2020, che rappresentano ora il 19,3% dei cittadini del rione. La progressione evidenzia però delle oscillazioni significative: una fase di lunga crescita, un calo, una nuova crescita e una ulteriore discesa. Fino al 2012, infatti, i residenti stranieri aumentano costantemente sino alle 962 unità; seguono due anni di flessione e nel 2014 calano a 879, per poi risalire sino ai 1.136 del 2017. Nel 2019 però c’è un nuovo calo, a 1.055 residenti, e un sostanziale pareggio nel 2020.

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