Istituzioni, imprese e volontari, i premi in Via Tasso: «Ripartiamo dal vostro esempio»

Benemerenze, la cerimonia nel cortile della Provincia. Dalle istituzioni a imprenditori e volontari, il plauso a chi è stato in prima linea «nei mesi più bui del Covid».

La cerimonia è sobria, all’ombra confortevole del palazzo che proprio quest’anno festeggia il 150° dell’inaugurazione. L’emozione però si sente forte, se ne fa testimone – anche nella voce che per un attimo si rompe nei saluti iniziali – il padrone di casa, il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli. Anche l’anno scorso infatti si era tenuta la consegna delle benemerenze provinciali «Renato Stilliti», in memoria dell’indimenticato dirigente del settore Viabilità, ma per le tempistiche di candidature e consegne, nelle motivazioni di quelle scelte «il Covid non era ancora presente», ha ricordato Gafforelli. Ciò che la nostra terra ha vissuto nell’ultimo anno è invece emerso con forza in questa cerimonia, che in larga parte (anche se non soltanto) ha voluto accendere i riflettori «su chi si è speso per il prossimo nei giorni più brutti, chi ha lavorato perché venissero sempre garantiti i servizi essenziali, e anche chi ha cominciato a pensare alla costruzione del futuro post pandemia», ha spiegato il presidente della Provincia.

«Straordinario lavoro»

I primi due premiati così – davanti a una platea dove siedono numerose autorità civili, militari e religiose – sono l’ex Prefetto Elisabetta Margiacchi e l’ex comandante provinciale dei Carabinieri Paolo Storoni: benemerenze già decise nel 2020, ma poi slittate per ragioni organizzative. «Un riconoscimento che fa riferimento al momento più buio per Bergamo, abbiamo visto cose inimmaginabili. Ma abbiamo potuto contare sul vostro straordinario lavoro», ha detto Gafforelli prima di consegnare medaglie e pergamene. Palpabile la commozione quando, tra gli impegni che hanno visto coinvolto il colonnello Storoni nel periodo del Covid, è stata ricordata l’organizzazione del trasporto delle salme da Bergamo ad altre province italiane.

Si è quindi passati ai riconoscimenti per il 2021, e anche qui una parte importante l’hanno giocata i rappresentanti delle istituzioni, con l’intento di «metterne in luce il lavoro, soprattutto in un anno così difficile per tutti». Benemerenza dunque al questore Maurizio Auriemma, ma anche al rettore dell’Università, Remo Morzenti Pellegrini, promotore tra l’altro, allo scoppio della pandemia, «dell’introduzione immediata della didattica a distanza, diventata strumento e luogo di vicinanza, conforto e unità». Benemerenza anche a Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti, fresco di riapertura dopo i restauri.

Imprenditori e volontari

Tra i benemeriti proposti da amministratori (tanti i sindaci saliti sul palco a premiare) e cittadini spiccano volti che si sono distinti, spesso nel silenzio, per l’aiuto generoso in quei primi mesi del Covid-19: il volontario Pierluigi Pegurri, di Nembro, che «non si è mai sottratto a nessuno dei servizi che si sono resi necessari e urgenti»; l’imprenditore di Cerete Gino Epis, che «ha realizzato e donato ausili di supporto al personale sanitario, ai Comuni e ai cittadini»; il pediatra Fabrizio Zelaschi di Rovetta, che non ha fatto mancare «la sua vicinanza, le sue cure e il suo conforto a chiunque, piccolo e non, ne avesse necessità». Tra gli sforzi di rispondere ai problemi sollevati dal Covid c’è poi il progetto «Comunità della salute», che ha visto in pista i Comuni di Ciserano, Levate, Osio Sopra, Verdellino e realtà del terzo settore.

Ma la scelta dei riconoscimenti è andata oltre il dramma della pandemia, spaziando dallo sport – con Massimo Paolo Gamba, fondatore del «Sitting Volley Brembate Sopra» e capitano della nazionale italiana – alla cultura – con l’insegnante, scrittrice e attivista Rosangela Pesenti – fino alla sostenibilità ambientale, con il giovane scienziato Federico Bianchi. Gli sforzi di coesione sociale e valorizzazione del territorio vissuti in questi anni a Zingonia sono riassunti nel premio al comandante della locale tenenza dei Carabinieri, Gerardo Tucci, mentre per Sant’Omobono e la Valle Imagna il plauso è andato all’impegno imprenditoriale e di volontariato di Fermo Mager. «Dopo quel che è accaduto, se da un lato dobbiamo evitare altre ondate, dall’altro c’è voglia di ricominciare – ha detto Gafforelli – e abbiamo bisogno di esempi positivi: il vostro impegno per gli altri è di enorme sostegno».

Le associazioni

E l’impegno prende spesso forma collettiva: così benemerenze sono andate all’associazione Carcere e Territorio, impegnata in progetti sociali e di reinserimento di detenuti ed ex detenuti, ad «Aiutiamoli a vivere» di Ranica, che in vent’anni ha ospitato circa 600 bambini bielorussi, alla sezione di Bergamo della Lilt - Lega italiana per la Lotta ai tumori, che compie 90 anni, e al progetto «On the Road», che da 14 anni, con esperienze sul campo, coinvolge e sensibilizza i giovani sui temi della legalità. Non ultimi un’azienda, la Vanoncini di Mapello, e il suo ad Danilo Dadda, per il «Club del libro dei muratori», che punta a incentivare la lettura e la condivisione tra i dipendenti.

Una cerimonia, dunque, che ha oscillato tra il ricordo doveroso di quanto accaduto e la voglia di guardare avanti. Un momento che ben si incrocia con la storia del palazzo della Provincia e i suoi 150 anni: «Una costruzione – ha ricordato Gafforelli – che fu tra le prime opere completate a Bergamo dopo l’Unità d’Italia, e che diede il via allo sviluppo di Bergamo bassa. Allo stesso modo, speriamo che questo anniversario segni l’inizio di una nuova era».

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