La cerimonia del 4 Novembre. «Oggi più che mai la pace grida la sua urgenza» - Foto

LA RICORRENZA. Il sindaco Gori: quanto sta accadendo parla alla responsabilità di ognuno. Il prefetto ha letto il messaggio di Mattarella e il grazie alle Forze armate: «Sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell’Italia a vivere in pace».

Un 4 Novembre che celebra la fine della Prima Guerra Mondiale, ricorda il tributo in vite umane che l’Italia ha pagato per la democrazia e per la libertà e il prezioso contributo delle Forze Armate, impegnate ancora oggi in missioni di pace in tutto il mondo. Ma la festa è oscurata dalla guerra in Ucraina e dall’escalation di violenza in Israele e Palestina. Lo ha ricordato il sindaco Giorgio Gori, nel suo discorso in piazza Vittorio Veneto dopo che il prefetto, Giuseppe Forlenza, ha dato lettura del messaggio del Presidente della Repubblica, nel quale Sergio Mattarella ha ripercorso la storia e ricordato il valore delle Forze Armate, che «sorreggono la salvaguardia delle nostre libere istituzioni e la vocazione dell’Italia a vivere in pace, offrendo una risposta di concordia e affidabilità nella difesa dei diritti di ogni cittadino» le parole di Mattarella.

La cerimonia in piazza Vittorio Veneto

In piazza Vittorio Veneto hanno sfilato i plotoni delle Forze Armate e i rappresentanti delle associazioni combattentstiche, che hanno fatto da cornice alla cerimonia dell’alzabandiera e alla deposizione delle corone d’alloro alla Torre dei Caduti. «Festeggiare la fine di una guerra, dolorosissima per l’Italia, in un momento in cui ce ne sono altre nel mondo, ci coinvolge e ci addolora», ha detto il sindaco. «Oggi più che mai la pace grida la sua urgenza – ha detto Gori –. Una pace che non può che essere giusta, in entrambi i casi, fondata sul rispetto del diritto internazionale, sulla libertà e sulla libera determinazione dei popoli: di quello ucraino, di quello israeliano e di quello palestinese. La celebrazione del 4 novembre assume, in questo contesto, un particolare significato».

«Il valore della sicurezza e della pace»

Il sindaco ha poi posto l’accento sulla necessità di una comune difesa europea. «Quanto sta accadendo in Europa, nel vicino Medio-Oriente, e in tanti altri teatri di guerra, parla alla responsabilità di ognuno di noi – ha aggiunto –. Ci ricorda il valore inestimabile della sicurezza e della pace, che non sono risultati acquisiti per sempre, che richiedono un presidio, e scelte coerenti, la prima delle quali è il rinnovo del patto che abbiamo stretto con gli altri popoli europei, ai quali ci lega la medesima idea di libertà e di fraternità. Serve una voce comune, innanzitutto, la voce dell’intera Europa, che in queste settimane è drammaticamente mancata».

La partecipazione delle scuole

Come ogni anno in piazza c’erano i ragazzi delle scuole. E a loro ha rivolto la sua attenzione il comandante del 3° Reggimento Aves Aquila, Bruno Scognamiglio: «I caduti, con il loro sacrificio, hanno permesso di realizzare gli ideali di unità ed indipendenza, oggi patrimonio inestimabile della nostra Nazione – ha detto –. Troppo spesso, però, sembriamo dimenticarci delle nostre fortune, per questo il patrimonio che rievochiamo ogni anno, abbiamo il dovere di trasmetterlo alle generazioni più giovani, perché possano far sì che non si sbiadisca l’importanza di certi nobili valori».

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