La Scientifica svela il vero volto del Lotto: «Primo identikit 3D nel mondo dell’arte» - Il video

IL PROGETTO. Presentato nella mattinata di giovedì 18 maggio in Sant’Agostino nasce dalla proficua collaborazione tra Polizia e Università. Il questore: «Un’emozione senza precedenti». Il dirigente Rinaldi: «Usate tecniche di intelligenza artificiale».

Proprio come nelle indagini, da quelle per identificare l’autore di una grossa rapina partendo da alcuni fotogrammi, oppure un assassino basandosi sul racconto di un testimone. Con la stessa tecnica la quarta divisione della polizia scientifica di Roma ha ricostruito in 3D il vero volto di Lorenzo Lotto: è stato mostrato per la prima volta stamattina, nell’Aula magna dell’Università, in Sant’Agostino, in un incontro ricco di sorprese a cavallo tra la storia dell’arte e la tecnologia utilizzata dalla direzione centrale della polizia scientifica per le indagini nazionali sui più importanti crimini italiani.

Del resto per ricostruire il volto del pittore rinascimentale sono state usate tecniche come l’intelligenza artificiale, che ormai affianca regolarmente gli esperti della Scientifica per ricostruire volti di sospettati e scene del crimine, che oggi si possono anche «rivivere».

«Si tratta della prima applicazione di queste tecniche al mondo dell’arte», spiega il primo dirigente tecnico Lorenzo Rinaldi, da vent’anni nella polizia scientifica, della quale ora guida la IV divisione con sede sulla Tuscolana, che ha curato il progetto e che domani sarà tra i relatori. «Abbiamo così ricostruito quello che per noi è il vero volto di Lorenzo Lotto – racconta – e per farlo siamo partiti da due autoritratti dell’artista, il primo su una tarsia del coro della basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo Alta e il secondo all’oratorio Suardi di Trescore Balneario. E a lungo abbiamo escusso, come si dice, anche un “testimone” artistico d’eccezione: il professor Fernando Noris, che ci ha fornito informazioni fondamentali su espressioni, età, abbigliamento». Proprio a Noris, storico dell’arte cresciuto a Trescore, è venuta l’idea in vista del cinquecentenario della presenza del Lotto nel suo Comune, dove realizzò lo splendido oratorio Suardi. Anniversario che cadrà l’anno prossimo. Idea condivisa con l’amministrazione comunale, che l’anno scorso ha bussato in Prefettura.

La Scientifica svela il vero volto del Lotto: «Primo identikit 3D nel mondo dell’arte». Video

«L’allora prefetto Enrico Ricci ci ha quindi contattato ed è stato avviato questo progetto che si è rivelato ricco di emozioni – sottolinea il questore Stanislao Schimera –. Mi sono infatti messo a mia volta in contatto con i colleghi della direzione centrale della polizia scientifica di Roma, chiedendo se fosse possibile ricostruire il vero volto di questo grande artista. Ovviamente la risposta è stata scontata. Sono state così applicate tecnologie all’avanguardia ed è stato ricostruito questo viso attraverso frammenti di suoi autoritratti risalenti a mezzo millennio fa. Gli stessi specialisti da Roma sono rimasti stupiti nel visitare Villa Suardi e nel vedere le tarsie di Santa Maria Maggiore in Città Alta. Vista anche la concomitanza con Bergamo e Brescia Capitale della Cultura, ci è sembrato più che opportuno inserire il progetto in questo contesto». Non solo. Quest’anno cade anche il 120° anniversario della stessa polizia scientifica: una mostra ad hoc verrà inaugurata proprio al termine dell’incontro in Sant’Agostino e sarà poi visitabile per cinque giorni nella sede della Provincia, in via Tasso. «È la Scientifica più vecchia del mondo – dice orgoglioso il questore – e questo progetto è l’ulteriore prova delle sua capacità».

«In pratica abbiamo applicato ai capolavori dell’arte le tecniche che usiamo per le indagini scientifiche – sottolinea il dottor Rinaldi –. Il volto è la principale caratteristica con cui ci interfacciamo con gli altri ed è identitario di testimoni e vittime. Sempre più spesso ci capita di partire da fotogrammi presi da telecamere, anche sgranati, per migliorare le immagini e ricostruire un volto, elaborando un identikit. In questo caso abbiamo agito allo stesso modo, partendo però dalle opere d’arte e utilizzando tecniche di ricostruzione e miglioramento dei volti, in cui il valore aggiunto è stato l’uso di tecniche di intelligenza artificiale. Un salto di qualità, dunque, che ha avuto come risultato un volto verosimile, affinato grazie alle informazioni fornite dal professor Noris».

Un altro professore, Francesco Saverio Romolo, interverrà a spiegare «l’immagine come strumento di polizia». Ex funzionario della Scientifica dal ’93 al 2001, oggi è docente all’Università: «Nelle attività di polizia scientifica, sviluppate per la prima volta tra Francia e Italia nel secolo XIX, il ritratto, fotografico o “parlato”, ha un ruolo fondamentale – anticipa –: Bertillon e Ottolenghi hanno rivoluzionato il mondo della fotografia come Lorenzo Lotto ha rivoluzionato il mondo del ritratto pittorico».

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