La scuola «Ghisleni» perde iscritti. Il Comune: «Potenziamo i bus»

IN CITTÀ ALTA. Alla primaria 19 allievi in meno per problemi di accessibilità. L’assessora Marchesi: «In arrivo nuovi servizi». Ma il costo del bus salirà di 55 euro all’anno

Da un anno all’altro la scuola primaria «Ghisleni» di Città Alta ha perso 19 iscrizioni, un dato che preoccupa i residenti che si sono mossi con le istituzioni, per cercare di riportare i bambini a scuola dentro le Mura. Tante le concause denunciate, come la denatalità, la questione abitativa (con tante case messe a disposizione degli affitti brevi) e l’accessibilità al centro storico che impaurisce una fetta di non-residenti che in passato decideva di iscrivere i propri figli in Città Alta.

«La scuola crea coesione sociale e relazioni, in due anni abbiamo perso una delle due sezioni delle classi prime alla primaria, il prossimo passo è non averne più neanche una – denuncia il Comitato di residenti di Città Alta –. Spiace perché il problema, che riguarda tutte le sedi in Città Alta dell’istituto, non è la didattica, la scuola è buona. Noi siamo disponibili a metterci in gioco perché è la comunità a perderci. Già ci sono problemi, come lo spopolamento per i troppi b&b, e le limitazioni all’accessibilità del centro storico. Nonostante questo noi crediamo che si possa ricostruire qualcosa tutti insieme».

«Nuovi servizi»

Il tema è noto a Palafrizzoni che ha incontrato i genitori del Consiglio d’istituto insieme alla dirigente dell’istituto comprensivo «Donadoni» a cui le sedi di Città Alta (dall’infanzia alla primaria di secondo grado) fanno riferimento. Una prima risposta, dal prossimo anno scolastico (settembre 2026), è un servizio navetta che dalla stazione della funicolare in viale Vittorio Emanuele porterà i bimbi interessati alla scuola di Città Alta. «Nel nuovo appalto per il servizio di trasporto scolastico – spiega l’assessore ai Servizi educativi del Comune di Bergamo Marzia Marchesi –, abbiamo previsto l’ampliamento di 9 posti, la nostra idea è quindi di istituire un nuovo servizio, per una decina di bambini residenti in città bassa che siano però nello stradario della scuola “Locatelli” (la primaria di città bassa in via Tasso, ndr) per il trasporto nella sede di Città Alta. Abbiamo previsto un’unica fermata alla stazione della funicolare bassa, una possibilità in più per la scuola».

I rincari

E se da un lato il servizio apre ai residenti di città bassa, dall’altro, sarà più caro. A fronte di un costo annuo per il Comune di oltre 136mila euro, la Giunta ha deliberato un aggiornamento della tariffa annuale, in carico alle famiglie, che salirà di 55 euro ( da 155 a 210 euro), «un adeguamento che non si faceva dal 2002, ma il contesto è modificato per effetto di dinamiche inflattive – spiega l’assessore Marchesi –. Per questo, considerando la rivalutazione Istat, è stato ritenuto necessario adeguare la tariffa, dall’anno scolastico 2026/2027».

La Giunta ha deliberato un aggiornamento della tariffa annuale, in carico alle famiglie, che salirà di 55 euro ( da 155 a 210 euro)

L’assessore Marchesi ribadisce che il dialogo con «la scuola è aperto, si lavora insieme». Lo conferma la nuova dirigente dell’Istituto «Donadoni», Rita De Micco: «La sede di Città Alta è una realtà molto bella, anche dal punto di vista della struttura, stiamo puntando molto su questa scuola, abbiamo iniziato a realizzare diversi laboratori, come il potenziamento dell’inglese, laboratori di chimica, fisica e robotica per la scuola primaria di secondo grado, stiamo ampliando l’offerta formativa, aprendoci a nuove collaborazioni, come quella con Fondazione Dalmine. Abbiamo in programma alcuni Open day, per la primaria il 15 dicembre dalle 17 alle 18,30, credo che si possa sperare in un futuro più roseo».

La dirigente vede positivamente il potenziamento del trasporto, tema delicato in Città Alta, dove da settembre è attiva la nuova Ztl di Valverde (da poco rimodulata dal Comune, con l’accensione delle telecamere, in settimana, alle 15,45 anziché le 16, per consentire ai genitori di ritirare i bambini). «Ci sono studenti che vengono anche dall’hinterland – spiega De Micco – anche perché la nostra scuola è una delle poche che propone il metodo “senza zaino”, l’accessibilità è quindi importante. Vediamo che da parte dal Comune c’è collaborazione».

La scuola di Città Alta non è l’unica ad avere perso iscritti. Sulle 21 scuole pubbliche cittadine, 15 hanno un segno negativo.

La dinamica

«l tema mi è stato sottoposto anche dalla “Biffi”, a breve incontrerò la rete di quartiere di Longuelo. La risposta del Comune deve essere ampia, senza privilegiare un istituto piuttosto che un altro»

La scuola di Città Alta non è l’unica ad avere perso iscritti. Sulle 21 scuole pubbliche cittadine, 15 hanno un segno negativo, in un raffronto tra l’anno scolastico 2023/2024 e 2024/2025 (i dati si riferiscono alle iscrizioni dello scorso marzo, quindi potrebbero essere variati): la «Da Rosciate» in via Cappuccini (-31), la «Savio» di via Isabello (-21), la «Diaz» (-16), la «Biffi» di via San Tomaso de Calvi (-5), per citarne alcune. Spiega l’assessore Marchesi: «Il calo demografico è evidente in città e da più comitati genitori arriva la richiesta di intervenire per evitare questa emorragia, per rendere più attrattive le scuole. Il tema mi è stato sottoposto anche dalla “Biffi”, a breve incontrerò la rete di quartiere di Longuelo. La risposta del Comune deve essere ampia, senza privilegiare un istituto piuttosto che un altro».

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