
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 09 Ottobre 2025
La statua della Cornabusa in dono al Papa. E Leone XIV benedice i piccoli ucraini
A ROMA. Il viaggio dell’Ente bergamaschi nel mondo: al pontefice riproduzione dell’Addolorata e un libro sugli Agostiniani di Almenno. L’abbraccio a distanza ai ragazzini ospitati a Bedulita.
Città del Vaticano
La statua della Madonna della Cornabusa, un libro sugli Agostiniani di Almenno e una benedizione speciale. Sono i tre regali scambiati mercoledì 8 ottobre sul sagrato di San Pietro al termine dell’udienza generale, scambio che ha avuto come protagonista un gruppo di bergamaschi.
Il dono a Papa Leone XIV
Il dono al Papa della riproduzione dell’Addolorata custodita nel santuario valdimagnino è la promessa cullata da mesi e ora realizzata dall’Ente Bergamaschi nel mondo. Il libro, un omaggio all’ordine cui appartiene il pontefice. L’ultimo regalo riporta invece al centro la parola migranti, che domenica hanno vissuto la loro giornata giubilare. È un dono chiesto in modo estemporaneo al Papa e subito accordato: una benedizione per gli otto bambini ucraini ospitati dal marzo 2022 a Bedulita.

Quando il sindaco di questo paese (e presidente della comunità montana Valle Imagna) Roberto Facchinetti ha estratto il suo smartphone per mostrare a Papa Leone la loro fotografia, la benedizione che ne è scaturita «è stato per me motivo di gioia – commenta Facchinetti - e un gesto che accompagnerà nella loro crescita questi ragazzini fuggiti dalla guerra e accolti in Valle Imagna». Erano arrivati insieme a tanti altri – un centinaio in tutto – tre anni fa dall’orfanotrofio di Berdyansk, zona minacciata dai bombardamenti, e fino al prossimo marzo godranno di protezione internazionale, poi chissà.
«Anche loro in effetti sono migranti – fa notare il presidente dell’Ente Bergamaschi nel mondo, Carlo Personeni, ieri sul sagrato insieme a Facchinetti e a Diego Rodeschini che nell’ente ha la delega per gli ex emigranti – proprio come emigranti sono o sono stati i pellegrini oggi (ieri per chi legge, ndr) a Roma».
Il pellegrinaggio
Un gruppo che rappresenta «i 72mila bergamaschi sparsi nel mondo», aggiunge Personeni, idealmente uniti ieri intorno al Papa, nella seconda giornata di un pellegrinaggio cominciato martedì 7 ottobre con la Messa in San Pietro presieduta dal Cardinale Giovan Battista Re. «Non c’è storia tanto segnata dalla delusione o dal peccato da non poter essere visitata dalla speranza – ha detto Papa Leone introducendo la catechesi in una piazza gremita da almeno 60mila persone –. Nessuna caduta è definitiva, nessuna notte è eterna, nessuna ferita è destinata a rimanere aperta per sempre».
«Esperienza che rafforza identità e orgoglio»
Sulla piazza, gli altri oltre 50 pellegrini partiti da Bergamo e tra loro il sindaco di Sant’Omobono Terme, Ivo Sauro Manzoni, il presidente dell’Aci ed ex della Provincia, Valerio Bettoni, poi Valeria Generoso presidente della Federazione dei Circoli della Svizzera dell’EBM, e i presidenti del Circolo Eva di Lugano, Emilio Cadei, e di Neuchâtel Cristian Rottigni. «Siamo convinti che anche questa esperienza di giubileo potrà rafforzare l’identità e l’orgoglio degli emigranti bergamaschi», riflette ancora Personeni. Magari dando nuova linfa all’ente. Il fatto che nel gruppo romano ci sia anche il piccolo Davide di nove anni, arrivato da Neuchâtel insieme alla sua famiglia, anche questo è un segno di speranza.
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