«L’assegno unico è in ritardo». Inps: può arrivare anche a fine mese

Le proteste. Segnalati tempi più lunghi del solito per l’erogazione. Cgil: l’Inps è in regola ma monitoriamo la situazione.

Si moltiplicano le segnalazioni (e le proteste) di chi non ha ancora riscosso l’importo dell’assegno unico relativo a settembre. Sui canali social dell’Inps in molti hanno evidenziato i ritardi nell’erogazione dell’assegno e chiesto lumi all’istituto sul perché dei ritardi proprio a settembre, in una fase difficoltosa per le famiglie già alle prese con il ritorno a scuola dei figli e spese notevoli da fronteggiare, come l’acquisto dei libri e dei materiali scolastici. Sulla pagina Facebook «Inps per la famiglia» l’istituto previdenziale ha smorzato i toni, replicando ad alcuni utenti con questo post: «Non c’è una data fissa per l’erogazione dell’assegno unico, che può avvenire anche a fine mese». Quindi l’Inps è in regola, nonostante i mugugni degli utenti e le preoccupazioni sulla tempistica di erogazione che questo mese si è dilatata.

La risposta dell’istituto previdenziale non ha soddisfatto granché la platea di iscritti sui canali social dell’Inps, che hanno rilasciato commenti caustici o anche semplici prese d’atto con malcontento sullo sfondo, come «l’Inps ritarda i pagamenti, oltretutto senza indicare una data precisa».

Controllare la app «IO»

In ogni caso per chi volesse conoscere la data esatta di erogazione dell’assegno unico c’è la possibilità di accedere all’app «IO», utilizzando le credenziali personali e lo Spid (Sistema pubblico d’identità digitale) e risalire così ai tempi di accreditamento dell’assegno unico. A numerosi utenti che utilizzano l’applicazione risultano le date di fine settembre (dal 26 in poi) per la corresponsione dell’importo, con un ritardo medio di 7-10 giorni rispetto alle date di accredito dei mesi scorsi. Una settimana di attesa che per molti tuttavia si traduce in una capacità di spesa inferiore e quindi difficoltà ulteriori in un delicato momento storico come quello attuale. Si può contattare anche l’Inps al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 (da rete mobile a pagamento).

Orazio Amboni, responsabile Welfare della Cgil Bergamo, invita a una riflessione senza però creare allarmismi: «I pagamenti degli assegni unici vengono effettuati direttamente dalla centrale nazionale dell’Inps. Abbiamo effettuato verifiche al patronato, parlando con quelli che accedono direttamente alle pratiche Inps su domande e pagamenti. È difficile capire perché molti non abbiano ricevuto gli importi di settembre, ma ci sono anche domande presentate ad agosto con pagamenti già evasi e non sono domande contestate. Tuttavia – aggiunge Amboni – bisogna sottolineare che l’Inps è in regola, perché non ci sono una legge o una circolare che fissano un termine preciso, ma si parla di pagamenti entro il mese. È inspiegabile in ogni caso come soggetti che hanno fatto domanda da pochi giorni abbiano ricevuto l’importo dell’assegno, non si riesce a capire con quale criterio. Questi sono i vantaggi e gli svantaggi del sistema centralizzato, nemmeno gli impiegati dell’Inps riescono a fornire una spiegazione plausibile. Terremo monitorato il quadro generale e, se constateremo delle anomalie prolungate, faremo intervenire il patronato nazionale».

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