
(Foto di Ansa)
LA CERIMONIA. Almeno 150 mila fedeli in piazza per il rito di insediamento: il saluto dalla Papamobile. La commozione di Prevost per l’anello: «Io scelto senza merito, con timore e tremore». Il ricordo di Papa Francesco. L’appello per i bambini di Gaza, la guerra in Myanmar e l’incontro con Zelensky.
Primo giro tra i fedeli in piazza San Pietro, per Papa Leone XIV nella mattinata di domenica 18 maggio. A bordo della Papamobile il Pontefice saluta e benedice le decine di migliaia di fedeli accorsi in Vaticano per la cerimonia di intronizzazione. Sventolano bandiere provenienti da tutto il mondo, al suo passaggio c’è chi grida «Viva il Papa».
Sono decine di migliaia i pellegrini che hanno raggiunto Piazza San Pietro per la cerimonia di insediamento di papa Leone XIV. Molte anche le delegazioni estere. Lo rende noto la Questura. Poco prima delle ore 6 aperti tutti i varchi di pre filtraggio per consentire ai fedeli , già arrivati nelle prime ore della mattina, di fare ingresso nell’area riservata allestita intorno a Piazza San Pietro in occasione della cerimonia di intronizzazione di Papa Leone XIV. «Un’emozione fortissima», «una bellissima sensazione»: sono alcune delle espressioni utilizzate dai fedeli per raccontare ciò che hanno provato nel vedere il Papa , a bordo della papamobile, a poca distanza da loro.
In piazza San Pietro sono arrivati anche numerosi capi di Stato e di governo: in primis il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura. Poco prima delle 10 è arrivata anche la premier Giorgia Meloni accompagnata dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Presente anche la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. Presenti anche il vice presidente degli Stati Uniti J.D. Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Sono 38 le delegazioni ecumeniche, rappresentanti quindi le altre Chiese cristiane, presenti in Piazza San Pietro alla messa inaugurale del pontificato di Leone XIV. Sono oltre quattromila i concelebranti alla messa di insediamento di Papa Leone. Sul sagrato ci sono 200 cardinali e 750 tra vescovi e sacerdoti. Altri tremila preti concelebranti sono nel primo settore della piazza sulla sinistra guardando la basilica; presenti a Piazza San Pietro anche 400 tra diaconi e sacerdoti concelebranti che distribuiranno la comunione.
Sono pronti nella basilica di San Pietro i due simboli del ministero petrino: l’anello del pescatore e il pallio. Verranno portati in processione sull’altare a Piazza San Pietro dove si svolgerà la messa di insediamento di Papa Leone. All’interno dell’anello del pescatore c’è la scritta Leone XIV, esternamente l’immagine di San Pietro con le chiavi e la rete.
Il pallio è di lana bianca, simbolo del vescovo come buon pastore e, insieme, «dell’Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità», come spiegato dall’ufficio per la celebrazioni liturgiche. Il pallio è una fascia che si appoggia sulle spalle, sopra la casula, la veste liturgica. Ha due lembi neri pendenti davanti e dietro, è decorata con sei croci nere di seta ed è guarnita, davanti e dietro, con tre spille che raffigurano i tre chiodi della croce di Cristo.
Alle 10 ha preso il via la celebrazione eucaristica per l’inizio del ministero petrino di Papa Leone XIV. Il Santo Padre, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, è sceso al Sepolcro di San Pietro per sostarvi in preghiera. Dalla tomba di San Pietro, infatti, cominciano i riti della messa di insediamento. Poi la processione verso Piazza San Pietro e l’inizio della Messa. Qui è stato accolto da un lungo applauso dei fedeli. È la Madonna del Buon Consiglio l’icona mariana sull’altare a Piazza San Pietro per la messa di insediamento di Papa Leone. L’icona è molto cara a Prevost; si era recato nei giorni scorsi a Genazzano proprio per una preghiera alla Madonna del Buon Consiglio. Sul portale della basilica c’è invece un arazzo che rappresenta l’episodio del Vangelo della pesca miracolosa. Simboleggia l’invito di Cristo a Pietro e agli altri apostoli a diventare «pescatori di uomini».
La folla in piazza San Pietro ha applaudito l’imposizione del pallio a papa Leone XIV. Momenti di commozione per Papa Leone XIV al momento di indossare l’anello del Pescatore. Prevost ha più volte guardato l’anello ricacciando indietro le lacrime e rivolgendo lo sguardo al cielo. «Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia»: è stata la prima dichiarazione di Prevost nella messa di inizio pontificato, con parole accolte dall’applauso dei fedeli. «Amore e unità: queste sono le due dimensioni della missione affidata a Pietro da Gesù», ha sottolineato nell’omelia.
«Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato»
«Questo, fratelli e sorelle, vorrei che fosse il nostro primo grande desiderio: una Chiesa unita, segno di unità e di comunione, che diventi fermento per un mondo riconciliato». Lo ha detto papa Leone XIV nella messa di inizio pontificato. «In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri - ha aggiunto Prevost nell’omelia -. E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità». «Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo siamo uno», ha proseguito papa Leone.
E «questa è la strada da fare insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace». Secondo il Pontefice, «questo è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo».
«Siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo»
«Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore!», ha esclamato Leone XIV in chiusura della sua omelia, nella messa di inizio pontificato. «Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia, e che diventa lievito di concordia per l’umanità», ha sollecitato. «Insieme, come unico popolo, come fratelli tutti, camminiamo incontro a Dio e amiamoci a vicenda tra di noi», ha concluso il Papa.
Sono stati circa 150 mila i fedeli che hanno preso parte alla messa di insediamento in San Pietro. A conclusione della cerimonia Prevost ha ricordato Papa Francesca dicendo che avverte la sua presenza e ha implorato la pace per Gaza, il Myanmar e l’Ucraina. «A Gaza, bambini famiglie e anziani sono ridotti alla fame» ha ricordato Leone XIV. E ancora: «La martoriata Ucraina attende finalmente negoziati per una pace giusta e duratura». E sempre oggi la Santa Sede fa sapere che il Pontefice incontrerà in udienza il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
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