Locatelli: «Mascherine anche alla Maturità». E sul dopo estate: «Si punti a sistemi di aerazione»

L’intervista Il presidente del Consiglio superiore di sanità: «Scuola, cambiare norme adesso avrebbe poco senso. L’estate? «La prospettiva è significativamente rassicurante. Ciò non toglie di continuare ad avere attenzione, evitando quelle situazioni a maggior rischio di contagio senza protezioni».

Due mesi fa si chiudeva la lunga stagione dello stato di emergenza, un mese fa si abbandonava il Green pass e si «limavano» le regole sulle mascherine. Di rimbalzi epidemiologici, oggi non se ne vedono. La sintesi è quella di uno scenario dalla «connotazione decisamente favorevole», pur con la consapevolezza che «la pandemia non è finita». Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e già coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid, guarda in profondità al presente e al futuro del coronavirus.

L’anno scolastico – e l’appendice della Maturità – si chiuderà verosimilmente ancora con le mascherine, l’estate metterà in campo invece un lavoro di valutazione per settembre: se le condizioni si manterranno tali, l’auspicio è di rimuovere l’obbligo. Sulle vaccinazioni, l’orizzonte di ottobre potrebbe portare novità: c’è attesa per i vaccini aggiornati alle nuove varianti, anche se gli attuali restano comunque «efficaci contro la malattia grave».

A far da filigrana, la riflessione più ampia sulle lezioni che la sanità deve apprendere dalla pandemia: per gli investimenti senza precedenti del Pnrr, sottolinea Locatelli, «bisogna avere il coraggio di fare scelte di qualità e non politiche di distribuzione a pioggia dei fondi».

Professore, partiamo dal presente del Covid: cosa ci dice lo scenario attuale italiano?

«Lo scenario ha in questo momento una connotazione decisamente favorevole: sono in continuo calo sia i nuovi casi, pur al netto del più basso numero di tamponi, sia i ricoverati. C’è anche il favore della situazione climatica, il maggior tempo che si trascorre all’aperto. Questo però non vuol dire considerare la pandemia finita: il virus continua a circolare in tutto il mondo».

Le sottovarianti di Omicron possono dare problemi?

«In questo momento no. Ormai nel Paese è largamente prevalente il sottolignaggio BA.2, oltre il 95%, mentre la variante BA.4 comincia a diffondersi: in una delle ultime flash survey era allo 0,5%, adesso siamo al 4-5%».

Che estate sarà?

«Tutti i modelli di proiezione ci indicano in maniera netta che l’occupazione degli ospedali è di fatto in continuo calo. La prospettiva è significativamente rassicurante. Ciò non toglie di continuare ad avere attenzione, evitando quelle situazioni a maggior rischio di contagio senza protezioni».

L’anno scolastico finirà ancora con le mascherine? E alla Maturità?

«Le dichiarazioni dei ministri di Salute e Istruzione sono state molto chiare: mi pare che vi sia la tendenza a voler confermare l’uso delle mascherine per quel che rimane dell’anno scolastico, compresi gli esami. Credo che affrontare un cambiamento per così poco tempo abbia un significato marginale. Sottolineo da parte mia che dobbiamo salutare con favore il dato che la Dad sia stata fortemente ridimensionata da inizio gennaio in poi».

E a settembre possiamo aspettarci di archiviare le mascherine a scuola?

«Se le condizioni epidemiologiche continueranno con questa tendenza favorevole, auspichiamo che vi sia la possibilità concreta – perché la volontà c’è tutta – di togliere le mascherine a scuola. Diverso è il discorso sull’aerazione degli edifici scolastici: deve essere un obiettivo, quasi un imperativo, e non un semplice auspicio. È determinante per ridurre il contagio. Vanno programmati interventi strutturali, non si può eludere il tema: il tempo c’è, e abbiamo imparato che le risorse possono essere orientate sugli obiettivi».

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