Lotta al tarlo asiatico, «verifiche anche
nei giardini privati»

LA STRATEGIA. L’assessore regionale annuncia il piano per eradicarlo. E stasera incontro organizzato dal Comune.

Tutti gli alberi colpiti dal tarlo asiatico (Anoplophora glabripenni) saranno abbattuti e sostituiti con specie resistenti all’insetto. E controllato il patrimonio pubblico, sono imminenti verifiche nei giardini privati. Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste Alessandro Beduschi, dopo il conclamarsi dell’emergenza in città.

Lo scorso ottobre è stata ufficializzata la presenza del parassita sul territorio di Curno e Treviolo, approdato sul nostro territorio attraverso gli imballaggi in legno delle merci di provenienza asiatica. Di recente, spiega Beduschi, «sono state ritrovate alcune piante infestate anche in Bergamo città». Proprio oggi il Comune, insieme ai tecnici di Ersaf, farà il punto della situazione rispetto ai danni arrecati agli alberi dall’insetto. Per illustrate le misure fitosanitarie obbligatorie per il contenimento della diffusione del tarlo, Comune ed ente forestale hanno organizzato, mercoledì 28 febbraio alle 20,45, un incontro pubblico nel salone dell’oratorio del Villaggio degli Sposi, il quartiere più colpito. Intanto l’assessore Beduschi illustra il modus operandi che seguirà Regione per cercare di eliminare l’insetto: «I tecnici di Ersaf, coordinati dal servizio fitosanitario, sono impegnati nel monitoraggio per verificare l’estensione dell’infestazione – premette –. Verranno controllate tutte le piante sia del verde pubblico sia dei giardini privati, chiediamo alla cittadinanza la massima collaborazione.

Per contenere la diffusione del parassita e permetterne l’eradicazione, le piante infestate verranno abbattute a cura e spese della Regione. In accordo con i proprietari, le piante distrutte saranno sostituite con specie non sensibili all’insetto». L’insetto non è pericoloso per l’uomo, ma, sottolinea il consigliere regionale Michele Schiavi (FdI), «è classificato dall’Unione europea tra i 20 organismi nocivi prioritari per gli elevati rischi per il tessuto economico, ambientale e sociale. Va dunque costantemente monitorato a causa degli impatti negativi della sua diffusione».

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